Regionali Emilia-Romagna, fumata bianca per le primarie di coalizione

Alla fine la fumata bianca è arrivata. Il centrosinistra trova la quadra e convoca le elezioni primarie per la scelta del candidato governatore per domenica 28 settembre. A renderlo noto è il sito dei democratici dell'Emilia-Romagna, che ha pubblicato il regolamento da rispettare in vista della tornata elettorale.

I PARTECIPANTI
Prima di tutto i partiti che prenderanno parte alle primarie: ci sarà l'allargamento al centro e una compressione nell'area di sinistra. Oltre al Partito Democratico, infatti, ci saranno il Partito Socialista Italiano, Centro Democratico, i Verdi, l'Italia dei Valori e Scelta Civica. Oltre allo storico alleato della Federazione della Sinistra, un altro grande assente è Sinistra Ecologia Libertà, che ha deciso di non partecipare alle primarie dopo l'evolversi della situazione nazionale, in cui Renzi e Vendola sono sempre più ai ferri corti.

LE REGOLE DEL GIOCO
Si voterà in una sola giornata dalle 8 alle 20. Ci sarà l'iscrizione all'albo degli elettori di centrosinistra, e si pagheranno 2 euro. Per prendere parte alla competizione, i candidati dovranno raccogliere almeno 250 firme ciascuna in almeno 5 province. La scadenza della presentazione delle candidature è fissata per l'11 settembre alle ore 12:00. Ammessi al voto saranno anche i fuori sede e i sedicenni.

IL TOTO NOMI
Se il segretario regionale del PD, nonché responsabile nazionale degli enti locali, Stefano Bonaccini non ha ancora sciolto la riserva, si prospetta una corsa molto affollata. Il deputato renziano della prima ora Matteo Richetti è già in campagna elettorale da due mesi, mentre il 9 agosto è sceso in campo l'ex sindaco di Forlì Roberto Balzani. Altri papabili, ma si tratta solo di rumors, sono l'attuale primo cittadino di Imola Daniele Manca, la vicepresidente della Regione Simonetta Saliera e l'assessore alla scuola Patrizio Bianchi. Quello che è certo, poi, è che l'ex sindaco di Reggio Emilia e Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio resterà al suo posto: a confermarlo è un nome di peso nel Pd, il sottosegretario Luca Lotti.

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