Regionali 2015, riepilogo dei sondaggi: Veneto, Liguria e Campania

Volata finale per le elezioni regionali. Da domani comincia il silenzio, perché non sarà più possibile pubblicare sondaggi. Vale, dunque, la pena di fare un riepilogo di quanto è successo negli ultimi due mesi. Così, giusto per capire che aria tiri. 

Cominciamo la carrellata proprio dalle regioni, che l'indagine di Demopolis del 27 aprile dava come più incerte: Veneto, Liguria e Campania.

Veneto

Il Veneto rappresenta una delle sfide più interessanti di questa tornata, perché contribuirà a capire se il Partito Democratico di Matteo Renzi è ancora in forma o sta perdendo colpi. L'anno scorso, alle elezioni europee, infatti, i democratici avevano strappato il primato nella regione al centrodestra, prendendo complessivamente più voti di Forza Italia, Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e Lega Nord messi insieme.
Un momento d'oro, quindi, da sfruttare appieno perché se non ora, a quando la vittoria? Dopo aver fatto le primarie e ricomposto le fratture con Sel, Alessandra Moretti tenterà il colpaccio, sfilando la poltrona al governatore uscente Luca Zaia, espressione di una Lega Nord rinvigorita a livello nazionale, nonostante i dissidi interni con il sindaco di Verona Flavio Tosi, che è uscito dal Carroccio. Ma quante probabilità ha l'ex vicesindaco di Vicenza di portare a casa una delle regioni più conservatrici e cattoliche del paese?
Secondo i sondaggi poche. Soprattutto nell'ultimo periodo, quando il testa a testa, preannunciato ad inizio aprile, è sfumato a favore del governatore uscente. Per gli istituti demoscopici, infatti, Zaia è cresciuto nei consensi, passando da una forbice compresa tra il 38% (Tecné) e il 41,5% (Scenari politici) di inizio aprile ad una che fluttua tra il 38,5% (Scenari politici) e il 46% (Intervallo massimo di confidenza di Euromedia) degli ultimi giorni. Ma non solo.
Ad eccezione di due rilevazioni del 3 aprile (Ipr e Tecné), Moretti non guadagna voti e si aggira tra i 31 % (Tecné e Scenari politici del 9-11 maggio) e il 33% (Ipr), con un massimo del 37% per Euromedia. Ben lontana, dunque, dal presidente uscente.
Che dire degli altri candidati? Coletti (sinistra) e Morosin (Indipendenza Veneta) non vengono, spesso, considerati e bollati come "Altri", con una percentuale del 2%. Al contrario, tra Tosi (Area Popolare) e Berti (Movimento Cinque Stelle) ci sarà la sfida per il terzo posto. Una competizione che, comunque, non permette a questi competitors di rendersi pericolosi per Moretti e Zaia.
Ultima domanda da farsi: in quanti andranno a votare? Le opinioni sono discordanti in materia. Tecné, infatti, parla di un'astensione e un'indecisione che supera la metà dell'elettorato, ma si tratta di un unico caso. Per Ipr, infatti, l'asticella potrebbe fermarsi intorno al 60%, mentre per tutti gli altri istituti (Scenari Politici ed Euromedia), il numero di votanti si attesterebbe al 55-56%.

Sondaggi
Candidati Data
03/04 03/04 07/04 25/04 09/05 11/05 11/05 12/05
A. Moretti 37.0 37.5 31.5 31.5 31.0 31.0 33.0 32.8-37.0
L. Zaia 39.0 38.0 41.5 38.0 38.5 42.5 44.0 42.0-46.4
J. Berti 10.0 11.0 12.0 13.0 13.5 13.0 10.5 6.4-8.8
F. Tosi 12.0 11.0 11.0 12.0 11.5 11.5 10.5 10.3-13.1
L. Coletti 2.0 2.5 2.0 2.0 2.0 2.0 2.0 0.3-0.7
A. Morosin2.0 2.5 3.0 0.6-1.4
Affluenza n.p. 44.5 52.0 55.0 55.0 46.5 60.0 56.0
Istituti Ipr Tecné Scenari
Politici
Scenari
Politici
Scenari Politici Tecné Ipr Euromedia

I sondaggi non hanno, quindi, dubbio su come andrà la sfida: qualunque sia l'affluenza, sarà il centrodestra a spuntarla. Nel caso del Veneto, dunque, si parla di una regione che tendenzialmente va verso la riconferma della maggioranza uscente. CDX SOLID.

Liguria

Seconda sfida incerta è quella della Liguria. Una partita che, fino a qualche mese fa, sembrava chiusa prima di iniziare. Tant'è che si diceva che il nuovo governatore sarebbe uscito proprio dalle primarie del centrosinistra. Ma proprio le primarie sono state la rovina della maggioranza uscente: la vittoria dell'assessore Raffaella Paita è stata contestata dal suo sfidante Sergio Cofferati che, lasciando il Pd, ha premuto per creare una candidatura a sinistra. All'inizio l'Anti-Paita doveva essere Anna Canepa, quindi l'ex sindaco della Spezia Pagano e, infine, la  scelta è caduta sul deputato civatiano e sindaco di Bogliasco Luca Pastorino. Morale, per vincere Raffaella Paita dovrà soffrire, perché tallonata dal candidato del centrodestra Giovanni Toti, su cui c'è stata anche la convergenza di Area Popolare. Ma il consigliere politico di Forza Italia ce la farà a fare il colpo di mano?



Secondo gli istituti demoscopici no. Paita, infatti, si salverebbe proprio in zona Cesarini. Se è vero che l'assessore di Burlando è in continuo calo di consensi, negli ultimi giorni è lievitata la preferenza verso Enrico Musso, candidato di una lista civica di centro-destra. Insomma, proprio Musso, oggi al 7%, potrebbe essere un ostacolo per Toti, in calo nelle ultime rilevazioni rispetto al massimo del 30% di Scenari politici dello scorso 25 aprile.
Ciò nonostante, la sfida sarà comunque apertissima, con un margine di uno o due punti tra gli avversari. All'inizio, questa idea era stata considerata falsa, uno scherzo. Era, infatti, il 21 aprile, quando Nando Pagnoncelli, davanti al pubblico del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, aveva smentito un sondaggio, bollato come di Ipsos per il Secolo XIX, che parlava di un risultato simile.
In realtà, qualche giorno dopo,è arrivata la plausibilità di questo quadro da altri istituti demoscopici: il 25 aprile, infatti, Scenari Politici vedeva Paita al 30,5% contro il 30,0% di Toti, mentre  nella rilevazione del 9 maggio, lo stesso sito dava il 29,5% al'assessore uscente contro il 29,0% dell'Europarlamentare azzurro. Gli stessi Tecné ed Ipr, l'11 maggio, vedevano tra i due candidati una forbice di circa 2 punti.
Non è, comunque, da sottovalutare la crescita di Alice Salvatore, candidata del Movimento Cinque Stelle di quel Beppe Grillo che è proprio di Genova. Ad aprile, infatti, la giovane pentastellata era data intorno al 20%, con un massimo del 22,9% secondo Quorum del 3 aprile.
Negli ultimi giorni, però, l'aspirante governatrice grillina è cresciuta nei sondaggi: Scenari Politici (9 maggio) la dava, infatti, al 23,5%, mentre, due giorni dopo, Tecné e Ipr, nelle loro rilevazioni per Porta a Porta, la stimavano tra il 24,5% e il 25%. Sarà la terza godente tra i due litiganti? Potrebbe essere.
Chi è che si è sgonfiato progressivamente è Luca Pastorino, candidato della sinistra: partito ad inizio aprile con un potenziale di voti fluttuante tra il 18% e il 19%, oggi, il sindaco di Bogliasco ha dalla sua una percentuale di liguri compresa tra il 10% e il 12%. In sostanza, l'azione di disturbo nei confronti di Paita è diventata sicuramente molto più contenuta.
Anche Antonio Bruno e gli "Altri" contano una percentuale molto bassa: tra l'1,5% e il 3,5%.
Come per il Veneto, poi, i dati sull'affluenza sono discordanti: Scenari Politici parla di un 52%-53% di elettori, mentre Tecné fa abbassare l'asticella al 43,5%. Poco meno di quanti sono andati a votare in Calabria, a novembre. Unico ottimista è, invece, Ipr, che vede il 73% di votati recarsi alle urne.

Sondaggi
Candidati Data
03/04 03/04 06/04 25/04 09/05 11/05 11/05
R. Paita 31.6 32.0-36.0 31.5 30.5 29.5 28.5 28.0
E. Rixi/G. Toti 26.8 27.0-31.0 29.5 30.0 29.0 26.5 27.0
A. Salvatore 22.9 18.0-22.0 20.0 21.5 23.5 24.0 25.5
L. Pastorino 18.7 10.0-14.0 19.0 14.5 12.5 10.0 11.0
E. Musso n.p. 2.0-4.0 n.p. 3.5 2.5 7.5 7.0
A. Bruno n.p. 1.0-3.0 n.p. n.p. 2.4 3.5
Altri n.p. n.p. n.p. n.p. 0.6 1.5
Affluenza 66.0 56.0 51.0 52.0 53.0 43.5 73.0
Istituti SWG

Sebbene sia una sfida all'ultimo voto, i sondaggi vedono Paita primeggiare sempre su Toti e sugli altri. Ad essere prudenti, quindi, si dovrebbe marcare la Liguria come un TOSS-UP, ma volendo osare, la si potrebbe ancora definire come CSX "LIGHT" LEANING.

Campania

Arriviamo, dunque, alla terza e ultima sfida incerta di queste elezioni: la Campania. Qui, infatti, è successo di tutto. Nel centrosinistra ha vinto le primarie rimandate per ben 4 volte il sindaco sospeso di Salerno Vincenzo De Luca, che rischia di essere considerato incompatibile anche come governatore in virtù della condanna per abuso di ufficio dello scorso 22 gennaio. De Luca ha, poi, ricevuto, all'ultimo minuto, l'appoggio dell'Udc di Ciriaco De Mita e quello di personaggi politici non propriamente di sinistra.


Polemiche che, però, non sono riuscite ad avvantaggiare più di tanto il governatore uscente Stefano Caldoro. Il presidente, infatti, è stato dato una sola volta per vincente (il 2 maggio da Tecnè), contro le 4 di De Luca e le due volte (Ipr e Tecné dell'11 maggio) in cui non si riesce ad individuare il futuro eletto.
Tra gli altri candidati, la grillina Valeria Cirambino si attesta tra il 18% e il 21,5%, mentre l'ex sindaco di Castellammare di Stabia Salvatore Vozza fluttua tra il 4% e il 5%, diventando determinante per un eventuale successo di Caldoro.
Dati molto discordanti, poi, anche quelli sull'affluenza: per Tecné è sotto il 50%, per Scenari Politici è proprio al 50%, mentre Ipr ed Euromedia sono più ottimisti e vedono più della metà degli elettori recarsi alle urne.


Sondaggi
Candidati Data
09/04 29/04 02/05 04/05 11/05 11/05 12/05
V. De Luca 41.0 39.0 35.4 44.1 36.5 37.0 36.2-40.4
S. Caldoro 34.0 36.0 38.7 30.1 36.5 37.0 33.4-37.6
V. Ciarambino 18.0 18.0 18.2 18.2 20.5 21.5 17.7-21.1
S. Vozza 5.5 5.0 6.8 3.1 5.5 4.0 3.9-5.7
A. Ferrillo 1.5 1.5 0.9 n.p. n.p. n.p. n.p.
Altri n.p. 1.0 4.5 1.0 0.5 1.4-2.6
Affluenza 50.0 50.0 44.4 n.p. 44.0 70.0 55.0
Istituti Scenari
Politici
Scenari
Politici
Tecné Quorum Tecnè Ipr Euromedia

Come la Liguria, anche la Campania è un caso di regione TOSS-UP. Anche in questo caso, però, volendo osare, i sondaggi parlano di un CSX "LIGHT" LEANING.

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