Ballottaggi, tutte le sfide del nord

Saranno sedici i comuni del nord che domenica andranno ad eleggere il sindaco al ballottaggio. Tra questi, anche quattro comuni capoluogo.

Piemonte

Dei tre centri piemontesi solo Moncalieri (Torino) ha eletto il sindaco al primo turno. Si tratta di Paolo Montagna candidato del Pd e del centrosinistra che si è imposto col 56,55% dei voti, superando agilmente l'ex centrocampista della Juventus Beppe Furino, appoggiato dal centrodestra (23,41%). Valenza e Venaria Reale, invece, andranno al ballottaggio.

A Valenza (Alessandria), ci sarà la tradizionale sfida tra centrosinistra e centrodestra. Al primo turno ha avuto la meglio Gianluca Barbero, candidato del Pd (appoggiato anche dai Moderati, Sel e due liste civiche), che ha raccolto il 38,08% dei voti. Indietro di 18 punti (20,42%) è, invece, il sindaco uscente Sergio Cassano (Fi, Lista Tosi, lista civica) che, però, in vista del ballottaggio ha incassato il sostegno del leghista Maurizio Oddone (15,32%), del civico Luca Merlino (6,06%) e di Angelo Spinelli di Fratelli d'Italia-An (3,81%).
Il risultato, dunque, non sarà affatto scontato, con il primo cittadino uscente che ha rimontato sullo sfidante.

Dopo i precedenti di Rivoli e Piossasco, Venaria Reale sarà il terzo centro della cintura torinese in cui andrà in scena un ballottaggio Pd-M5S.
Al momento, il candidato del centrosinistra (Pd, Psi, Scelta Civica, Moderati, L'Altra Venaria a sinistra, lista civica) Salvatore Ippolito conduce la partita col 38,56%, distanziando di circa 21 punti il grillino Roberto Falcone (17,33%). In una sfida avara di apparentamenti e la sinistra in mille pezzi come andrà a finire?

Lombardia

Saranno, invece, quattordici i ballottaggi che riguarderanno la Lombardia. Solo in due casi, infatti, non c'è stato bisogno dei tempi supplementari per eleggere il primo cittadino e, per lo più, si è trattato di una riconferma delle due maggioranze uscenti. A Samarate (Varese), infatti, il sindaco leghista Leonardo Tarantino è stato rieletto col 53,48%, battendo il democratico Davide Sironi, fermo al 17,31%, mentre a Parabiago il leghista Raffaele Cucchi, sostenuto anche da Forza Italia, si è imposto sulla democratica Alessandra Ghiani e sul grillino Christian Vitali col 56,98% dei consensi.
Ma passiamo a tutte le sfide di questa domenica.

Partiamo dai capoluoghi: a Lecco il centrosinistra tenterà la riconferma, con il sindaco uscente Virginio Brivio che ha chiuso in vantaggio il primo turno col 39,21%. Piuttosto indietro, col 26,53%, c'è Alberto Negrini, appoggiato da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia. A pesare, qui, sarà l'ex sindaco Lorenzo Bodega, ricandidato da Ncd e liste civiche che al primo turno si è portato a casa un consistente 20,21% e che non ha dato alcuna indicazione di voto. Esattamente come il grillino Massimo Riva (8,55% al primo turno) e il candidato della sinistra Alberto Anghileri, ultimo con il 5,48%.

Più scontata, invece, appare la sfida di Mantova, dove Mattia Palazzi (centrosinistra) aveva ottenuto circa venti punti in più di Paola Bulbarelli (centrodestra). A rendere più in discesa per il rappresentante dem la strada per l'elezione la mancanza di apparentamenti tra i suoi avversari ed altre liste.
Lo stesso si può dire della vicina Viadana, dove il voto si è reso necessario dopo la sfiducia al sindaco di centrosinistra Giorgio Penazzi. Nella cittadina dell'Oltrepo, la Lega potrebbe tornare alla guida del comune dopo quasi vent'anni con Giovanni Cavatorta, che ha un vantaggio di circa 14 punti su Nicola Federici (Pd - lista civica).

Altra sfida nell'Oltrepo (questa volta pavese) tra Lega e Pd è quella di Vigevano. Qui, il sindaco uscente del Carroccio Andrea Sala (33,48% al primo turno) tenterà la riconferma, forte del vantaggio di circa 8 punti sull'ex primo cittadino ulivista Valerio Bonecchi (25,90%).
Ballottaggio tutto a destra, invece, quello che riguarderà Voghera: da un lato ci sarà l'uscente Carlo Barbieri (Fi, Area Popolare, liste civiche), al 34,06% due domeniche fa; dall'altro il suo predecessore Aurelio Torriani, appoggiato da Fratelli d'Italia e Lega Nord, che aveva raccolto il 26,60% dei consensi il 31 maggio.

Sfide da cardiopalma, invece, quelle dei quattro comuni della cintura milanese chiamati alle urne. Al primo turno, il centrodestra conduceva per 3 a 1, ma il centrosinistra cercherà il colpaccio grazie a una serie di apparentamenti che hanno riaperto le sfide.
Questo è il caso di Corsico, dove, il 31 maggio, Filippo Errante (centrodestra) aveva un vantaggio di 11 punti sull'uscente del Pd Maria Ferrucci. Il divario, però, si è ridotto, perché il sindaco è riuscito ad ottenere l'appoggio del civico Roberto Masiero (18,13% dei voti due settimane fa). Oppure, quello di Segrate, dove, dopo gli accordi con gli altri candidati, il centrodestra di Tecla Fraschini e il centrosinistra di Paolo Micheli sono appaiati.
Testa a testa anche a Cologno Monzese, dove Angelo Rocchi (centrodestra) e Alessandro Del Corno (centrosinistra) erano separati, al primo turno, da 125 voti.
Scenario simile anche a Bollate, dove tra Stefano Vassallo (centrosinistra) e il sindaco uscente Stefania Clara Lorusso (centrodestra) c'erano poco meno di tre punti due settimane fa.

Andando verso la fascia alpina, negli utlimi centri di pianura, ci saranno cinque ballottaggi. A Seregno, Edoardo Mazza (centrodestra - 39,17%) proverà a farsi eleggere sindaco, evitando l'avanzata del democratico William Viganò (23,46%), che ha ottenuto l'appoggio del civico Pietro Amati (8,63%).
Nel bresciano, invece, ci saranno due comuni. A Lonato del Garda, che vota col doppio turno per la prima volta, il centrodestra di Roberto Tardani ha un distacco di 15 punti sulla candidato del centrosinistra Flavio Simbeni. Le spaccature a centrodestra e la mancanza di apparentamenti fanno, dunque, apparire la sfida difficile per i democratici.
A Rovato, proprio la rottura tra il sindaco uscente Roberta Martinelli e il centrodestra sta favorendo il centrosinistra. Al primo turno, Angelo Bergomi (Pd e liste civiche) ha raccolto, infatti, il 35,31% dei voti, contro il 18,23% di Tiziano Belotti (Fi, Lega Nord e lista civica).
Oltre al sindaco uscente (15,42%), anche le civiche di Angelo Manenti (16,41%) faranno da ago della bilancia in questo ballottaggio.
Centrosinistra avanti anche a Somma Lombardo, dove, due settimane fa, Stefano Bellaria aveva raccolto il 41,06% contro il 34,81% di Martina Pivetti (centrodestra). La mancanza di apparentamenti fa sperare i democratici in un possibile colpaccio. 
Una riconferma, invece, è quella che il Pd cerca con Francesco Licata a Saronno. Il candidato del centrosinistra, al primo turno, aveva uno svantaggio di 2 punti sul leghista Alessandro Fagiolo, colmati dall'apparentamento con Franco Casali della civica Tu@Saronno

Veneto

Cinque i ballottaggi che riguarderanno la regione Veneto. Tra questi, due comuni sono capoluoghi.

A Venezia, la sfida più attesa e importante di tutta la tornata ci saranno il senatore Pd Felice Casson (38,08% al primo turno) e l'imprenditore Luigi Brugnaro (28,56%), appoggiato dall'intero centrodestra anche se senza apparentamenti ufficiali con la Lega Nord di Gian Angelo Bellati (11,89%) e con la ex presidente della provincia Francesca Zaccariotto (Fratelli d'Italia - Scelta Civica - lista Venezia Domani, al 6,80%). Se, duqnue, le chance di Brugnaro per diventare sindaco aumentano, Casson cerca di far convergere su di sé il voto grillino, il cui candidato Davide Scano aveva raccolto, due settimane fa, il 12,60%.

Centrodestra a raccolta intorno a Massimo Bergamin (centrodestra, 18,64% al primo turno) in quel di Rovigo. L'apparentamento con Paolo Avezzu (Area Popolare - Lista Tosi - Lista Civica) consente all'esponente leghista di recuperare, sulla carta, lo svantaggio del primo turno su Maria Romeo (Pd - Liste Civiche, 23,99% due settimane fa), la quale non ha voluto appartentamenti). Restano, comunque, determinanti i voti dei candidati di area centrosinistra, come la civica Silvia Menon (15,44%) e Livio Ferrari, appoggiato da tre liste di sinistra (5,32%).

Nei comuni più piccoli, tre sfide tra centrosinistra e centrodestra. A Castelfranco Veneto la Lega Nord, questa volta alleata di Forza Italia, tenterà la riconferma. Al primo turno, il candidato della maggioranza uscente Stefano Marcon era in vantaggio col 42,13% dei voti, distanziando di circa nove punti Claudio Beltramello (centrosinistra, 33,62%). Centrodestra avanti anche a Lonigo, per la prima volta al voto col doppio turno. Qui, il leghista Luca Restello (26,27%) ha un vantaggio di circa 3 punti sulla democratica Chiara Gianesin (23,17%).
Proprio il centrosinistra è in vantaggio con Marco Terenzi (34,58%) , invece, a Portogruaro, dove, però, la candidata del centrodestra Maria Teresa Senatore ha incassato il sostegno dei civici Giorgio Barro, Luigi Toffolo e Gastone Moscarin.

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