Una elezione senza particolare emozione, nonostante il quadro politico facesse presagire una qualche possibile sorpresa. Nelle Marche il centrosinistra si riconferma alla guida dell'ente, sbaragliando la concorrenza di tutti.
| Candidati e liste | Voti | % | Seggi | ||||||
| Luca Ceriscioli | 251 050 |
41,07
|
P
|
||||||
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Partito Democratico
|
186 357 |
35,13
|
15
|
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|
|
Uniti per le Marche
|
26 677 |
5,03
|
2
|
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Popolari Marche - UDC
|
18 109 |
3,41
|
1
|
||||||
| Coalizione |
231 143
|
43,57
|
18
|
||||||
| Giovanni Maggi | 133 178 |
21,78
|
C
|
||||||
|
|
Movimento Cinque Stelle
|
100 202 |
18,89
|
5
|
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| Francesco Acquaroli | 116 048 |
18,98
|
|||||||
|
|
Lega Nord
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69 065 |
13,02
|
3
|
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|
|
Fratelli d'Italia-AN
|
34 538 |
6,51
|
1
|
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| Coalizione |
103 599
|
19,53
|
4
|
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| Gian Mario Spacca | 86 848 |
14,21
|
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|
|
Forza Italia
|
49 884 |
9,40
|
2
|
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|
Marche 2020 - Area Popolare
|
21 049 |
3,97
|
1
|
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Democrazia Cristiana
|
4 388 |
0,83
|
-
|
||||||
| Coalizione |
75 321
|
14,20
|
3
|
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| Edoardo Mentrasti | 24 212 |
3,96
|
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Altre Marche - Sinistra Unita
|
20 266 |
3,82
|
-
|
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Totale voti ai Candidati presidente
|
611 366 |
3
|
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Totale voti alle liste
|
530 531 |
32
|
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Luca Ceriscioli è eletto governatore con il 41,07% dei consensi. Ben distante è il secondo candidato, il pentastellato Giovanni Maggi che, con il 21,78% dei voti, supera un centrodestra litigioso e frammentato. Il sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli, appoggiato da Lega Nord e Fratelli d'Italia, si piazza al terzo posto col 18,98%, mentre il governatore uscente Gian Mario Spacca, passato dal "Laboratorio Marche" di centrosinistra all'alleanza "Marche 2020" sostenuta da Forza Italia e Nuovo Centrodestra raccoglie il 14,20%. Ultimo, invece, il candidato della Sinistra radicale, Edoardo Mentrasti, che si deve accontentare del favore del 3,96% dei voti.
Crollo senza precedenti dell'affluenza: alle 23 del 31 maggio, aveva inserito la scheda nell'urna poco meno di un marchigiano su due. Mai il numero dei votanti era sceso sotto il 60%.
Il paragone con il 2010
Il centrosinistra si riconferma alla guida della Regione senza grandi sorprese. Respinto al mittente l'attacco del Movimento Cinque Stelle che, solo due anni prima, aveva intaccato il primato che i partiti progressisti detenevano da più di vent'anni. Lo stesso si può dire del centrodestra che, al contrario di quanto avvenuto in Liguria e in Umbria, non sarebbe stato competitivo nemmeno in presenza di un candidato unitario.
| Candidato presidente | 2010 | 2015 | Candidato presidente | Diff. voti |
Diff. % | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voti | % | Voti | % | |||||||
| Centro-sinistra | 409 823 | 53,17 | 251 050 | 41,07 | Centro-sinistra | 🔻 158 773 | 🔻 12,10 | |||
| Centro-destra | 306 075 | 39,71 | 202 896 | 33,19 | Centro-destra | 🔻 103 179 | 🔻 6,52 | |||
| Sinistra | 54 821 | 7,12 | 24 212 | 3,96 | Sinistra | 🔻 30 609 | 🔻 3,16 | |||
Il centrodestra unito, come dimostra la tabella riepilogativa, avrebbe raccolto, infatti il 33,19%, fermandosi circa 8 punti sotto lo schieramento progressista di Luca Ceriscioli. Che, esattamente come il centrodestra e la sinistra radicale, non può dirsi soddisfatto appieno del risultato raggiunto. Da un lato il calo dell'affluenza, la presenza del Movimento Cinque Stelle dall'altro, fanno sì che ciascuno degli attori già presenti nel 2010 chiuda la tornata del 2015 in calo.
I progressisti lasciano sul campo, infatti, circa 158mila voti e il 12,10%. Il centrodestra, invece, perde 6,5 punti e circa 103 mila voti sulle elezioni precedenti. Infine, la sinistra radicale quasi dimezza il suo consenso: delle 54mila preferenze raccolte nel 2010, ne perde poco più di 30mila. Con un calo di 3,16 punti percentuali
| Liste | 2010 | 2015 | Liste | Diff. voti |
Diff. % | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voti | % | Voti | % | |||||||
| SEL - PRC - PdCI | 47 043 | 6,52 | 20 266 | 3,82 | Altre Marche | 🔻 26 777 | 🔻 2,70 | |||
| IdV - Verdi - All. Riform. | 97 878 | 13,55 | 26 677 | 5,03 | Uniti per le Marche | 🔻 71 201 | 🔻 8,52 | |||
| Partito Democratico | 224 897 | 31,12 | 186 357 | 35,13 | Partito Democratico | 🔻 38 540 | 🔺 4,01 | |||
| Unione di Centro | 41 989 | 5,81 | 18 109 | 3,41 | Unione di Centro | 🔻 23 880 | 🔻 2,40 | |||
| Il Popolo della Libertà | 225 472 | 31,20 | 106 370 | 19,88 | FI - NCD - FdI-AN | 🔻 119 102 | 🔻 11,32 | |||
| Lega Nord | 45 726 | 6,33 | 69 053 | 13,02 | Lega Nord | 🔺 23 327 | 🔺 6,69 | |||
Un calo generalizzato, che si riscontra anche nella comparazione dei voti raccolti dalle liste presenti in entrambe le tornate elettorali. Fatta eccezione per la Lega Nord, che fa registrare un nuovo record storico nella regione, passando dal 6,33% al 13,02% guadagnando poco più di 23mila voti, gli altri partiti sono in calo.
Ciò è particolarmente evidente nel caso delle tre liste che, nel 2010, si presentarono sotto le insegne del Popolo della Libertà: lasciano sul campo 119mila voti e l'11,32%. Un calo molto forte riscontrabile in maniera simile nella lista Uniti per le Marche - che perde 71 201 e l'8,52% in cinque anni - e in quella della sinistra radicale, che dimezza i voti. Più contenuta la decrescita dell'Unione di Centro che, comunque, paga la divisione interna tra chi ha scelto Ceriscioli e chi si è accasato nella lista Marche 2020 a sostegno dell'uscente Spacca. Nel complesso, lo scudo crociato lascia circa 24mila voti e il 2,40%. Caso a parte, invece, è quello del Partito Democratico: i dem guadagnano quattro punti rispetto al 2010, pur perdendo 38 540 preferenze.
Analisi territoriale del voto
Concludiamo questo viaggio con una analisi territoriale del voto del 31 maggio. Nelle tabelle che seguono si riepilogano i voti ai presidenti e alle coalizioni.
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Sia Luca Ceriscioli sia la coalizione di centrosinistra prevalgono in tutte e cinque le circoscrizioni marchigiane. In maniera più tenue al sud della regione, in maniera più forte al nord. Non è un caso che il miglior risultato sia quello registrato a Pesaro, seguito da Ancona. All'ultimo posto, invece, si piazza Edoardo Mentrasti e la sinistra radicale, che trovano nella provincia di Ancona la circoscrizione in cui si è registrata la migliore performance.
Più combattute seconda, terza e quarta piazza. Con Giovanni Maggi che sale sul secondo gradino più alto del podio in quattro delle cinque province. L'unico neo, infatti, è quello di Macerata, dove il pentastellato è scavalcato dal candidato della destra, Francesco Acquaroli che, qui, ottiene un risultato eccezionalmente superiore alla media (24,26% contro 18,98%). Il sindaco di Potenza Picena, però, viene scavalcato da Gian Mario Spacca (che è quarto in quattro delle cinque circoscrizioni) a Fermo, rimanendo fuori dal podio.
Anche nel caso dei voti alle coalizioni, queste tre posizioni sono le più calde. Alla lista del Movimento Cinque Stelle, però, non va altrettanto bene come per il suo candidato governatore: i pentastellati arrivano secondi nelle due province settentrionali, mentre finiscono in coda in quelle meridionali. Con Fermo e Macerata dove sono addirittura quarti. Il risultato grillino va ad appannaggio soprattutto della coalizione di Acquaroli: la destra ottiene la medaglia d'argento a Macerata ed Ascoli Piceno, mentre arriva terza ad Ancona, Pesaro e Urbino e a Fermo. Più defilato, invece, il centrodestra di Gian Mario Spacca che, comunque, rosicchia qualcosa ai Cinque Stelle, facendo meglio del proprio candidato governatore: a Fermo, infatti, arriva secondo, mentre a Macerata giunge terzo, chiudendo in quarta posizione nelle restanti circoscrizioni.
A livello di consenso territoriale, poi, il dominio del centrosinistra si fa ancora più evidente. Ceriscioli, infatti risulta essere il candidato governatore più votato in 213 dei 234 comuni della Regione. Lo stesso vale per i partiti della sua coalizione, che primeggiano in ben 217 casi.
I restanti comuni vengono spartiti tra Maggi, Spacca e Acquaroli. I due candidati di centrodestra si dividono quasi equamente ventuno comuni prevalentemente collocati tra Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno: ad Acquaroli vanno Pergola, San Lorenzo in Campo, Bolognola, Cingoli, San Severino Marche, Potenza Picena, Fiuminata, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco e Monte San Giusto; a Spacca, invece, Piobbico, Montegranaro, Monte Cavallo, Sant'Angelo in Pontano, Smerillo, Moresco, Ortezzano, Monte Rinaldo, Comunanza, Monsampolo del Tronto e Arquata del Tronto. Al Movimento Cinque Stelle va la sola Cessapalombo.

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