Ormai è ufficiale: Stefano Parisi sarà il candidato del centro-destra sotto la Madonnina e sfiderà Giuseppe Sala, Patrizia Bedori e Corrado Passera per la poltrona più alta di Palazzo Marino.
Annuncio bruciato da Gabriele Albertini
A darne l'annuncio, però, non è stato l'interessato. Ad Un giorno da Pecora, infatti, Gabriele Albertini ha anticipato alla notizia, leggendo un sms con cui Parisi comunicava all'ex sindaco di Milano la decisione di scendere in campo. Solo poche ore più tardi, nel pomeriggio, anche Parisi ha confermato la scelta di candidarsi, con una nota:
Accogliendo l'invito che mi è stato rivolto da tutte le forze politiche del centrodestra ho deciso di candidarmi per diventare il prossimo sindaco di Milano. E' stata una scelta difficile perché implica un profondo cambiamento delle mie prospettive di vita professionali, ma la spinta decisiva è venuta dall'aver verificato che intorno al mio nome si è coagulato il consenso di tutte le componenti dell'area che è oggi al governo della Regione Lombardia. Di fronte a questo consenso, ritengo un mio dovere continuare a dare il mio contributo ad una comunità, come quella milanese, con la quale ho lavorato negli ultimi quindici anni.
Stefano Parisi, un "burocrate manager"
Cinquantanove anni, romano di origine, laurea in Economia e Commercio alla Sapienza, Stefano Parisi è famoso a Milano per esser stato Direttore generale del comune - suo è stato il riordino della macchina amministrativa milanese - durante il primo mandato di Gabriele Albertini. Il Giorno lo definisce un "burocrate che pensa da manager", "un tecnico freddo nelle situazioni complicate".
Lungo, in effetti, è il curriculum del neo candidato sindaco milanese: capo della segreteria tecnica del Ministero del Lavoro e, successivamente, del socialista Gianni De Michelis, sul finire degli anni Ottanta ministro degli Esteri. Capo di dipartimento per gli Affari economici a Palazzo Chigi negli anni della transizione dalla prima alla seconda Repubblica, direttore generale di Confindustria dopo l'esperienza meneghina, nonché amministratore delegato di Fastweb.
Il commento di Sala: "uno strascico di berlusconismo"
Il primo dei candidati a sindaco rivali a commentare la discesa in campo di Parisi è stato l'aspirante nuovo inquilino a Palazzo Marino per il centro-sinistra, Giuseppe Sala. "Ha capacità e io non ne parlerò male" ha affermato l'ex commissario di Expo che non ha mancato di lanciare una frecciata al suo avversario: "è difficile accettare che dopo 30 anni una candidatura sia decisa da uno strascico di berlusconismo".

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