In primavera, Bolzano voterà con una nuova legge elettorale. Il Consiglio regionale del Trentino - Alto Adige ha approvato, lo scorso 30 gennaio, una nuova normativa che disciplinerà la tornata comunale: vale la pena di ricordare, infatti, che il capoluogo altoatesino, così come i principali centri della sua provincia autonoma, contemplano una distribuzione dei seggi basata su un sistema proporzionale puro, senza premi di maggioranza alle liste collegate al candidato sindaco vincente.
Soglie di sbarramenti per liste e coalizioni
Il nuovo provvedimento, su proposta dei popolari sudtirolesi della Svp, prevede l'introduzione di soglie di sbarramento: vale la pena di ricordare, infatti, che mantenere il proporzionale, in Alto Adige, è fondamentale per via delle minoranze linguistiche. Secondo la norma, accederanno al consiglio comunale di Bolzano solamente le liste che, non coalizzate, abbiano ottenuto almeno il 3% dei voti validi e, per quelle coalizzate, che sia superato il 2,2% dei consensi. Resteranno fuori dall'assise comunale anche le coalizioni che non abbiano raggiunto il 7% delle preferenze. Vale, però, la clausola del ripescaggio: se, in una coalizione che ha ottenuto meno del 7%, una lista supera il 3% può essere ammessa al consiglio.
Sulla proposta di modifica avanzata dalla Svp, però, non sono mancate le polemiche, perpetrate soprattutto dai partiti della destra altoatesina. BürgerUnion e Die Freiheitlichen hanno attaccato i popolari sudtirolesi di voler fare unicamente i propri interessi: per loro, infatti, la soglia "mira esplicitamente contro l'opposizione di lingua tedesca". Proprio i consiglieri di questi due partiti - Pöder e Blaas - dopo un estenuante tentativo di ostruzionismo, sono stati espulsi dall'aula. proprio su richiesta della stessa Svp. "Nei limiti del regolamento interno, ogni consigliere è libero ad esprimere il suo disappunto ad un'iniziativa della maggioranza, ma non ci sono giustificazioni, se un'istituzione viene resa ridicola con dei pretesti", hanno commentato il capogruppo del partito con la Stella alpina Dieter Steger e il segretario Philip Achammer.
Restano 45 i consiglieri da eleggere e il doppio turno
Per il resto, il modo di eleggere i rappresentanti rimarrà uguale a prima. Ci sarà il ballottaggio qualora nessuno dei candidati ottenga la maggioranza assoluta dei voti validi al primo turno, così come saranno sempre 45 i consiglieri da scegliere. Proprio il mancato taglio dei rappresentanti in consiglio comunale - proposto dalla Freiheitlichen - era stato altro oggetto di bagarre tra la maggioranza e i partiti delle minoranze linguistiche. Per il proponente della legge, Noggler, però, "ciò che dà fastidio sono le soglie d'accesso".
Obiettivo: rendere Bolzano governabile
Perché la Regione Trentino-Alto Adige interviene con una legge ad hoc proprio in occasione del commissariamento di una delle sue città più rappresentative? Perché è necessario rendere Bolzano una città governabile e, come lei, anche i comuni altoatesini con più di 15.000 abitanti (Merano, Bressanone, Laives e Brunico).
Secondo l'attuale impostazione, infatti, vige una distribuzione dei seggi basata sul proporzionale puro. Il che vuol dire che se, al primo turno, nessun partito o nessuna coalizione ottiene la maggioranza assoluta dei voti, la città rimarrebbe ingovernabile, perché nessuno avrebbe la maggioranza dei seggi. Ed è proprio quello che è accaduto a Bolzano, lo scorso maggio.
La coalizione del sindaco eletto Luigi Spagnolli, infatti, aveva ottenuto il 41,71% dei voti al primo turno, ragion per cui aveva ottenuto il 42% dei seggi, ossia 19 sui 45 totali. Nei mesi successivi alla sua terza riconferma, Spagnolli ha dovuto tentare di inglobare nella sua maggioranza quanti più partiti possibili: da Sinistra Ecologia Libertà alla lista civica di Dado Duzzi e di A sinistra per Bolzano. In sostanza, era riuscito ad ottenere sì una maggioranza di 23 seggi, ma si trattò di un sostegno precario. Risultato, il 24 settembre 2015, Spagnolli ha dovuto lasciare, aprendo la strada al commissariamento e nuove elezioni.
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