Ballottaggio Bolzano, c'è l'accordo tra Caramaschi e Svp

"Dopo le difficoltà politiche degli anni scorsi, Bolzano necessita di una giunta, realmente in grado di decidere". Con queste parole, il segretario della Sudtiroler Volkspartei Philipp Achammer ha annunciato l'appoggio del suo partito al candidato del Centro-sinistra Renzo Caramaschi al ballottaggio del 22 maggio.


Svp: "Caramaschi ha più possibilità di formare un nuovo governo"

Il sostegno con tanto di apparentamento con l'ex city manager è stato ufficializzato ieri, a margine di una riunione del partito popolare sudtirolese, in cui erano state avanzate tre linee possibili in vista del ballottaggio di domenica prossima: una corsa fuori dai due blocchi, l'apparentamento con Caramaschi o il sostegno all'ex direttore generale del comune senza far comparire il simbolo della Stella Alpina sulla scheda.

"Sia con Caramaschi che con Tagnin ci siamo trovati d'accordo su diverse idee" hanno detto da via Brennero ai microfoni dell'Alto Adige, aggiungendo che "per senso di responsabilità abbiamo deciso il sostegno a Caramaschi, perché ha maggiori possibilità di costruire un governo". 

Svp al Pd: "Maggioranza allargata al centro"

Come riporta il quotidiano altoatesino, comunque, i popolari sudtirolesi hanno posto alcune condizioni fondamentali al Partito Democratico per realizzare il patto. Oltre ad alcuni punti programmatici come la riforma dell'amministrazione, una maggiore incisività per quel che concerne la sicurezza e una maggiore sensibilità verso le associazioni nel sociale, la Svp ha chiesto un cambiamento rispetto al passato nel blocco di maggioranza.
Il nuovo consiglio comunale di Bolzano, dopo le elezioni del 2016

Achammer, infatti, ha parlato di "coalizione del dialogo, al posto dei vecchi contrasti" e di "guardare oltre le tradizionali alleanze". Detto in altre parole, nella nuova maggioranza bolzanina, i popolari tirolesi hanno posto il veto ai Verdi, a favore di una nuova coalizione allargata al centro, che cerchi una sponda in Angelo Gennaccaro (Io sto con Bolzano), Giorgio Holzmann (Alleanza per Bolzano) e lo stesso Mario Tagnin.

Il partito ecologista sudtirolese, però, non pare averla presa bene. "Abbiamo aperto la porta e non ci hanno neppure ascoltati" è stato il commento di Norbert Lantschner, portavoce nelle trattative con il Pd e già candidato a sindaco della sinistra. "Abbiamo fissato una riunione per martedì prossimo, anche con Rifondazione" per decidere "come muoverci al ballottaggio" ha, poi, spiegato Lantschner all'Alto Adige, confermando un atteggiamento di disponibilità nei confronti del centro-sinistra.

Duro, invece, l'affondo nei confronti della Svp: "Sarà la Svp ad assumersi la responsabilità di questo strappo deciso a freddo, senza neppure il minimo confronto con noi", ha tuonato l'ormai ex candidato a sindaco della Sinistra.


Centro-destra, Holzmann a Tagnin: "Ritirati, non avrai i numeri per governare"

Con il patto tra Pd e Svp, di fatto, la strada di Mario Tagnin verso il municipio si fa sempre più complicata. A rendere, poi, ancora più erta la salita per il candidato del centro-destra sono state le dichiarazioni di Giorgio Holzmannalla testa della civica Alleanza per Bolzano, nel quale si racchiude una parte di elettorato conservatore della città, che va dalla Lista Benussi al Nuovo Psi, passando per i Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto e Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.

In un'intervista all'Alto Adige, infatti, l'ex parlamentare del Pdl ha affermato che se fosse in Tagnin si ritirerebbe. "Non ha i numeri" ha affermato Holzmann che, numeri alla mano, ha ricordato che "con i loro nove consiglieri puoi anche metterci insieme frazioni o piccole liste ma non ci siamo". In sostanza, secondo il leader di Alleanza per Bolzano, che lascia ai suoi libertà di voto, "se anche vincesse al ballottaggio, Tagnin non farebbe altro che riconsegnare la città al commissario".

Piccata la replica di Alessandro Urzì, che, invece, sostiene il candidato del centro-destra: in una nota, il leader di Alto Adige nel Cuore attacca Holzmann e l'ex sindaco Benussi - che aveva invitato all'astensione - accusandoli di aver "rinunciato alla dignità ed all'orgoglio e hanno accettato de facto l'abbraccio di Caramaschi concedendosi alla sua Sinistra senza pudori".

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