Elezioni metropolitane 2016: i risultati per città metropolitana

Dopo l'introduzione sui risultati complessivi ottenuti dalle singole forze politiche, vale la pena di indagare come è andata nelle sette Città metropolitane.

Reggio Calabria: maggioranza assoluta al centrosinistra, dentro anche Area Popolare

Cominciamo da Reggio Calabria, la prima delle Città metropolitane al voto quest'anno. Per il consiglio metropolitano reggino, infatti, si è votato il 7 agosto 2016 dalle 8 alle 20. Alla tornata hanno potuto prendere parte tutti gli amministratori in carica, ossia 1.027 elettori tra sindaci, assessori e consiglieri di 94 comuni. A mancare all'appello, infatti, i rappresentanti dei comuni di Bagnara Calabra, Bovalino e San Luca, che erano commissariate.

Fonte: Città metropolitana di Reggio Calabria
Di diritto, come previsto dalla legge, il ruolo di sindaco metropolitano va al primo cittadino del capoluogo della ex provincia. Ad inaugurare questo incarico è stato, dunque, Giuseppe Falcomatà (Pd), eletto a capo dell'amministrazione reggina, il 26 ottobre 2014 con il sostegno di una coalizione di centrosinistra.

Con un'affluenza superiore al 90% degli amministratori locali, i progressisti si sono aggiudicati la maggioranza assoluta deivoti e dei seggi: i Democratici insieme si sono attestati a 50.504 voti ponderati (53,98%), raccogliendo 9 scranni su 14. Sbaragliata la concorrenza di un centrodestra mai così diviso in una delle sue roccaforti. La lista Centrodestra metropolitano, guidata dal sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà, non è andata oltre i 15.000 voti (16,49%), tallonata da Area Socialista e Popolare di Pierpaolo Zavettieri, primo cittadino di Roghudi (13.276 voti, ossia il 14,19%). Entrambe sbloccano 2 scranni a proprio favore. Un seggio va, poi, alla civica Uniti per Unire Locride metropolitana (circa 9.000 voti ponderati - 9,94%), mentre resta a bocca asciutta la lista di sinistra Territorio e identità a Sinistra (5.050 voti ponderati, ossia il 5,40% e 0 seggi).

Torino: Al M5S non riesce il sorpasso

Passiamo alle elezioni svoltesi il 9 ottobre 2016. Cominciamo da Torino, dove si è votato dalle 8 alle 23. Oltre al seggio centrale, dove i votanti iscritti erano i consiglieri e la sindaca del comune capoluogo, gli amministratori locali del torinese hanno potuto votare in altre otto sezioni distaccate, situate nei seguenti comuni: Chieri, Chivasso, Cirié, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo Canavese, Settimo Torinese e Susa.

Fonte: Città metropolitana di Torino
Il nuovo sindaco metropolitano è Chiara Appendino, prima cittadina di Torino in quota al Movimento Cinque Stelle, eletta nel ballottaggio contro l'uscente Piero Fassino nelle elezioni del 19 giugno 2016. Oltre al Capoluogo, al momento della tornata, i grillini controllavano anche i comuni di Pinerolo, San Mauro Torinese e Venaria Reale.  

Rispetto alla precedente tornata, centrosinistra e centrodestra si sono presentati in due liste separate. I primi hanno avuto come capolista il vicesindaco metropolitano uscente e sindaco di Cossano Canavese, Alberto Avetta, mentre i secondi sono stati guidati dal primo cittadino di Pianezza, Antonio Castello.

Ha votato il 64,25% degli aventi diritto. Nonostante il consistente bottino rappresentato dal capoluogo Torino, il Movimento Cinque Stelle fallisce il tentativo di sorpasso ai danni del centrosinistra. La lista grillina ottiene, infatti, 32.671 voti ponderati (38,58%) e 7 seggi contro le 37.444 preferenze ponderate (44,21%) e i 9 scranni di Città di Città. Ampiamente distanziata la Civica per il territorio del centrodestra, ferma a 14.574 voti ponderati (17,21%) e 3 seggi

Milano: Centrosinistra si riconferma alla guida dell'ente

Anche a Milano si è votato il 9 ottobre 2016, dalle 8 alle 23. Qui hanno preso parte al voto 2.025 amministratori locali, provenienti da 142 dei 143 comuni della Città metropolitana meneghina. Il comune di Melzo, commissariato, non ha potuto esprimere rappresentanti.

Fonte: Città metropolitana di Milano
Esattamente come sulla poltrona più alta di Palazzo Marino, anche a Palazzo Isimbardi il nuovo inquilino è Giuseppe Sala. Indipendente vicino al Partito Democratico, Sala è stato eletto sindaco di Milano al ballottaggio, il 19 giugno 2016.

La lista di centrosinistra C+ Milano metropolitana ha vinto in maniera molto agile, incassando 45.915 voti ponderati, pari al 53,72% e ottenendo 9 seggi. Sbaragliata, dunque, la concorrenza di un centrodestra, spaccato in due per l'occasione. La lista Insieme per la Città metropolitana (vicina a Forza Italia) si è attestata a poco più di 21.000 voti ponderati (24,92%) con 6 seggi, mentre alla Lega Nord vanno 8.708 consensi ponderati (10,19%) e 2 seggi.
Non va meglio al Movimento Cinque Stelle che, con poco più di 5.000 preferenze (6,37%) ottiene un solo scranno, tanto quanto la civica La città dei comuni, che si è attestata appena sopra le 4.000 preferenze e il 4,80%.

Bologna: il Pd doppia tutti

Il 9 ottobre 2016, dalle 8 alle 23, si è votato anche a Bologna. Hanno potuto partecipare alla tornata elettorale tutti e 833 gli amministratori locali dei 55 comuni che compongono la Città metropolitana. 
Fonte: Città Metropolitana di Bologna

Di diritto, è stato nuovamente eletto sindaco metropolitano Virginio Merola, che è uscito nuovamente vincitore dalla tornata elettorale di giugno 2016.

Come Merola, anche il Partito Democratico - che ha corso con il proprio simbolo - ha potuto gioire. I democratici, infatti, hanno travolto gli avversari, con 59.303 voti ponderati, il 66,92% e 13 seggi su 18 guadagnati. Il centrodestra, riunito nella lista Uniti per l'Alternativa, si è fermata a 11.760 preferenze, il 13,27% e 2 seggi, esattamente come la Rete Civica, che ha raccolto circa 9.500 voti e il 10,79%
Infine, troviamo la lista del Movimento Cinque Stelle, che si è fermata appena sotto gli 8.000 voti, al 9,02% e collezionando un solo seggio.


Roma: vince il M5S, che resta senza maggioranza

Anche la Città metropolitana di Roma Capitale ha rinnovato i propri organi il 9 ottobre, dalle 9 alle 23. Gli aventi diritto al voto erano i 1.643 amministratori in carica di 119 comuni: dalla tornata, infatti, sono stati estromessi i comuni di Frascati e Guidonia Montecelio, commissariati.

Fonte: Città metropolitana di Roma Capitale
Virginia Raggi, prima cittadina della Capitale in quota al Movimento Cinque Stelle, è stata eletta di diritto Sindaco metropolitano, succedendo così al vicesindaco Mauro Alessandri.


Con un'affluenza dell'83,50%, la lista più suffragata nella Città metropolitana è stata quella del Movimento Cinque Stelle che, con più di 35.000 preferenze (37,93%), ha ottenuto 9 seggi. Non abbastanza per governare da solo. O, almeno, con il supporto della lista del Patto Civico Metropolitano - formata prevalentemente da esponenti del consiglio comunale di Tivoli - che ha raccolto circa 2.000 voti (2,38%) ma nessuno scranno. Così, i pentastellati dovranno aprirsi al centrosinistra e al centrodestra. I primi, che rispetto al 2014 hanno rinunciato ai simboli di partito, si posizionano secondi, con 28.819 voti (30,79%) e sbloccando 8 seggi. I secondi, invece, arrivano terzi a poca distanza, con 27.061 preferenze e 7 seggi.

Napoli: la vittoria del sindaco Luigi De Magistris

Infine, la tornata del 9 ottobre 2016 ha interessato anche Napoli, dove hanno potuto inserire la scheda nell'urna 1.536 amministratori locali, in carica in ben 87 comuni. A non poter contare la rappresentanza e il diritto di voto sono stati i comuni di Arzano, Bacoli, Marano di Napoli, Pompei e Portici, tutti commissariati. 

Fonte: Città metropolitana di Napoli
Luigi De Magistris, sindaco partenopeo riconfermato nelle elezioni di giugno, è stato nominato nuovamente Sindaco metropolitano. Una soddisfazione, per l'ex magistrato, che ha potuto gioire anche per il risultato conseguito dalla sua lista: Con De Magistris, nella quale erano ricompresi anche esponenti di sinistra, è stata la più votata con poco più di 35.000 preferenze (36,8%), sbloccando 9 seggi. Non sufficienti per governare da sola, ma abbastanza per costituire una maggioranza allargata al Partito Democratico, che, come seconda forza con più di 26.000 voti ponderati (27,65%), ha in dote 7 seggi.
Nel centrodestra, invece, la prima lista è Forza Italia, terza per numero di consensi (poco più di 21.000), che ha ottenuto 5 scranni. Terminano la rassegna, Napoli Popolare (vicina a Ncd), Noi Sud  e il Movimento Cinque Stelle, che hanno ottenuto un seggio ciascuna non andando oltre i 5 mila voti.


Cagliari: Il primo consiglio metropolitano va al Centrosinistra

Terminiamo la carrellata di elezioni metropolitane in dettaglio con Cagliari, ultimo degli enti ad andare al voto. I seggi sono stati aperti il 23 ottobre 2016 per la scelta del primo consiglio metropolitano, dopo la costituente del 2015, che ha determinato lo statuto della Città metropolitana.

Massimo Zedda (Sel), rieletto primo cittadino di Cagliari nella tornata di giugno, è stato nuovamente nominato sindaco metropolitano. Alle elezioni hanno partecipato i 347 amministratori dei 17 comuni ricompresi nel nuovo ente.

Fonte: Città metropolitana di Cagliari

Ha vinto la tornata il Centrosinistra che, alla testa della lista Centrosinistra metropolitano, ha ottenuto poco più di 48.000 voti (50,12%) e ben 7 seggi. Distanziata la lista del centrodestra Città in Cantiere, che ha raccolto poco più di 31.000 preferenze ponderate (32,52%) e 5 scranni. I restanti due seggi, invece, vanno a Bandelas - la lista del Partito Sardo d'Azione - e al Movimento Cinque Stelle.

Commenti

Gli speciali