Come ogni anno, anche il 2017 si apre per i sindaci con la consuetudinaria valutazione del loro operato. Risale a lunedì mattina la nuova edizione della Governance Poll del Sole 24 Ore, in collaborazione con l'istituto Ipr Marketing.
Governance Poll: come funziona
L'indagine ha riguardato non solo i primi cittadini, ma anche 18 dei 20 Presidenti di Regione. Ad essere escluse sono, infatti, la Valle d'Aosta e in Trentino-Alto Adige: qui, i governatori li scelgono i due consigli regionali, non gli elettori direttamente.
La Governance Poll non è altro che l'aggregato delle interviste, che vengono condotte sia telefonicamente e telematicamente nel periodo compreso tra il 10 novembre e il 22 dicembre. Il tutto avviene attraverso l'uso di specifici software: i CATI e i CAWI. Essi consentono all'intervistatore di leggere la domanda così come appare nel video e di registrare specifiche risposte già contenute nel questionario. A queste due modalità più note (a chi non è mai capitato di fare un'intervista telefonica!) si aggiunge il metodo Tempo Reale. Una metodologia nuova, che, come si legge nella pagina dedicata sul sito di Ipr, si basa sulla somministrazione di questionari attraverso smartphone di ultima generazione in qualsiasi momento e che consente di ottenere i risultati in circa un'ora di tempo.
A seconda che l'indagine riguardi il Sindaco di un comune o il Presidente di una Regione, il campione degli intervistati, estratti tra gli elettori, varia. Sono 600 gli aventi diritto ascoltati su un primo cittadino, mentre sono mille per le Regioni. Chiaramente, gli intervistati sono disaggregati per sesso, età ed area di residenza.
Come riporta Il Sole 24 Ore, per il 2016 ha risposto in media il 91% degli intervistati, con una media di indecisi pari al 25% e un margine di errore del 4%.
Misura sì l'operato ma non si può considerare consenso elettorale
Sia nel caso del sindaco, sia in quello del presidente della Regione la domanda è secca:
Alcuni sindaci (o presidenti della provincia), in passato, hanno potuto provare quanto detto. Non ci stanchiamo mai di ricordare due casi su tutti, già menzionati in un precedente post sullo stesso argomento: quello di Alessandro Cattaneo a Pavia, star di voti nella Governance Poll del 2014 (65% di gradimento) ma clamorosamente sconfitto da Massimo Depaoli al ballottaggio; oppure quello di Stefania Pezzopane, oggi senatrice del Pd, ma nel 2010 presidente uscente della provincia dell'Aquila. Nota soprattutto per le sue invettive contro l'azione del governo nei mesi successivi al terremoto del 2009, Pezzopane poteva vantare, secondo la Governance Poll del 2009, di un consenso pari al 70%. Ma alle elezioni provinciali fu tutt'altra la musica, perché la pasionaria del Pd venne sconfitta al primo turno, perdendo terreno anche in alcune zone del cratere.
Le chiedo un giudizio complessivo sull'operato del Sindaco della sua Città/del Presidente della Regione nell'arco del 2016. Se domani ci fossero le elezioni comunali/regionali, lei voterebbe a favore o contro l'attuale Sindaco/Presidente della Regione?Un modo per tastare il terreno in vista di eventuali elezioni alle porte e per capire come i cittadini hanno percepito l'amministrazione comunale e regionale nell'anno appena concluso. Ma non certamente un sondaggio elettorale nei comuni capoluogo. A ricordarlo è proprio Gianni Trovati nell'articolo di presentazione dei risultati comparso sul giornale di Confindustria:
Quello misurato dal Governance Poll, è bene chiarirlo subito, non è un consenso elettorale, perché alla domanda posta ai cittadini dei diversi Comuni manca il confronto con gli altri possibili candidati. Le risposte, piuttosto, misurano il gradimento ottenuto dalla figura del sindaco,in un mix variegato di elementi in cui non è possibile distinguere i fattori emotivi e d'immagine da quelli sostanziali dell'azione amministrativa. La stessa miscela, del resto, guida poi le scelte degli elettori, ma quando si parla di Comuni la politica deve fare i conti con la qualità della vita quotidiana offerta dalla città.Insomma, il lettore è avvertito: prendete "con le pinze" quanto i dati suggeriscono, perché aver consenso in queste rilevazioni non implica una automatica riconferma alle prossime elezioni dei primi cittadini/presidenti di regione in questione.
Alcuni sindaci (o presidenti della provincia), in passato, hanno potuto provare quanto detto. Non ci stanchiamo mai di ricordare due casi su tutti, già menzionati in un precedente post sullo stesso argomento: quello di Alessandro Cattaneo a Pavia, star di voti nella Governance Poll del 2014 (65% di gradimento) ma clamorosamente sconfitto da Massimo Depaoli al ballottaggio; oppure quello di Stefania Pezzopane, oggi senatrice del Pd, ma nel 2010 presidente uscente della provincia dell'Aquila. Nota soprattutto per le sue invettive contro l'azione del governo nei mesi successivi al terremoto del 2009, Pezzopane poteva vantare, secondo la Governance Poll del 2009, di un consenso pari al 70%. Ma alle elezioni provinciali fu tutt'altra la musica, perché la pasionaria del Pd venne sconfitta al primo turno, perdendo terreno anche in alcune zone del cratere.
Per approfondire:
- Gianni Trovati, Consenso dei sindaci, vince Chiara Appendino in Il Sole 24 Ore, lunedì 16 gennaio 2017 n. 15, p. 3 (l'articolo è disponibile anche sull'edizione web della testata).
- Sito web Ipr Marketing.

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