Milano 2016: i risultati nei Municipi


Contestualmente alle elezioni comunali, i milanesi sono stati chiamati a rinnovare le cariche degli organi territoriali.


Si tratta, in pratica, delle nove Zone cittadine, trasformate in Municipi dalla giunta Pisapia sul modello di quelli che costituiscono il comune di Roma. Oltre a maggiori funzioni attribuite a queste collettività territoriali, l'altra novità consiste nell'introduzione dell'elezione diretta del presidente del Municipio che fino alla scorsa legislatura era nominato dal Consiglio di Zona.

Il confronto con il 2011

Oltre a Palazzo Marino, nel 2011, il centrosinistra era riuscito ad imporsi in tutte e nove le zone della città, segnando un risultato senza precedenti.

Il Partito Democratico esprimeva il Presidente in sei Zone, lasciandone agli alleati le restanti tre: la 3 a Rifondazione Comunista, la 7 all'Italia dei Valori e la 8 a Sinistra Ecologia Libertà.

Figura 1. Presidenti uscenti delle zone di Milano

Nel 2016, il panorama si presentava, però, abbastanza cambiato. Solo in tre circostanze il presidente uscente si è presentato per una riconferma e la stessa maggioranza uscente si è, spesso, spaccata su più candidati. 

Milano in Comune, ad esempio, ha deciso di correre in solitaria ovunque, presentando candidature alternative a quelle del centrosinistra, così come era accaduto per il comune. Nello stesso solco si sono mossi anche i Radicali di Marco Cappato che, però, hanno optato per alleanze variabili a seconda delle singole realtà locali. Sono, quindi, andati da soli in tre Municipi, hanno appoggiato l'uscente di centrosinistra nell'ottavo Municipio, e hanno concluso un'alleanza con Alternativa Municipale di Luigi Santambrogio nei restanti cinque.

Le divisioni nel centrosinistra favoriscono il centrodestra

Nella mappa qui sotto, è possibile osservare i dati delle elezioni nei nove municipi di Milano.


Il centrodestra conquista cinque Municipi (2, 4, 5, 7 e 9), contro i quattro del centrosinistra. Dopo il turno di votazione, il Partito Democratico detiene la presidenza in tre enti, seguito dalla Lega e da Forza Italia, che esprimono due presidenti ciascuno, e da Sinistra Italiana e Milano Popolare, che ottengono un minisindaco ciascuno.

Le divisioni pesano sulla "sconfitta" territoriale del centrosinistra: se si fosse presentata la stessa coalizione che aveva sostenuto Pisapia cinque anni prima - e che oltre il Pd e Sinistra Italiana avrebbe incluso anche Radicali, Alternativa Municipale e Milano in Comune - essa avrebbe nuovamente vinto tutti gli enti. Allo stesso modo, se già dal primo turno si fosse concretizzata l'alleanza Sala-Cappato, il centrosinistra avrebbe ottenuto sei delle nuove comunità territoriali. 

Coalizione% Comune% Municipi
Coalizione Giuseppe Sala41,7041,22
Coalizione Stefano Parisi40,7741,02
Coalizione Gianluca Corrado10,0610,89
Coalizione Basilio Rizzo3,563,31

Non solo le divisioni spiegano, però, il risultato in controtendenza dei Municipi. I candidati presidente del centrodestra e del Movimento Cinque Stelle vanno meglio dei rispettivi aspiranti sindaci, al contrario di quanto avviene a sinistra. 

Un dato, questo, che conferma come sia stato determinate a livello comunale per la vittoria di Giuseppe Sala l'attrattività esercitata sull'elettorato tout court da parte dell'ex Commissario di Expo.

Commenti

Gli speciali