Legge elettorale
Le elezioni amministrative italiane sono disciplinate dalle disposizioni contenute nella legge 81 del 1993 e nel decreto legislativo 267/2000, meglio noto come Testo unico degli enti locali.
Sistema elettorale
La legge prevede due sistemi elettorali distinti, a seconda che la popolazione residente nel comune superi o meno la soglia dei 15.000 abitanti.
Nei comuni al di sotto di questa soglia, il sindaco è eletto secondo un meccanismo maggioritario: diventa primo cittadino il candidato che, al primo turno, ottiene la maggioranza (anche relativa) dei voti. Il nome degli aspiranti sindaco non compare sulla scheda, ma solamente la lista. In sostanza, non è previsto il voto disgiunto e, automaticamente, la lista vincitrice ottiene il 60% dei seggi.
Secondo quanto stabilito dalla legge 56/2014, la cosiddetta Riforma Delrio, c'è una ulteriore distinzione tra i comuni che, all'ultimo censimento hanno più o meno di 3.000 abitanti. In questo secondo caso, infatti, il sindaco può ricoprire tre mandati consecutivi e non due, come avviene in tutti gli altri enti.
Nei comuni con una popolazione maggiore ai 15.000 abitanti, invece, il sindaco viene eletto al secondo turno, se nessuno dei candidati ottiene la maggioranza assoluta dei voti al primo turno. Il ballottaggio si tiene tra i due aspiranti primi cittadini più votati al primo turno, due settimane dopo la prima votazione. Si può verificare il cosiddetto fenomeno dell'anatra zoppa, che prevede una coabitazione tra candidato di un colore politico e maggioranza di un altro. Ciò avviene nel caso in cui una lista o una coalizione ottenga la maggioranza assoluta dei voti al primo turno, ma nessuno dei candidati sindaco riesce a fare altrettanto.
Nel caso in cui ciò non avvenga, invece, il 60% dei seggi viene attribuito automaticamente alla lista/coalizione del candidato vincitore del ballottaggio. Tale prassi non avviene se un candidato sindaco vince al primo turno, ma le liste ad esso collegato ottengano meno del 40% dei voti validi.
Modalità di voto
Nei comuni con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti, gli elettori hanno votato le due cariche su un'unica scheda. Erano previste tre modalità di voto possibili:
- Voto al solo candidato sindaco, che non si estende alla lista o alla coalizione che lo sostiene.
- Voto alla sola lista. In questo caso, il voto va anche al candidato sindaco collegato. È possibile esprimere un voto di preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo sulla scheda il cognome.
- Voto ad un candidato sindaco e ad una lista. In questo caso è ammesso il voto disgiunto, o panachage. Che consiste nella scelta di un aspirante primo cittadino e di un partito a lui non collegato.
Seggi per fasce di comuni
Sempre a seconda della ampiezza demografica del comune, si prevede un variabile numero di seggi per ciascuno degli enti. Il numero varia dai 10 scranni dei comuni più piccoli a Roma e Milano, che ne hanno 48. Convenzionalmente, al di là del reale numero di abitanti, i comuni capoluogo di provincia hanno diritto a 32 seggi. In Sicilia, invece, i capoluoghi di provincia hanno 24 scranni.
La tabella che segue riporta nel dettaglio il numero di seggi per i comuni:
La tabella che segue riporta nel dettaglio il numero di seggi per i comuni:
Regione
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meno 3.000 ab.
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3.001 - 5.000 ab.
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5.001 - 10.000 ab.
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10.001 - 30.000 ab.
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30.001 - 100.000 ab.
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100.001 - 250.000 ab.
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250.001 - 500.000 ab.
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500.001 - 1.000.000 ab.
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più 1.000.001 ab.
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| Statuto Ordinario | 10 | 12 | 12 | 16 | 24 | 32 | 36 | 40 | 48 |
| Sicilia | 10 | 12 | 12 | 16 | 24 | 32 | 36 | 40 | N.D. |
Quadro politico
Dei 1.021 enti chiamati alle urne, 163 hanno una popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Ventuno di questi sono comuni capoluogo di provincia e quattro sono capoluoghi di regione: Catanzaro, Genova, L'Aquila e Palermo.Comuni commissariati
In 132 comuni la tornata arriva con anticipo rispetto la scadenza naturale del mandato. Tra questi, due sono capoluoghi di provincia. Il primo è Lodi, dove il sindaco Simone Uggetti - eletto nel 2013 con il sostegno del centro-sinistra - si è dimesso nell'agosto 2016 a causa di un suo coinvolgimento in uno scandalo giudiziario. Il secondo è Padova, dove la caduta prematura di Massimo Bitonci è stata causata dalle dimissioni della maggioranza dei consiglieri seduti a Palazzo Moroni.
Oltre a Padova e Lodi, questa la lista dei comuni con più di 15.000 abitanti commissariati in cui la scadenza di mandato non era fissata nel 2017:
A questi si aggiungono, i comuni in cui, invece, la scadenza era fissata proprio nel 2017:Abano Terme (PD) ◾ Acri (CS) ◾ Bacoli (NA) ◾ Fonte Nuova (RM) ◾ Frascati (RM) ◾ Grottaferrata (RM) ◾ Guidonia Montecelio (RM) ◾ Maddaloni (CE) ◾ Melito di Napoli (NA) ◾ Melzo (MI) ◾ Mercato San Severino (SA) ◾ Molfetta (BA) ◾ Pompei (NA) ◾ Portici (NA) ◾ Riccione (RN) ◾ Sabaudia (LT) ◾ Savigliano (CN) ◾ Scordia (CT) ◾ Somma Vesuviana (NA) ◾ Termini Imerese (PA) ◾ Vignola (MO)
Ardea (RM) ◾ Galatina (LE) ◾ Martina Franca (TA) ◾ Ortona (CH) ◾ Palagiano (TA)
In sette comuni, poi, si voterà nuovamente dopo il fallimento della tornata del 2016. In quattro enti (Cicagna, Fornovo San Giovanni, Fraine e Petrizzi) non si raggiunse il quorum, mentre in tre di essi (Anela, Austis e San Luca) non vennero presentate liste di candidati.
Istituzione di nuovi comuni
Come consuetudine da tre anni a questa parte, si aggiungono alle elezioni amministrative anche i nuovi comuni istituiti. Fatto salvo il caso di Mappano, unico ente nato per scorporo da tre comuni, si voterà in dieci nuovi municipi nati per fusione: Abetone Cutigliano (PT), Alta Valle Intelvi (CO), Colli al Metauro (PU), Fiastra (MC), Montalcino (SI), Pettinengo (BI), San Fermo della Battaglia (CO), San Marcello Piteglio (PT), Sermide e Felonica (MN), Terre del Reno (FE), Terre Roveresche (PU), Val Liona (VI) e Valfornace (MC).
Risultati
Di seguito sono riepilogati i risultati della tornata amministrativa.
Comuni vinti, voti alle liste e seggi
Risultati per regione
Elenco delle regioni | ||||
| Abruzzo | Basilicata | Calabria | Campania | |
| Emilia-Romagna | Friuli-Venezia Giulia | Lazio | Liguria | |
| Lombardia | Marche | Piemonte | Puglia | |
| Sardegna | Sicilia | Toscana | Umbria | |
| Veneto | ||||

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