Nove candidati sindaco e sedici liste si contendono la poltrona di sindaco di Genova, il secondo comune più popolato di questa tornata elettorale. A febbraio, il primo cittadino uscente Marco Doria – eletto cinque anni fa al ballottaggio con poco meno del 60% dei consensi – aveva annunciato la sua intenzione a non correre per il secondo mandato.
Centro-sinistra. Rispetto a cinque anni fa, la maggioranza uscente si presenta frammentata, rispecchiando in pieno le divisioni che hanno caratterizzato anche la tornata regionale del 2015. Il Partito Democratico, infatti, mantiene l’alleanza con i Democratici e Progressiti e col movimento Liguria Cambia del primo cittadino imperiese Carlo Capacci. Il candidato sindaco è Gianni Crivello, la cui discesa in campo è stata ufficializzata il 28 marzo.
Eletto con Sinistra Ecologia Libertà nel 2012, Crivello è assessore uscente alla Protezione civile. Per lui niente primarie di coalizione e l’endorsement da parte delle storiche associazioni civili di Genova come la comunità di San Benedetto al Porto, l’Anpi e l’Arci. Oltre a quello dell’uscente Doria. A sostenerlo, ci saranno, quindi, quattro liste: Partito Democratico, A Sinistra!, Genova cambia e Lista Crivello sindaco.
Sinistra. Non appoggerà Crivello, invece, Sinistra Italiana. Con una direzione del partito, il 20 marzo, i vertici genovesi del movimento di Fratoianni, avevano definito la proposta di candidatura dell’assessore uscente come “irricevibile”. Lo stesso leader genovese di Si, Gianni Pastorino, aveva definito la candidatura di Crivello come una “finzione intollerabile”. Quindi, la decisione di costituire un quarto polo. Ovvero, una lista alternativa con Possibile di Pippo Civati ed Effetto Genova.
Il nome della formazione è Chiamami Genova ed il candidato sindaco è Paolo Putti. Già candidato del Movimento Cinque Stelle nel 2012, Putti ha lanciato la sua seconda corsa per Palazzo Tursi il 12 aprile alla presenza dei capogruppo in comune di Sinistra Italiana, Possibile e del parlamentare Luca Pastorino, ispiratore di Rete a Sinistra. “Mi candido per dare una prospettiva a Genova e soprattutto ai suoi giovani, che hanno bisogno di costruirsi un futuro”, ha spiegato al Secolo XIX Putti, che mira a prendere tanto l’elettorato di sinistra quanto quello dei delusi del M5S.
Movimento Cinque Stelle. Movimento Cinque Stelle che ha avuto una campagna elettorale difficile, nella città del suo fondatore e dove, alle scorse elezioni regionali, si era affermato come prima forza politica.
La campagna elettorale era cominciata in grande spolvero. Per le comunarie della sua città, infatti, Beppe Grillo dal blog aveva lanciato le linee guida. Il cosiddetto “metodo Genova”, che indicava per filo e per segno le modalità di candidatura dei sindaci, dei presidenti di Municipio, oltre che sulla composizione delle liste municipali e comunali.
Il 14 marzo, quindi, è stata la volta della scelta del candidato sindaco. A vincere è stata Marika Cassimatis, professoressa ambientalista e volto storico del meet-up genovese. Una scelta su cui, Grillo, però, è tornato tre giorni dopo. “Mi è stato segnalato, con tanto di documentazione, che molti, non tutti, dei 28 componenti di questa lista, incluso la candidata sindaco, hanno tenuto comportamenti contrari ai principi del M5S prima, durante e dopo le selezioni online del 14 marzo 2017” scriveva il comico genovese sul suo blog, giustificando la scelta di revocare a Cassimatis l’uso del simbolo. L’accusa era quella di dileggiato, attaccato e denigrato “i portavoce iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti”.
In sua sostituzione, Grillo lanciò la corsa di Luca Pirondini, tenore del teatro Carlo Felice, giunto proprio alle spalle di Cassimatis nelle comunarie. “Questa decisione è irrevocabile” scrisse il comico, aggiungendo che “Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me”.
Ne nacque la querelle, che ha assunto nel giro di poco tempo rilevanza nazionale. Scaricata dal Movimento Cinque Stelle, Cassimatis non si è data per vinta. Annunciò il 24 marzo una denuncia per diffamazione nei confronti di Grillo in relazione proprio al post del 17 marzo, pubblicato sul blog e al deputato romano Alessandro Di Battista, per via di alcune sue dichiarazioni al Corriere della Sera.
Quindi, la scelta di andare in solitaria, annunciata il 28 aprile, dopo il fallimento di ogni tentativo di riconciliazione con il Movimento. Dopo esser stata estromessa, Cassimatis, infatti, aveva fatto ricorso al tribunale di Genova che le aveva dato ragione, il 10 aprile. Nonostante ciò Beppe Grillo, con un comunicato, annunciò di mantenere annullato l’esito delle comunarie del 14 marzo.
Centro-destra. Ad approfittare delle divisioni interne al centro-sinistra, così come quelle che hanno investito il Movimento Cinque Stelle, è proprio il centro-destra. La speranza dei moderati è quella di ripetere il risultato delle elezioni regionali del 2015. Il candidato sindaco è Marco Bucci, che ha sciolto la riserva il 24 marzo.
Vicino alla Lega Nord, amministratore di Liguria Digitale, Bucci è gradito anche al governatore Giovanni Toti, la regia dietro a cui è maturata la discesa in campo. Con lui tutta la maggioranza regionale: Forza Italia, Fratelli d’Italia-An, Lega Nord e Alternativa Popolare. Ad appoggiarlo, ci sarà anche la lista Vince Genova, così come Direzione Italia, inizialmente legata ad Enrico Musso, fondatore di Liguria Libera.
Altri. A questi cinque candidati, se ne sommano altri quattro. Tra questi, il primo a scendere in campo. Parliamo dell’avvocato rapallese, Marco Mori, che aveva ufficializzato la sua discesa in campo già il 26 settembre 2016. Ad appoggiarlo, la lista Riscossa Italia.
Il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi schiera Stefano Arrighi. Un candidato, l’ingegnere trentaquattrenne, che Il Secolo XIX definisce come “fantasma” date le sue rare apparizioni nei confronti. La sua campagna elettorale è ispirata completamente al tema della famiglia: si dice contrario alle Unioni civili.
C’è, poi, il Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando, che candida Cinzia Ronzitti, attivista sindacale del settore Filmcams-Cgil. Infine, troviamo Arcangelo Merella, funzionario regionale ed ex assessore delle giunte di centro-sinistra guidate da Giuseppe Pericu. Lavoro, lotta al degrado nel solco di quanto già fatto da assessore, gli obiettivi principali della sua campagna elettorale. Con lui, la lista civica Ge9si.

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