L'Aquila 2017: i sette candidati sindaco

Si sfideranno in sette, accompagnati da 24 liste nelle elezioni comunali a L’Aquila, che determineranno il dopo Cialente. Il sindaco uscente, espressione del Partito Democratico, è giunto al secondo mandato, di conseguenza non può ricandidarsi. La prima volta, infatti, venne eletto nel 2007, sbaragliando la concorrenza di Maurizio Leopardi già al primo turno.

Nel 2012, invece, l’ampia riconferma (59,2%) avvenne dopo il turno di ballottaggio con Giorgio De Matteis, proposto da Udc, Mpa, La Destra, Udeur, Verdi e liste civiche. Cialente, infatti, riuscì a far convergere su di sé anche il dipietrista Mancini, mentre a poco valse l’endorsement a De Matteis del Popolo della Libertà.


Centro-sinistra. La maggioranza uscente, dunque, punta a governare il capoluogo abruzzese anche per i prossimi cinque anni cambiando alfiere. Questa volta, a rappresentarla sarà Americo Di Benedetto. Presidente della Gran Sasso Acqua e dell’Ordine dei Commercialisti di L’Aquila e Sulmona, Di Benedetto vanta già una decennale esperienza amministrativa come sindaco di Acciano, in bassa Valle Aterno. 

Di Benedetto è stato designato candidato a primo cittadino dopo la vittoria alle elezioni primarie del 9 aprile. Con una affluenza record – 10.525 votanti, il 25% del corpo elettorale cittadino – l’ex primo cittadino ha sconfitto sul filo di lana il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e l’assessore uscente in quota Idv, Lelio De Santis.

Con Di Benedetto ci saranno anche i Democratici e Progressisti, il Partito Socialista Italiano e Abruzzo Civico del giornalista Giulio Borrelli. Quindi, altre cinque liste civiche: L’Aquila sicurezza e lavoro, Cambiare insieme, Territorio collettivo, Democratici e socialisti per L’Aquila e frazioni.

Sinistra. La parte più radicale della coalizione, però, si è staccata e si è fatta in due. Da un lato c’è Possibile di Pippo Civati che, con gli ex grillini di Alternativa Libera, sostiene la candidatura dell’ex vicesindaco Nicola Trifuoggi, già procuratore capo di Pescara e L’Aquila, candidato alla testa di due liste civiche. 

Dall’altro, Rifondazione Comunista, che ha trovato la quadra con le liste civiche che, cinque anni fa, appoggiarono Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini e che riuscirono a racimolare circa il 10% dei voti. Candidata di L’Aquila bene comune a Sinistra, L’Aquila che vogliamo e L’Aquila chiama chi ama L’Aquila è Carla Cimoroni, già consigliera di zona.

Centro-destra. Delle divisioni in seno al centro-sinistra proverà ad approfittarne il centro-destra. Dopo cinque anni, i moderati ritrovano l’unità, attorno a Pierluigi Biondi. Proposto da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Biondi è stato sindaco di Villa Sant’Angelo – uno dei paesi più colpiti dal terremoto del 2009 – per un decennio.

La candidatura è stata ufficializzata il 12 aprile e ha raccolto il favore sia di Forza Italia, che aveva lanciato inizialmente Luca Bergamotto sia di Noi con Salvini, con Luigi D’Eramo pronto a scendere in campo. La coalizione ha accolto anche l’Unione di Centro e sarà composta anche da altre due liste civiche: L’Aquila Futura e Benvenuto presente 99.

Fallita, invece, la trattativa con Giancarlo Silveri, esponente di Identità e Azione, che ha lanciato la sua corsa in solitaria con la civica Riscatto popolare.

Movimento Cinque Stelle. Il Movimento Cinque Stelle tenta di entrare a Palazzo Fibbioni dopo la debacle di cinque anni fa. Nel 2012, l’attuale senatrice Enza Blundo, infatti, ottenne meno del 2% dei voti. Oggi, invece, correrà l’ingegnere Fabrizio Righetti

Righetti è stato scelto dopo una riunione dei due storici meet-up cittadini – il L’Aquila 5 Stelle e il Comintatus Aquilanus – che hanno dato il via libera alla candidatura con 19 voti contro gli 11 dell’avvocato Corti. Mirando alla necessità di avere un gruppo coeso dalla sua, l’obiettivo di Righetti è “rendere possesso della città per assicurarle una vera rinascita nel segno della partecipazione popolare e della trasparenza amministrativa”.

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