All’ombra della Basilica del Santo, si sfideranno, l’11 giugno, sette candidati a sindaco e 21 liste. In pista ci sarà nuovamente anche il sindaco uscente Massimo Bitonci, espressione della Lega Nord.
Bitonci era stato eletto al ballottaggio, nel giugno 2014, con il sostegno di una coalizione di centro-destra, ma è decaduto dall’incarico di primo cittadino dopo che la maggioranza più uno dei consiglieri comunali ha rassegnato le sue dimissioni davanti al notaio, il 12 novembre 2016.
Centro-destra. Già il giorno successivo alla decadenza, dal palco della kermesse per il “No” al Referendum costituzionale organizzata dalla Lega Nord a Firenze, Bitonci aveva annunciato la sua intenzione di ripresentarsi. Una scelta, sostenuta anche dal segretario leghista, Matteo Salvini.
Sospesi i consiglieri dissidenti, anche Forza Italia ha deciso di correre nuovamente al fianco dell’ex parlamentare. L’annuncio è arrivato il 7 febbraio, a margine di un incontro tra Luca Zaia e Nicolò Ghedini. Della partita saranno anche Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Direzione Italia di Raffaele Fitto, a cui si aggiungono quattro liste civiche: Bitonci sindaco, Prima Padova, Veneto Libertà e Movimento del Buonsenso.
All’appello mancheranno i tosiani, più vicini al candidato di La Padova Libera dell’ex assessore Rocco Bordin. La seconda discesa in campo è stata annunciata il 10 aprile. L’obiettivo di Bordin sarà quello di strappare elettori tanto all’ex sindaco quanto a Giordani. “Non possiamo continuare a sostenere persone che vengono spostate a destra o a sinistra a seconda delle necessità nazionali” ha spiegato l’ex assessore.
Centro-sinistra. Non appoggerà Bitonci anche Alternativa Popolare di Maurizio Saia. Il partito di Angelino Alfano, decisivo nell’elezione a primo cittadino dell’ex parlamentare leghista, si è accasato, questa volta, con il centro-sinistra. Candidato a sindaco, è l’imprenditore Sergio Giordani che, nonostante l’ischemia che lo ha colpito a inizio maggio, ha deciso di esserci.
Già patron del Padova Calcio, Giordani mirava a costruire lo stesso tipo di coalizione messa in campo da Giuseppe Sala a Milano. Ovvero, una alleanza che pesca nel centro ma aperta anche a sinistra. A raccogliere l’appello dell’imprenditore, i socialisti e tre liste civiche: Padova è, Giordani sindaco e Padova bene comune.
Sinistra. Un invito non raccolto dalla Coalizione civica, formata da Possibile, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e dalla società civile di sinistra. La lista ha scelto, infatti, il proprio candidato sindaco tramite le primarie, lo scorso 20 febbraio.
Il candidato sindaco è Arturo Lorenzoni, cinquant’anni, docente di Economia applicata all’Università di Padova. I contatti col Pd ci sono stati, ma non sono andati a buon fine. All’indomani della vittoria alle primarie, infatti, Lorenzoni sperava in un ripensamento del Pd, come contropartita gli aveva offerto un ticket con Giordani.
Movimento Cinque Stelle. Per le seconde elezioni comunali della sua storia, il Movimento Cinque Stelle si affida a Simone Borile. Quarantun’anni, direttore generale del Ciels, l’istituto di Mediazione linguistica, Borile è stato scelto dalla rete lo scorso 3 aprile, con 108 voti su 156.
Innovazione è la parola chiave della campagna elettorale, cominciata col sostegno del consigliere regionale Jacopo Berti e dei consiglieri comunali uscenti Giuliano Altavilla e Francesca Betto.
Altri. A chiudere la batteria degli aspiranti sindaci patavini, restano due candidati. Uno è Luigi Sposato. Patron di Eurinterim, il Mattino di Padova lo ha definito il “Luigi Brugnaro padovano”. “Osa” è il suo slogan e ventuno sono le azioni che cercherà di tradurre in fatti. “Voglio partire dalla voglia di ristabilire un clima di fiducia a Padova perché non amo le conflittualità” ha dichiarato durante la presentazione della sua candidatura, lo scorso 11 gennaio. Nella corsa per Palazzo Moroni, Sposato sarà sostenuto da due liste: Il Popolo della Famiglia e Osa.
Terminiamo la rassegna con Maurizio Meridi. Volto storico del Movimento Sociale Italiano padovano e presidente del comitato Sos Padova, vicino a Maurizio Saia, Meridi ha annunciato la sua corsa lo scorso 16 marzo. Ad appoggiarlo, CasaPound Italia. Meridi ha in mente una Padova rivoluzionaria, in cui sia interpretata in maniera nuova la figura del sindaco.

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