Grande attesa per il ballottaggio di domenica, nella città dei Due Mari. A contendersi la poltrona di Ippazio Stefàno saranno l'ex direttrice del carcere di Taranto, Stefania Baldassari (centro-destra) e l'imprenditore Rinaldo Melucci (centro-sinistra).
Alla febbrile campagna elettorale, entrambi i candidati hanno affiancato una intensa attività di trattativa con chi dal ballottaggio è rimasto escluso. Entrambi, infatti, hanno necessità di rimpinguare un bacino elettorale decisamente basso (22% la Baldassari, 17% Melucci). Vediamo come.
Astensione
/Nessuna indicazione
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Rinaldo Melucci
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Stefania Baldassari
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Non si è espresso
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Vincenzo Fornaro
(Verdi-DemA-Civiche) Luigi Romandini (Romandini sindaco) |
Pietro Bitetti
(Progetto Taranto) Massimo Brandimarte (Sds - Liste civiche) Franco Sebastio (Sinistra) |
Mario Cito (Lam) Giuseppe Lessa (Lessa sindaco) |
Francesco Nevoli
(M5S) |
Partiamo innanzitutto da chi si è esposto. Rinaldo Melucci incassa l'appoggio - tramite apparentamento - di Pietro Bitetti, mentre il magistrato Franco Sebastio e il giudice Massimo Brandimarte daranno un sostegno meramente formale. Dal 17%, dunque, Melucci si trova ad avere un potenziale bacino allargato a circa il 39% di chi votò al primo turno.
Un allungo, quello di Melucci, cui risponde Stefania Baldassari. L'ex direttrice del carcere chiude, infatti, un accordo politico con Mario Cito della Lega d'Azione Meridionale e con Giuseppe Lessa. Anche il suo bacino, dunque, si allarga, sfiorando il 36% degli elettori coinvolti al primo turno.
La sfida si presenta, dunque, calda e con possibili colpi di scena. Rimane, infatti, un 25% di elettori del primo turno, i cui candidati non hanno dato una preferenza univoca. Francesco Nevoli (M5S) non si è espresso in merito al ballottaggio, mentre Vincenzo Fornaro e Luigi Romandini hanno dato libertà di voto.

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