La Regione Valle d'Aosta ha un nuovo governatore: si tratta del presidente del Consiglio regionale uscente, Antonio Fosson.
Classe 1951, con un passato da senatore e da assessore negli anni della giunta Rollandin, Fosson diventa nuovo presidente dopo aver presentato una mozione di sfiducia costruttiva lo scorso 7 dicembre. Una mozione votata dai 18 consiglieri su 35 provenienti dai principali partiti autonomisti. Come l'Union Valdôtaine, che ha dato il suo ok dopo un Consiglio generale che si è svolto a Quart il 5 dicembre, e l'Union Valdôtaine Progressiste. A cui si sono aggiunti Autonomie Liberté Participation Écologie, Stella Alpina e i due consiglieri di Pour la Notre Vallée. Questi tre movimenti avevano fatto parte, fino a novembre, della maggioranza che sosteneva Nicoletta Spelgatti.
La quale vede sgretolarsi il suo governo in ben 166 giorni. Tanto è passato da quel 27 giugno 2018, in cui la pasionaria leghista aveva raggiunto un duplice record: quello di prima donna nonché di prima leghista alla guida di una regione ormai votata da più di quarant'anni all'autonomismo. Era, infatti, il maggio 1970, quando l'ultimo presidente democristiano, Mauro Bordon, faceva il passaggio di consegne con Cesare Dujany, eletto nelle liste dell'Union Valdôtaine.
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| Composizione del Consiglio della Valle d'Aosta e divisione tra favorevoli e contrari alla sfiducia alla presidente Spelgatti |
Il governo a guida Carroccio finisce tra accuse reciproche: mancanza di trasparenza ed eccessiva risolutezza è ciò che rimproverano Alpe e Stella Alpina. Volontà di fermare il lavoro della nuova giunta prima che mettesse le mani su "importanti dossier come la sanità e l'aeroporto", la recriminazione della Spelgatti. Accuse che si instaurano sullo sfondo della grave crisi che sta riguardando il Casinò di Saint Vincent. Per il quale un concordato preventivo volto a far risparmiare 11 milioni di euro ed evitare il fallimento prevedeva il licenziamento di ben 168 dipendenti.
Ora Fosson dovrà ripartire da qui, insieme alla nuova maggioranza interamente autonomista e decisamente più tendente verso centrosinistra. Il nuovo governo regionale si concretizzerà in una squadra di sette assessori. Due per ciascuna forza politica, ad eccezione della Stella Alpina, che sarà rappresentata dal solo ex assessore Stefano Borrello, che si occuperà di opere pubbliche, edilizia residenziale pubblica e territorio. Per la Uvp ci saranno l'ex governatore Laurent Vierin (agricoltura, beni culturali, sport, commercio e turismo) e Luigi Bertschy (politiche del lavoro, inclusione sociale, trasporti e affari europei). All'Union Valdôtaine vanno, invece, la vicepresidenza, le deleghe a finanze, artigianato e attività produttive (Renzo Testolin) e quelle a sanità, salute e politiche sociali, affidate a Mauro Baccega. Ad Autonomie Liberté Participation Écologie, infine, vanno l'assessorato all'ambiente, risorse naturali e corpo forestale, che sarà guidato da Albert Chatrian e quello ad istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, assegnato a Chantal Certan.
"Fare sintesi e mediare". Questa la linea del nuovo presidente che, prima di arrivare a nuove elezioni, traccia una lista delle priorità: gestione della crisi del Casinò di Saint Vincent, l'approvazione del bilancio e una nuova legge elettorale.

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