Elezioni amministrative 2019: domani si vota in Sicilia



Trentaquattro comuni siciliani, di cui un capoluogo – Caltanissetta – e sei enti con più di 15mila abitanti andranno al voto domenica 28 aprile. Si tratta dell’ultimo test prima dell’election day del prossimo 26 maggio. Presentiamo, di seguito, l’offerta politica di questa tornata comunale, caratterizzata da due fenomeni di grande interesse. Il primo riguarda la rinuncia al simbolo sulla scheda elettorale.

Su sette comuni, i principali partiti italiani attivi sull’Isola saranno presenti molto spesso: in 25 casi con il loro simbolo, in otto sotto le sembianze di liste civiche. Un espediente, quest’ultimo, tipico del Partito Democratico, che si presenta agli elettori con la sua effigie solamente a Castelvetrano. Al contrario, Movimento Cinque Stelle, Unione di Centro e Fratelli d’Italia hanno deciso di correre o con il proprio simbolo o di non partecipare affatto alla tornata. Il partito di Giorgia Meloni sarà il meno presente, differentemente da quanto danno Forza Italia e Pd. Il quale, a Monreale, non avrà un’unica lista di riferimento.

Presenza dei partiti nazionali alle elezioni amministrative siciliane

Secondo aspetto interessante riguarda le alleanze messe in campo, che non seguono la rigida ed ortodossa contrapposizione tra centrosinistra e centrodestra, come avveniva in passato. I progressisti, in particolare, saranno con il loro assetto tradizionale a Caltanissetta, Mazara del Vallo e Castelvetrano, aprendo agli avversari nazionali in altri comuni: a Bagheria, ad esempio, i dem appoggeranno un candidato sindaco che corse alle regionali del 2017 con i Popolari ed Autonomisti; ad Aci Castello la coalizione imbarca pezzi di Lega; a Gela condivideranno l’aspirante primo cittadino con Forza Italia.

Anche nel centrodestra, la situazione non è più fluida: la coalizione che siamo abituati a conoscere si presenterà compatta nella sola Bagheria. Nel resto dei comuni, invece, qualcuno degli alleati ha fatto saltare il banco: a Caltanissetta e Mazara del Vallo è la Lega a non partecipare alla coalizione, così come accade – anche se non si tratta della posizione ufficiale del partito – ad Aci Castello. A Gela rompe il sodalizio una Forza Italia spaccata in due. A Castelvetrano e Monreale, invece, si procederà in ordine sparso.
È ancora una realtà la scelta Movimento Cinque Stelle di correre da sola, così come quella della sinistra, che sarà della partita a Caltanissetta e Bagheria. 

I CANDIDATI

Numero di seggi attualmente occupati da partiti e liste nei comuni al voto. Il comune di Castelvetrano non è stato considerato

Aci Castello

Il sindaco uscente Filippo Drago è giunto al secondo mandato e non è più ricandidabile. Per la sua successione si sfideranno in tre. Da un lato c'è il presidente del Consiglio comunale Carmelo Scandurra, appoggiato da una schiera di liste civiche tra cui anche quella del Partito Democratico. Il centrodestra, attualmente al governo della città, risponde con Ezia Carbone, vicesindaco uscente, sostenuta da Forza Italia e due civiche. A fare da terzo incomodo c'è il Movimento Cinque Stelle Antonio Maria Bonaccorso.

Bagheria

Nel comune alla periferia di Palermo, dove il Movimento Cinque Stelle fece il colpaccio cinque anni fa, il sindaco uscente Patrizio Cinque ha scelto di non ripresentarsi. In sua sostituzione, i pentastellati propongono Romina Aiello. A contenderle la poltrona, ci sono quattro candidati sindaco: Giacinto Di Stefano per il centrodestra; Filippo Maria Tripoli per il Partito Democratico - che si presenta con una lista civica - e liste autonomiste; Antonio Belvedere, che ha dalla sua la formazione di Claudio Fava, Cento Passi; Angela Iannì per il Movimento Baaria.

Caltanissetta

Il primo cittadino uscente Giovanni Ruvolo non si candida per un secondo mandato. La sua stessa maggioranza si è spaccata. Innanzitutto troviamo l'assessore uscente Salvatore Licata, che guiderà la civica Orgoglio Nisseno. Il Partito Democratico, che ha rinunciato al simbolo, sostiene l'ex primo cittadino Salvatore Messana, il quale ha dalla sua altre due compagini civiche. L'Unione di Centro si accasa nel centrodestra, che sceglie Michele Giarratana. Ex assessore della giunta Campisi, sconfitto nel ballottaggio del 2014, Giarratana avrà dalla sua anche Forza Italia, Fratelli d'Italia, Sicilia Vera, #DiventeràBellissima e due liste civiche. Non ci sarà, invece, la Lega, che schiera Oscar Aiello.
Chiudono la lista delle candidature il pentastellato Roberto Gambino e Rocco Andrea Gumino, con la lista civica Open politiche aperte.

Castelvetrano

Nel paese del filosofo Giovanni Gentile e del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, il commissariamento per infiltrazioni della criminalità organizzata è finito dopo due anni e mezzo. In sei si sfidano per la poltrona di sindaco.
Ognuno di loro, fatta eccezione per Calogero Martire, è appoggiato da una sola lista. Pasquale Calamia, Davide Birillo ed Enzo Alfano correranno rispettivamente con i simboli di Partito Democratico, Fratelli d'Italia e Movimento Cinque Stelle. Antonio Giaramita, invece, avrà da sua una civica di ispirazione leghista. Infine, avrà dalla sua una lista civica, Vita Alba Pellerito.

Gela

Nell'altro comune al voto in cui il Movimento Cinque Stelle fece il colpaccio nell'ultima tornata elettorale, la consiliatura è finita anticipatamente. Con Domenico Messinese sfiduciato dal consiglio comunale dopo essere stato espulso dalla formazione pentastellata. La quale sarà della partita, proponendo Simone Morgana. Gli rispondono il centrodestra con Giuseppe Spata e il centrosinistra con Lucio Greco, che sarà appoggiato anche da una parte di Forza Italia. La sinistra preferisce le civiche ai simboli di partito e schiera Maurizio Melfa.

Mazara del Vallo

Termina dopo dieci anni il governo di Nicolò Cristaldi, esponente di Fratelli d'Italia. Per la successione hanno scaldato il motore in sei: a partire i due candidati di centrodestra. Benedetta Corrao, forte del sostegno dell'asse di centrodestra Forza Italia-Udc-Diventerà Bellissima e Giorgio Randazzo, appoggiato dalla Lega e da due liste civiche.
Il Pd rinuncia al simbolo, ma appoggia la lista "Voci democratiche" di Pasquale Safina. Quindi,  ci saranno anche Nicolò La Grutta per il Movimento Cinque Stelle, Salvatore Quinci e Antonia Martinciglio, sostenuti da due compagini civiche.

Monreale

Sfida apertissima all'ombra del Duomo, dove il sindaco Piero Capizzi, eletto con il sostegno del centrosinistra chiede ai suoi concittadini una riconferma. A sostenerlo due liste civiche, in cui è confluita una parte del Partito Democratico. A sfidarlo, un centrodestra diviso in tre: l'ex sindaco Salvino Caputo per Forza Italia e civiche, Giuseppe Romanotta per la Lega, e Alberto Arcidiacono - lo sconfitto di cinque anni fa - sostenuto da Udc e Diventerà Bellissima.
Approfitta delle divisioni il Movimento Cinque Stelle, che propone Fabio Costantino. Così come tenteranno la scalata i due civici Carlo Gambino e Massimiliano Lo Biondo.

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