Elezioni Piemonte 2019: come si vota



È una delle poche, se non l’unica, a rimanere ancora fedele al Tatarellum. Al contrario delle altre regioni a Statuto ordinario, il Piemonte non ha, infatti, previsto modifiche al sistema elettorale per la scelta del governatore e del Consiglio regionale. Una scelta che, quindi, si traduce nell’applicazione tout-court della normativa definita a livello nazionale nel 1995.

Emanata su iniziativa del parlamentare di Alleanza Nazionale, Pinuccio Tatarella, la legge 43/1995 aveva previsto l’elezione diretta del governatore, istituendo un sistema elettorale misto. Da un lato, infatti, scattava un meccanismo maggioritario per la scelta del Presidente e del 20% dei consiglieri regionali. Dall'altro stabiliva nuove regole per il proporzionale attraverso cui venivano scelti il restante 80% dei componenti dell’Assemblea regionale. Entriamo più nel dettaglio.

L'elezione del Presidente

Viene eletto presidente il candidato che ottiene la maggioranza dei voti: si tratta del principio first-past-the-post, in cui si prevede un turno di votazione unica. Il che implica che per vincere un candidato può ottenere anche la sola maggioranza relativa.

Nel computo dei voti validi si includono tre tipi di preferenza: quella al solo candidato presidente, quelli ad una sola lista, e quella per un candidato presidente e per una lista. È ammesso il voto disgiunto e, dunque, l'elettore può indicare un candidato alla presidenza ma preferire una lista non a lui collegata.

Con il candidato presidente più votato sono eletti anche i consiglieri appartenenti al listino regionale collegato. Esso riguarda quel 20% di seggi da attribuire secondo il sistema maggioritario, che, oggi, è caduto in disuso un po' dappertutto.


L'elezione del Consiglio regionale

Il restante 80% dei seggi, invece, viene attribuito sulla base di un sistema proporzionale, che prevede una competizione tra liste nelle circoscrizioni provinciali che costituiscono la regione. Non si tratta, tuttavia, di un proporzionale puro.

Il Tatarellum, infatti, prevede due tipologie di correzione: la prima si fonda su un premio di maggioranza compresa tra il 55% e 60% dei seggi alla lista o alla coalizione vincitrice, qualora abbia ottenuto più del 40% di voti validi. La seconda, invece, è un correzione minoritaria che si applica nel caso in cui scatti più del 62,5% dei seggi nei confronti del vincitore.

L'attribuzione dei seggi avviene col metodo Hagenbach-Bischoff dei quozienti interi e il recupero degli scranni non attribuiti in sede di Collegio unico regionale. In questo secondo caso, si segue il metodo di Hare dei più alti resti. Gli eletti scattano, quindi, sulla base del numero di preferenze conseguite.

Chiarito anche l'aspetto riguardante la legge elettorale non ci resta che augurarvi un buon voto consapevole.

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