La penultima tappa nel pre-voto umbro passa per la legge elettorale. Una disposizione che, come avvenuto anche nelle altre regioni a Statuto ordinario, segue in parte la normativa nazionale ed in parte quella regionale, modificata l'ultima volta nel 2015. Come avviene già nelle altre regioni, anche nel Cuore verde d'Italia si ha un sistema elettorale misto: maggioritario per l'elezione del presidente e proporzionale per quella del Consiglio regionale.
➧ Come si elegge il Presidente della Regione
Il presidente della Regione è eletto a suffragio universale, diretto e con voto segreto. Questi è il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti a livello regionale. Non è necessario che tale maggioranza sia assoluta: la legge dispone, infatti, che le elezioni si svolgano in un turno unico.
Prevale dunque un meccanismo first-past-the-post, con una discriminante rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario: vengono, infatti, riservati gli scranni anche ai candidati non eletti di quelle coalizioni o liste che riescono ad accedere al Consiglio regionale.
Come in molte altre regioni, poi, anche l'Umbria ha ulteriormente depotenziato la parte maggioritaria del sistema elettorale, abolendo il listino regionale. Ciò, comunque, non vuol dire che presidente e Consiglio regionale siano due entità tra loro separate.
➧ L'elezione del Consiglio regionale
La legge elettorale, infatti, ribadisce che il presidente della Regione è uno dei venti membri del Consiglio regionale e le due cariche vengono rinnovate all'interno di un'unica scheda. Il rapporto tra esecutivo ed assemblea viene poi rafforzato anche dalla scelta di attribuire alla coalizione collegata al candidato eletto di un premio di maggioranza del 60% dei seggi. Il che corregge il sistema proporzionale, garantendo una governabilità di fondo della Regione.
Seguendo il metodo d'Hondt per l'attribuzione dei seggi, altra novità della legge elettorale umbra è la scelta di definire un unico collegio regionale. Un elemento che distingue l'Umbria dalle altre regioni, in cui si prevedono circoscrizioni più piccole, di norma corrispondenti con i territori delle province.
Altra novità è l'introduzione della doppia preferenza di genere: gli elettori possono, infatti, scegliere sino a due candidati per il Consiglio regionale, a patto che siano di sesso differente. Infine, come avviene già in altre regioni, nella scelta dei candidati non vale il cosiddetto panchage, ossia il voto disgiunto. In pratica, perché il voto sia valido è necessario che sia indirizzato verso una lista, verso un solo candidato presidente, o verso un candidato presidente ed una lista ad esso collegata.
Con queste ultime informazioni, abbiamo concluso il nostro viaggio nell'Umbria che si appresta a votare. Nella speranza che anche questo sia servito a darvi maggiore consapevolezza sulla tornata, non ci resta che augurare a tutti voi un buon voto.

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