Referendum regionale 2019, Venezia e Mestre restano unite


Venezia e Mestre resteranno un unico comune. A dirlo sono stati i cittadini, che si sono espressi domenica 1° dicembre in un referendum regionale consultivo. Nonostante il Sì sia stato maggioritario per la prima volta, un altro scoglio ha vanificato le istanze indipendentiste: quello dell'affluenza. Perché la consultazione fosse considerata valida, infatti, doveva votare la maggioranza assoluta degli aventi diritto.

➧ Affluenza flop: vota un veneziano su tre

A urne chiuse, invece, avevano inserito la scheda nell'urna solo 44 888 veneziani, ossia il 21,73% del corpo elettorale cittadino.

Zone Iscritti Votanti %
Centro Storico 47 824 15 615 32,65%
Estuario 24 223 6 768 27,94%
Terraferma 134 506 22 505 16,73%
Municipalità Iscritti Votanti %
Venezia-Murano-Burano54 561 17 177 31,48%
Lido-Pellestrina 17 486 5 205 29,76%
Favaro Veneto 18 981 2 932 15,44%
Mestre-Carpenedo65 793 11 725 17,82%
Chirignago-Zelarino 30 187 4 806 15,92%
Marghera 19 545 2 530 12,94%
Venezia 206 553 44 888 21,73%

Come mostra la tabella, la partecipazione è più forte nel Centro Storico cittadino e nelle isole della Laguna, dove sono maggiormente sentiti alcuni dei temi promossi dai sostenitori dal sì, come la questione della regolazione del turismo o il contrasto allo spopolamento.

Affluenza per Municipalità. Elaborazioni su dati del Comune di Venezia

Addirittura l'affluenza raggiunta a Venezia Centro è doppia in termini percentuali rispetto alle diverse zone della Terraferma. Oltre che nei due ex quartieri centrali (San Marco-Castello-Sant'Elena-Cannaregio e Dorsoduro-San Polo-Santa Croce-Giudecca-Sacca Fisola), l'asticella dei votanti supera il 30% anche al Lido. Nella stessa municipalità, però, Pellestrina è in controtendenza rispetto alle zone circostanti: con il 14,4% di aventi diritto, è il secondo ex quartiere cittadino con meno partecipanti. Il primo, invece, è Marghera, dove vota solo il 12,9% degli aventi diritto.

Ex Quartieri Iscritti Votanti %
S.Marco - Castello - S.Elena - Cannaregio 28 543 9 514 33,3%
Dorsoduro - S.Polo - S.Croce - Giudecca - Sacca F. 19 281 6 101 31,6%
Murano - Sant'Erasmo 4 396 1 063 24,2%
Burano - Torcello - Mazzorbo 2 341 500 21,3%
Lido - Malamocco - Albertini 14 316 4 747 33,1%
Pellestrina - San Pietro in Volta 3 170 458 14,4%
Favaro Veneto 18 981 2 932 15,4%
Mestre Centro 37 110 6 698 18,0%
Carpenedo - Bissuola 29 332 5 526 18,8%
Chirignago - Gazzera 18 479 2 959 16,0%
Cipressina - Zelarino - Trivignano 11 059 1 860 16,6%
Marghera - Catene - Malcontenta 19 545 2 539 12,9%
Venezia 206 553 44 888 21,73%

➧ Due risultati diversi

Proprio la municipalità del Petrolchimico è quella in cui si è registrata la maggiore opposizione alla separazione, così come è avvenuto complessivamente lungo la Terraferma. Qui, infatti, i separatisti vengono bocciati anche nelle urne. Al contrario, nelle Isole e nel Centro Storico stravince il Sì ai due comuni, che, complessivamente, nell'intero comune di Venezia raggiunge il 66,11%.

Zone Iscritti No
Centro Storico 15 516 12 949
(83,45%)
2 567
(16,55%)
Estuario 6 731 5 771
(85,73%)
960
(14,26%)
Terraferma 22 339 10 757
(48,15%)
11 582
(51,85%)
Zone Iscritti No
Venezia-Murano-Burano17 062 14 245
(83,48%)
2 817
(16,51%)
Lido-Pellestrina 5 185 5 205
(86,30%)
710
(13,69%)
Favaro Veneto 2 909 1 335
(45,89%)
1 574
(54,11%)
Mestre-Carpenedo12 035 6 169
(51,25%)
5 866
(48,74%)
Chirignago-Zelarino 4 889 2 341
(47,88%)
2 548
(52,11%)
Marghera 2 506 912
(36,39%)
1 594
(63,60%)
Venezia 44 586 29 477
(66,11%)
15 109
(33,89%)

Già il voto per Municipalità è in grado di individuare quelle eccezioni all'opposizione registrata dalla Terraferma nello staccarsi da Venezia. A Mestre-Carpenedo, infatti, vince il Sì di misura. Proprio Mestre - che avrebbe dovuto fare da capoluogo del nuovo comune - è l'ex quartiere in cui gli indipendentisti ottengono la percentuale più alta sulla Terraferma: il 52,04%. Anche la vicina Carpenedo vota per il Sì, così come l'ex quartiere di Cipressina - Zelarino - Trivignano.

Il che riduce l'opposizione alla separazione da parte di chi è andato a votare a sole tre aree: Marghera, Favaro Veneto e Chirignago-Gazzera.

Zone Iscritti No
Burano - Torcello - Mazzorbo 492 403
(81,92%)
89
(18,08%)
Carpenedo - Bissuola 5 489 2 762
(50,32%)
2 727
(49,68%)
Chirignago - Gazzera 2 932 1 341
(45,74%)
1 591
(54,26%)
Cipressina - Zelarino -
Trivignano
1 957 1 000
(51,09%)
957
(48,91%)
Dorsoduro - S.Polo - S.Croce
Giudecca - Sacca Fisola
6 063 4 917
(81,09%)
1 146
(18,91%)
Favaro Veneto 2 909 1 335
(45,89%)
1 574
(54,11%)
Lido - Malamocco - Albertini4 732 4 111
(86,87%)
621
(13,23%)
Marghera - Catene -
Malcontenta
2 506 912
(36,39%)
1 594
(63,60%)
Mestre Centro6 546 3 407
(52,04%)
3 139
(47,96%)
Murano - Sant'Erasmo1 054 893
(84,72%)
161
(15,28%)
Pellestrina - San Pietro in Volta 453 364
(80,35%)
89
(19,65%)
S. Marco - Castello - S.Elena - 
Cannaregio
9 453 8 031
(84,96%)
1 421
(15,04%)
Venezia 44 586 29 477
(66,11%)
15 109
(33,89%)

La tendenza delineata è, quindi, quella di un Comune a due anime in contrapposizione tra loro. Per la prima volta nella storia, il referendum segna una cesura tra chi sembrerebbe essere più interessato a staccarsi e a chi vorrebbe che tutto resti com'è.

Non solo: le posizioni assunte da Venezia e Mestre si consolidano rispetto al referendum che si celebrò nel 2003: al contrario delle prime tre consultazioni referendarie, infatti, ora a volersi staccare è la Città con la Laguna e non più la Terraferma.


➧ Chi ha vinto il referendum?

Ma chi ha, dunque, avuto la meglio in questo referendum? Sicuramente non i "secessionisti" che, per la prima volta, sono maggioritari ma ben lontani dal raggiungere il quorum prefissato affinché la consultazione sia valida. Difficile dare una connotazione partitica alla tornata: maggioranza ed opposizione nel comune di Venezia, infatti, si sono trovate spesso arroccate su posizioni similari.

Fratelli d'Italia, ad esempio, ha sostenuto il "Sì", insieme a parti della sinistra e del Movimento Cinque Stelle. Forza Italia e Partito Democratico, invece, hanno sostenuto le ragioni del "No". Il referendum di Venezia ha messo, poi, d'accordo i due Mattei della politica italiana: Lega ed Italia Viva hanno, infatti, lasciato libertà di voto.

Probabilmente, la consultazione è andata a favore del sindaco Brugnaro, che aveva caldeggiato l'astensione, ma anche di quei presidenti di Municipalità che avevano preso una posizione pubblica. Il che, da loro punto di vista, fa ben sperare in vista delle elezioni comunali di primavera.

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