In Emilia-Romagna Stefano Bonaccini rimane in sella



L'Emilia-Romagna si affida alla continuità: il governatore uscente Stefano Bonaccini è stato riconfermato alla guida di via Aldo Moro anche per i prossimi cinque anni. 

Il candidato del centrosinistra raggiunge quota 51,42%, staccando di ben otto punti la diretta avversaria, ossia la leghista Lucia Borgonzoni, che ottiene il 43,63%. Fortemente ridimensionati sia il Movimento Cinque Stelle di Simone Benini, che si ferma al 3,48%, sia la sinistra radicale, che si era fatta in tre e arriva all'1% così diviso: Laura Bergamini del Partito Comunista raccoglie lo 0,40%, Marta Collot di Potere al Popolo lo 0,36% e Stefano Lugli de L'Altra Emilia Romagna che, ultimo, arriva allo 0,27%.

Infine, Domenico Battaglia del Movimento 3V - Vaccini vogliamo verità si ferma allo 0,45%.


Fallisce il tentativo della spallata da parte del centrodestra che, dopo quasi due anni, interrompe la serie di otto successi consecutivi. Per il Partito Democratico, poi, la vittoria è doppia, perché riesce a riconfermarsi primo partito regionale col 34,69% dei voti.

Segue a breve distanza la Lega, che capitalizza il 31,95% dei consensi, mentre Fratelli d'Italia si impone come seconda forza del centrodestra con l'8,59% e scalzando Forza Italia, che si deve accontentare del 2,56%. 

Entrano in Consiglio anche la lista civica Bonaccini presidente (5,76%), Emilia-Romagna Coraggiosa (3,77%), Europa Verde (1,95%) ed il Movimento Cinque Stelle (4,74%).


Nonostante il crollo elettorale, i pentastellati varcheranno l'emiciclo per la terza volta e avranno due rappresentanti. Tre in meno rispetto alla precedente legislatura.

Anche il Partito Democratico vede la sua delegazione ridotta rispetto allo scorso quinquennio, dove monopolizzava 28 dei 29 seggi assegnati alla maggioranza di Centro-sinistra. Saranno, infatti, 22 i rappresentanti dem, a cui si aggiungono i tre della lista Bonaccini presidente, i due di Emilia-Romagna Coraggiosa e il consigliere di Europa Verde.

Se Fratelli d'Italia varca per la prima volta le porte dell'Assemblea legislativa con i sui tre consiglieri, la Lega vede aumentare la sua rappresentanza di altri sei scranni. Forza Italia, infine, conterà su un solo consigliere, ossia uno in meno rispetto la precedente tornata.

Commenti

Gli speciali