L'onda azzurra che ha travolto in Veneto alle elezioni regionali non si arresta nemmeno alle suppletive. Sarà Luca De Carlo a rappresentare a Palazzo Madama il collegio di Villafranca di Verona, che ricomprende al suo interno una consistente parte della provincia veronese che spazia dal Lago di Garda alla valle del fiume Adige.
Esponente di Fratelli d'Italia e sindaco di Calalzo di Cadore, De Carlo prende il posto del suo collega di partito Stefano Bertacco, deceduto a giugno 2020 dopo una lunga malattia. Due, gli avversari che il neo senatore ha incontrato sulla sua strada: Matteo Melotti del Partito Democratico ed Emanuele Sterzi del Movimento Cinque Stelle.
Una strada che, come avvenuto per Luca Zaia alle elezioni regionali, è stata tutta in discesa e priva di ostacoli. De Carlo ha, infatti, raccolto il 71,87% dei voti validi, contro il 18,96% di Melotti e il 9,17% di Sterzi. Ha votato il 61,86% degli aventi diritto.
Rispetto alle precedenti elezioni politiche, l'asticella dell'affluenza cala di diciassette punti, ma è nettamente più alta rispetto al complesso di tutte le altre elezioni suppletive, a cui ha preso parte solo una esigua parte della popolazione.
Candidato 4 marzo |
Voti | Voti | Candidato 20 settembre |
Diff. | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Maurizio Facincani
|
35 814
|
➡
➡
|
35 059
|
Matteo Melotti
| ⬇ 775 | ||||
Monica Bianchetti
|
55 925
|
16 967
|
Emanuele Sterzi
|
⬇ 38 958 | |||||
Stefano Bertacco
|
126 672
|
132 907
|
Luca De Carlo
|
⬆ 6 235 | |||||
Per i partiti, dunque, queste suppletive non sono state del tutto un gioco a "somma zero". Il centrodestra, infatti, migliora la sua performance sia in termini percentuali sia in quelli di voti raccolti. Anche il centrosinistra cresce in termini percentuali, contenendo le perdite quando si parla di preferenze espresse. Tutt'altra è la musica per il Movimento Cinque Stelle, che dal 23,86% scende sotto il muro del 10%, lasciando per strada quasi 40mila voti.
De Carlo prevale in tutti i comuni del collegio, con distacchi significativi sui suoi avversari. In particolare, più i centri si fanno meno popolosi, più il candidato del centrodestra aumenta il suo consenso sugli avversari.
Dal punto di vista degli equilibri politici, il voto nel collegio di Villafranca di Verona non cambia nulla: il seggio rimane, infatti, all'opposizione di centrodestra.


Commenti