Elezione del Presidente
Elezione del Consiglio provinciale
L'infografica mostra i risultati per consiglio. Il centrodestra se ne aggiudica 35, battendo il centrosinistra che si ferma a quota 30. A Caserta e Benevento si afferma uno schieramento centrista, mentre sono 9 gli enti che si affidano ad una maggioranza trasversale. Quest'ultima, in particolare, si presenta sotto due forme differenti: in alcuni casi - come Ascoli Piceno, Asti, Padova, Vicenza e Pesaro Urbino - sono la conseguenza di un accordo territoriale per presentare una lista unica o comunque fondata sull'appartenenza a determinati territori della provincia; in altri - come Bergamo, Frosinone, Latina e Viterbo - le alleanze tra le liste in consiglio non seguono lo schema classico destra-sinistra.
Più in generale, anche nel caso dei consigli, è il centrodestra ad aver vinto la tornata perché oltre a riconfermare quelle realtà dove era maggioranza (Alessandria, Arezzo, Campobasso, Catanzaro, Lodi, Novara, Pescara, Piacenza, Rieti, Savona, Sondrio, Teramo, Treviso, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona e Vibo Valentia), riesce ad imporsi in altri quattordici enti. Se, poi, cedono le due province campane di Caserta e Benevento ai centristi, da essi guadagnano Macerata e Crotone. Ci sono, poi, i casi di Lecco e Imperia, dove i consigli tornano ad assumere una connotazione politica ben più marcata dopo anni di trasversalismo.
Il centrosinistra, al contrario, arretra lasciando al centrodestra la maggioranza in nove consigli (Avellino, Como, Cosenza, Fermo, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Pistoia e Terni) e Ascoli Piceno a favore di un consesso aperto anche a Movimento Cinque Stelle e liste civiche. Il bilancio poteva essere ulteriormente negativo, se si considera il fatto che a Brescia, Ferrara, Perugia e Grosseto il consiglio è spaccato a metà. In queste circostanze, quindi, la maggioranza è assicurata dal presidente che proviene in tutti e quattro gli enti dalle fila progressiste.
La provincia maremmana è una delle consolazioni per Pd e alleati, così come Barletta-Andria-Trani perché rappresentano due conquiste ai danni del centrodestra. Ci sono, poi, Cuneo, dove il listone unico lascia spazio ad una maggioranza più orientata verso centrosinistra, e le Città metropolitane di Roma Capitale e Torino, dove i Cinque Stelle pagano la sconfitta nei due comuni capoluogo alle ultime elezioni comunali.
Una prova di forza, quella del centrodestra, che consente ai conservatori di lasciarsi alle spalle la sconfitta elettorale delle amministrative di ottobre, volgendo lo sguardo verso i nuovi appuntamenti elettorali.
