
Non solo Referendum, politiche e comunali. Il 2022 è stato l'anno di nuove elezioni per 27 province italiane e 2 Città metropolitane. Potrebbe trattarsi di uno degli ultimi appuntamenti con questo meccanismo elettorale, se escludiamo la tornata di gennaio 2023: Fratelli d'Italia, così come il ministro Roberto Calderoli, hanno infatti annunciato il ripristino a breve dell'elezione diretta degli organi provinciali.
Elezione del Presidente
Nel frattempo, sono stati 25 gli enti che hanno rinnovato il proprio presidente. Eccezione fatta per Lodi, dove il presidente Francesco Passerini è decaduto per incompatibilità, Asti e Vercelli, dove i rispettivi presidenti Paolo Lanfranco ed Eraldo Botta hanno terminato i mandati da sindaci di Valfenera e Varallo, perdendo il requisito di eleggibilità, nelle restanti province si è giunti al voto per scadenza naturale del mandato.
Lo scontro vede una vittoria schiacciante del centrosinistra. Ai democratici vanno, infatti, 18 delle 24 presidenze in palio. Benché nella maggior parte dei casi si tratta di riconferme delle maggioranze uscenti con ben cinque presidenti (Massimiliano Angori a Pisa, Stefano Minerva a Lecce, Fiorenzo Bongiasca a Como, Piero Marrese a Matera e Giuseppe Paolini a Pesaro e Urbino) che hanno ottenuto il via libera per il secondo mandato, democratici ed alleati riescono a strappare Piacenza, Taranto e Lodi al centrodestra.
Lo schieramento conservatore è quello che pare rimetterci di più dall'esito delle urne: pur riconquistando dopo cinque anni la provincia di Cosenza, l'attuale maggioranza di governo nazionale è costretto a lasciare anche le presidenze delle province di Benevento - a favore di uno schieramento centrista vicino al sindaco del capoluogo Clemente Mastella - e Arezzo, dove si aggiudica la fascia blu il primo cittadino di Anghiari, Alessandro Polcri, appoggiato da un cartello trasversale.
Elezione dei Consigli provinciali e metropolitane
Anche cinque consigli provinciali e due consigli metropolitani per ben 102 seggi a disposizione hanno rinnovato il proprio assise nel corso del 2022. Nel caso di Taranto e Lecce, tuttavia, la votazione è avvenuta in differita rispetto alle elezioni del presidente della provincia.
Al contrario delle elezioni del presidente, qui lo scontro si chiude sostanzialmente in parità, con centrosinistra e centrodestra che portano a casa 49 seggi ciascuno. Per il momento, il centrodestra conserva la maggioranza in quattro di essi contro i tre del centrosinistra, ma a fare da ago della bilancia sarà il consiglio della provincia di Foggia. Qui, infatti, i due schieramenti sono alla pari e la nuova maggioranza dipenderà dal colore politico del presidente che si eleggerà il prossimo 29 gennaio.
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