ELEZIONI REGIONALI IN SICILIA
Urne aperte in Sicilia domenica 5 novembre dalle 8 alle 22. Gli elettori sono chiamati a rinnovare l'Assemblea Regionale Siciliana e la carica di governatore per la XVII legislatura tra novità e continuità. In totale, sono 4 661 123 gli aventi diritto, suddivisi in 5 300 sezioni in tutta l'Isola.
SONDAGGI | RISULTATI E MAPPE |
LA REGIONE
Prima di cominciare, un breve identikit della Regione che andrà al voto. La Sicilia è la Regione più estesa d'Italia con oltre 25.000 chilometri quadrati. Al 30 giugno 2017 contava 5 039 041 abitanti, essendo così la quarta più popolata della penisola dopo Lombardia, Lazio e Campania.
Giunge al voto dopo cinque anni di legislatura, in cui, al governo, per la prima volta nella sua storia c'è stata una coalizione di centro-sinistra. La fotografia più nitida di come l'isola si presenta agli occhi degli elettori ce la dà un articolo di Internazionale, che ha raccontato l'antica Trinacria con cinque grafici. Tanti quante i temi caldi di questa campagna elettorale che ha visto la sinistra spaccarsi, il Movimento Cinque Stelle alle prese con le polemiche sulle primarie annullate dai tribunali sotto il peso dei ricorsi, e la questione "impresentabili", che agita le acque nello schieramento di Centro-destra.
Fattori che alimentano il rischio di una astensione record, che altro non è che il simbolo per una disillusione nei confronti della situazione attuale della Regione. Secondo un sondaggio di Demos, ricorda Internazionale, 26 siciliani su 100 non sapevano della tornata elettorale e la fiducia nei confronti dell'Ente Regione è ai minimi storici. Un po' come il gradimento verso l'uscente Rosario Crocetta, fanalino di coda nell'ultimo Governance Poll dei presidenti di Regione.
All'ultimo posto esattamente come la Sicilia lo è nella gran parte delle statistiche economiche, elaborate dall'Istat. Ricorda Internazionale che la disoccupazione, nel 2016, era al 22,1% e tra i giovani la situazione è ancor più drammatica: il 57% di loro non aveva un lavoro l'anno scorso. Un trend negativo, che assume proporzioni simili in maniera maggiore solo nella vicina Calabria.
Anche parlando di reddito, l'antica Trinacria è in affanno: ultima in classifica, con il 55% della popolazione residente che, secondo l'Istat, era l'anno scorso a rischio povertà. E a livello pratico la conseguenza è una sola: la fuga. Più che in ogni altra parte d'Italia, la Sicilia sconta la partenza dei suoi figli. Nel 2016, erano in più di 700 mila ad essere iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero.
E come contro altare, l'immigrazione - spiega Internazionale - non ha le proporzioni esagerate descritte dalla politica. Nel 2017, gli sbarchi in Sicilia sono stati circa 70 mila, a fronte di 111 mila arrivi dall'inizio dell'anno. L'anno scorso, di 181 mila immigrati rimasti in Italia, circa 10 mila si sono fermati in Sicilia. Sicilia, che conta 190 mila stranieri residenti, vale a dire il 3,9%.
LEGGE ELETTORALE
Una delle novità è insita alla legge elettorale. Come tutte le altre Regioni italiane, che hanno dovuto adempiere ai decreti Salva Italia, varati dal governo Monti, anche la Sicilia ha ridotto la propria rappresentanza parlamentare. Come stabilito dalla legge costituzionale 2/2013, da 90, infatti, gli scranni disponibili per Palazzo dei Normanni diventeranno 70.
Non ha subito alcuna variazione, invece, il sistema elettorale, che segue le regole della legge regionale 7 del 3 giugno 2005. Diventerà governatore il candidato che ha ottenuto la maggioranza dei voti a livello regionale. I deputati regionali, invece, vengono scelti sulla base di un sistema misto. Tenendo conto del fatto che uno scranno è già occupato dall'eletto, sette seggi scattano sulla base di un sistema maggioritario. Sei di essi, infatti, vanno ai componenti del listino bloccato di cui il governatore eletto è capolista. Il restante è attribuito al secondo aspirante presidente per numero di voti.
Gli altri 62 seggi vengono attribuiti sulla base di una competizione tra liste nelle nove circoscrizioni provinciali dell'Isola, che corrispondono alle tre Città metropolitane e ai sei Liberi consorzi di comuni. Al fine dell'attribuzione dei seggi, farà comunque fede il numero di voti presi dalle liste a livello regionale, che deve essere superiore al 5%.
Al contrario di quanto accade nelle altre Regioni, dove alla coalizione vincente vengono attribuiti il 60% degli scranni disponibili, in Sicilia non c'è premio di maggioranza. Esiste, invece, un meccanismo di tutela delle minoranze. In pratica, la lista o la coalizione collegata al neogovernatore non può contare su più di 42 scranni, ovvero il 60%.
Al contrario di quanto accade nelle altre Regioni, dove alla coalizione vincente vengono attribuiti il 60% degli scranni disponibili, in Sicilia non c'è premio di maggioranza. Esiste, invece, un meccanismo di tutela delle minoranze. In pratica, la lista o la coalizione collegata al neogovernatore non può contare su più di 42 scranni, ovvero il 60%.
Sulla base della popolazione residente, il governatore Crocetta ha definito la distribuzione dei seggi che evidenzia l'immagine sotto riportata:
Passando alle modalità di voto, gli elettori voteranno su un'unica scheda. Potranno esprimere la scelta verso un listino regionale e verso una lista provinciale. Inoltre, potranno indicare il nome e cognome di un aspirante consigliere. Il panachage, ossia il voto disgiunto tra presidenti e liste, è ammesso.
CANDIDATI PRESIDENTE
➧ APPROFONDISCI: Candidati ai raggi X | I cinque programmi in una sola parola
La presentazione delle candidature è avvenuta il 5 e 6 ottobre 2017. Al termine dell'esame svolto dall'ufficio elettorale, le elezioni siciliane sono una competizione a cinque candidati e a dodici liste. Con l'esclusione di altri tre candidati - Fabio Reale di CasaPound, Piera Loiacono della Lista Civica per il Lavoro e Franco Busalacchi di Noi Siciliani - che non hanno raccolto il numero di firme necessarie per potersi presentare.
Il governatore uscente Rosario Crocetta non si ricandida |
Il 4 settembre anche il governatore uscente Crocetta annuncia il suo sostegno a Micari, ritirando la sua seconda candidatura, lanciata a febbraio con la fondazione dell'Associazione Riparte Sicilia e ufficializzata dopo aver ricostituito la lista del Megafono. Infine, il 9 settembre anche Alternativa Popolare ufficializza l'appoggio a Micari.
Si dissocia dal Partito Democratico, esattamente come accaduto cinque anni fa, la sinistra radicale. Il candidato è il giornalista e sceneggiatore Claudio Fava, che ha sostituito l'ex parlamentare dei Ds Ottavio Navarra, lanciato a luglio 2017 da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Azione Civile. Fava ha ottenuto il sostegno del suo partito, i Democratici e Progressisti, di Possibile, Sinistra Italiana e dei Verdi. La lista sarà, comunque, unica: i "Cento Passi per la Sicilia", infatti, vuole cancellare quanto successo cinque anni fa, quando la candidata d'area, Giovanna Marano, superò il 5% dei voti ma le sue liste no.
Così come la sinistra radicale, anche l'Udc non aderisce alla coalizione di centro-sinistra. Dopo lo strappo con i Centristi per la Sicilia, lo Scudo crociato rinsalda l'asse con il centro-destra, così come avvenuto per le comunali di Palermo. Ad agosto 2017, infatti, il capogruppo in Ars Girolamo Turano annuncia il sostegno a Nello Musumeci.
Dopo aver annunciato la sua candidatura alla presidenza della Regione, anche Vittorio Sgarbi ha deciso di rinunciare a favore di Musumeci |
Come il centro-destra, anche il Movimento Cinque Stelle punterà sul candidato a governatore già proposto cinque anni fa. Il capogruppo uscente Giancarlo Cancelleri, infatti, è stato designato per Palazzo dei Normanni dopo aver vinto le primarie (poi sospese dalla magistratura) del 9 luglio 2017. Al fianco di Cancelleri la sola lista grillina e i leader nazionali del Movimento, che stanno battendo palmo a palmo la Sicilia per tentare il colpaccio.
Chiude, infine, la batteria dei candidati, l'avvocato Roberto La Rosa, che sarà appoggiato dal movimento Siciliani Liberi. Dichiaratamente indipendentista, nella lista, ci sarà anche il Movimento dei Forconi.
SONDAGGI
Nei due mesi immediatamente precedenti, sino al divieto di pubblicazione dei sondaggi fissato per il 21 ottobre 2017, i principali istituti demoscopici hanno condotto rilevazioni per testare l'elettorato siciliano. Riportiamo sotto l'infografica che, nel dettaglio, riassume i principali sondaggi pubblicati:
L'infografica dimostra che la vera sfida per il dominio dell'isola si giocherà tra il candidato del Centro-destra Musumeci e quello del Movimento Cinque Stelle Cancelleri. Più staccati in qualsiasi rilevazione, infatti, sia Micari (Centro-sinistra) sia Fava (Sinistra). Ruolo marginale, invece, per tutti gli altri candidati. A maggior ragione dopo il ritiro di Vittorio Sgarbi a favore di Musumeci.
RISULTATI E MAPPE
Gli scrutini sono cominciati a partire dal giorno successivo alle ore 8:00. Sebastiano Musumeci, candidato del centro-destra, è stato eletto nuovo Presidente della Regione Siciliana. L'infografica che segue mostra i risultati nel dettaglio:
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