Elezioni comunali 2018: i comuni assegnati al primo turno




Nel post precedente abbiamo cercato di raccontare i risultati delle elezioni amministrative a partire dai voti espressi verso i candidati sindaco. Ne avevamo ricavato un sostanziale avanzamento del centrodestra e delle liste civiche, la tenuta del centrosinistra ed il flop del Movimento Cinque Stelle. 

Guardiamo i risultati, adesso, da un’altra prospettiva. Quella delle sfide nei comuni. Che è complementare, nella spiegazione della tornata elettorale, ai voti espressi verso gli aspiranti primi cittadini.

Partiamo, quindi, da chi già al primo turno ha trovato un nuovo sindaco o ha riconfermato l’uscente. Dei 111 enti – in questo computo abbiamo compreso anche i due Municipi di Roma al voto – solo in 34 la partita si chiude al primo turno. Dieci di questi sono al Nord, sei sono situati al Centro, sette al Sud ed i restanti undici si trovano nelle isole.

Flussi di comuni tra i diversi comuni andati al primo turno

Come mostra la tabella, anche nel caso dei comuni che hanno eletto il sindaco al primo turno è in vantaggio il centrodestra: Forza Italia ed alleati ne ottengono 15 contro i 13 del centrosinistra. Due comuni (Sona e Belpasso) vanno a liste civiche, due a coalizioni alternative di Destra (Cisterna di Latina e Vedelago), uno (Modica) a liste civiche di centro. Si rinvigorisce anche la componente trasversale, a cui vanno due comuni: Mascalucia e Boscoreale.

Passiamo ad analizzare i flussi di comune dopo il primo turno. Il centrosinistra passa da 19 a 13 comuni. Di questi 10 avevano una amministrazione uscente di centrosinistra (Brescia, Arese, Piove di Sacco, Sestri Levante, Grottammare, Corciano, Ferentino, Aci Sant'Antonio, Carlentini e Rosolini). Due - Carovigno e Trapani - provengono dal centrodestra e uno - il Municipio Roma VIII - dal Movimento Cinque Stelle. Il centrosinistra perde, poi, un comune - Boscoreale - a favore di una coalizione trasversale e un altro - Orta di Atella - verso la sinistra.

Il centrodestra, invece, passa da 11 a 15. In otto di questi (Anzio, Villafranca di Verona, Maddaloni, Ottaviano, Campagna, Monopoli, Licata e Gravina di Catania) avevano già prima delle elezioni un sindaco azzurro. Nei restanti sette, invece, l'uscente era di centrosinistra. Tra i comuni che fanno il passaggio troviamo i quattro capoluoghi di Catania, Treviso, Vicenza e Barletta, a cui si aggiungono Bresso, Afragola e Biancavilla.

Le liste civiche non subiscono alcun travaso di comuni: 2 (Sona e e Belpasso) ne governavano prima e due ne governano tutt'ora. Stessa cosa per gli Altri di centro-destra che, oltre alla riconferma a Vedelago, strappano ai centristi (che si impongono nuovamente a Modica) il comune di Cisterna di Latina.

Passiamo, quindi, a vedere le sfide a cui ci troveremo davanti la prossima domenica:

Riepilogo delle sfide

Il centrodestra è la forza politica che parteciperà a più ballottaggi: 61 su 77. Segue il centrosinistra, che prenderà parte a 48 secondi turni. Seguono le liste civiche con 15 ballottaggi e le formazioni alternative di centrodestra (9). Quindi, il Movimento Cinque Stelle, con soli 7 ballottaggi e gli Altri di centrosinistra, che prenderanno parte a sei sfide. 

Interessante notare che il bipolarismo centrosinistra-centrodestra è ancora maggioritario: rappresenta, infatti, la metà delle sfide in palio, domenica. Poco più del 16% dei secondi turni, poi, riguarderà le liste civiche con uno dei due principali poli. Mentre i derby interni sono minoritari: una sola è la sfida interna a destra, mentre sono due quelle che riguarderanno solamente forze di sinistra.



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