Elezioni comunali 2018: Il voto alle liste




Non meno importante spunto che ci comprende di capire appieno come sono andate queste elezioni amministrative è l’analisi condotta nel voto ai partiti. Si tratta, tuttavia, di un elemento sicuramente meno di spicco. È raro, infatti, che le tornate locali possano dire qualcosa sull'effettivo stato di salute delle formazioni nazionali sul territorio. Bisogna tener presente, infatti, che, in questo caso, i partiti tradizionali risentono della concorrenza delle liste civiche. Spesso avversarie, ma spesso anche alleate.

Liste civiche e partiti nazionali

Cominciamo, quindi, a vedere come si è distribuito il consenso, tra partiti nazionali con liste civiche e minori. Considereremo solamente cinque formazioni politiche, ossia quelle che si sono presentate con maggiore frequenza sul territorio. Esse sono: Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Voto complessivi ai partiti nazionali e alle liste civiche in %

Come mostra il grafico soprastante, il consenso alle liste civiche e ai partiti secondari risulta essere ampiamente maggioritario: con 1.276.880 voti, conquistano il 56,01% delle preferenze espresse. Ai cinque partiti nazionali più presenti, invece, vanno 995.829 voti, ovvero il 43,99% dei consensi. 

Questi dati, tuttavia, non trovano un riscontro se consideriamo i dati relativi alla prima lista per comune. Le liste civiche, infatti, primeggiano in ben 37 comuni su 111 chiamati alle urne. A questi, aggiungiamo un comune in cui la più votata è stato Noi con l’Italia. In totale, dunque, sono 38 le città maggiori che non scelgono una delle principali liste nazionali. Ossia il 34,23% degli enti interessati. 

Ne consegue, quindi, che i restanti 73 comuni (ossia il 65,77%) hanno scelto una formazione squisitamente politica. E che, questi dati di per sé discordanti hanno comunque una spiegazione logica: si presentano con maggior frequenza le liste civiche dei partiti nazionali. A Forio (Napoli), per esempio, non è presente alcun simbolo di partito, mentre, al contrario, non ci sono comuni in cui la competizione è stata esclusivamente tra le formazioni nazionali.

Numero di comuni per partito in cui la lista non si è presentata

Più in generale, si deve tener presente che più una lista è rilevante più tende comunque a presentarsi. Vediamo, infatti, che il Pd è assente in sole 15 occasioni su 111. Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle, invece, non ci sono 17 competizioni. 

Differente è il caso della Lega, il cui simbolo manca in 29 città. Un dato che, comunque, deve tener conto della mancanza di referenti locali, sovente, in alcuni comuni del sud. Infine, Fratelli d’Italia – il più piccolo dei principali partiti nazionali – manca sulla scheda elettorale ben 30 volte. Il fatto che, comunque, non sia presente il simbolo, non significa comunque che il partito non prenda parte alle elezioni. 

A Catania, ad esempio, il PD sparpaglia i suoi candidati nelle cinque liste a sostegno di Enzo Bianco. A Carovigno, Boscoreale, Grottammare, Quarto e Sestri Levante, li inseriscono in una lista civica. Lo stesso fa Forza Italia in comuni come Boscoreale e Brusciano. In cui, il legame tra la compagine civica in questione e gli azzurri è chiaramente riconoscibile. Il fenomeno, invece, interessa meno tanto la Lega quanto il Movimento Cinque Stelle. Quest’ultimo, in particolare, non si presenta alle urne senza la certificazione da parte dello Staff di Beppe Grillo.

Passando ad una analisi più specifica sul territorio non si può fare a meno di notare ancora una volta la discrasia esistente nelle singole macro aree della penisola.

Voto ai partiti nazionali e alle liste nelle singole macroaree

Come mostra la figura, infatti, nel Nord e nel Centro Italia, sono i partiti nazionali a veicolare su di sé il più dei consensi espressi alle liste. Il picco si ha in Emilia-Romagna, dove nei due comuni alle urne, nel complesso, le formazioni nazionali hanno raccolto un consenso pari all’80% circa. La tendenza è, invece, opposta al Sud e nelle Isole, dove circa due elettori su tre scelgono una compagine civica. In particolare, ciò avviene in maggiore misura in Campania (70,97%), Puglia (69,86%) e Sicilia (66,88%).

Il voto ai partiti

Dopo questa doverosa digressione sui rapporti di forza tra liste civiche e partiti, passiamo a vedere come è andata a ciascuna delle cinque formazioni nazionali:

Riepilogo voti di lista
Lista Voti %
Partito Democratico 320 693  14,17
Movimento Cinque Stelle   233 338 10,31
Lega  204 944 9,05
Forza Italia 151 524 6,69
Fratelli d'Italia   85 330 3,77
Totale
2 263 609

Con il 14,17% dei voti, la prima lista è quella del Partito Democratico, seguita da quella del Movimento Cinque Stelle, che ha raccolto il 10,31%. La Lega si ferma poco sotto il 10%, ottenendo nel complesso più o meno tanti consensi quanti quelli espressi verso gli altri due partiti del centro-destra. Forza Italia raggiunge, infatti, il 6,69% mentre Fratelli d’Italia raccoglie il 3,77%.

Macro-area Aree politiche
PD M5S FI FdI L
Italia Settentrionale  22,767,21 6,63 3,33 19,06
Italia Centrale  17,4711,75 6,42 5,59 14,59
Italia Meridionale 8,44 9,41 6,83 2,78 2,84
Isole maggiore 10,09 11,80 6,88 3,30 2,15

Regione Aree politiche
PD M5S FI FdI L
Piemonte 20,10 15,63 8,21 N.D. 9,40
Lombardia 27,10 6,19 7,73 2,76 22,41
Veneto 15,83 3,04 4,86 4,12 10,17
Liguria 20,14 8,47 10,00 5,83 11,04
Emilia-Romagna 33,89 24,39 4,01 2,13 16,82
Toscana 19,46 7,45 4,52 3,86 15,25
Marche 28,30 13,73 4,47 4,63 11,33
Umbria 17,07 17,17 7,22 5,12 24,58
Lazio 14,25 11,67 7,48 6,68 12,20
Abruzzo 9,89 15,08 8,77 6,30 7,94
Campania 9,06 7,08 7,14 2,95 2,08
Puglia 7,64 11,13 6,26 2,17 2,94
Sicilia 9,93 11,00 6,80 3,30 2,09
Sardegna 13,70 30,54 8,80 3,41 3,52

A livello territoriale, il Partito Democratico prevale in quasi tutte le regioni dell’Italia settentrionale e centrale, mentre il Movimento Cinque Stelle nelle due Isole maggiori e in quasi tutta l’Italia Meridionale. I dem, infatti, si aggiudicano il primato in Campania, mentre in Umbria e Veneto cedono il passo alla Lega.

Passiamo, quindi, ad analizzare  i soli casi in cui la lista nazionale ha ottenuto un primato. Opereremo una distinzione: quando è la prima tra le liste nazionali presenti nella competizione; quando è effettivamente il primo partito del comune. Il grafico che segue, riassume come è andata a ciascuna formazione nazionale.

Il voto ai partiti: numero di comuni in cui è stato la lista più votata nel comune e quando il partito è solo primo tra le liste nazionali

I democratici sono di gran lunga i più votati nella maggior parte dei comuni: in 46 sono il primo tra le liste nazionali ed in 34 sono proprio il primo partito. Si tratta essenzialmente di quattro comuni capoluogo come Brescia, Massa, Ancona ed Avellino. Quindi, numerosi comuni del nord e centro Italia come Arese, Cinisello Balsamo, Brugherio, Carate Brianza, Nova Milanese, Sestri Levante, Sarzana, Imola, Salsomaggiore Terme, Pietrasanta, Falconara Marittima, Grottammare, Porto Sant’Elpidio, Corciano, Spoleto, Umbertide, Ferentino, Fiumicino, Santa Marinella e Velletri. A cui si aggiungono le cittadine meridionali di Boscoreale, Quarto, Pontecagnano Faiano, Noci, San Nicandro Garganico, Comiso e Rosolini. E, per finire, i due municipi romani. 

Il Movimento Cinque Stelle, invece, è il primo tra i partiti nazionali in 33 comuni, mentre in 17 è proprio la prima lista. Rispetto al Pd, il profilo di questi comuni è decisamente “più meridionale”. Se si escludono Orbassano, Anagni e Pomezia, gli altri enti sono tutti situati nel Sud e nelle Isole. Troviamo, infatti, i capoluoghi di Teramo, Brindisi, Barletta, Catania, Messina, Ragusa e Siracusa. A cui si aggiungono Castellammare di Stabia, Altamura, Mola di Bari, Assemini, Iglesias ed Acireale. 

Nel centrodestra, Fratelli d’Italia va a secco. Per Forza Italia e Lega, invece, i dati evidenziano un successo contenuto.
Il Carroccio è il partito nazionale più votato in 20 comuni ed in 16 è proprio la prima lista in assoluto per numero di voti. Tra questi troviamo due roccaforti della Lega come Sondrio e Treviso, ma anche due capoluoghi tradizionalmente considerati rossi. Parliamo, infatti, di Pisa e Terni. Nell’hinterland milanese, cedono al fascino verde Bareggio, Bresso e Seveso, a cui si aggiungono le cittadine venete di Vedelago, Martellago, San Donà di Piave e Villafranca di Verona. Ci sono, poi, anche tre paesi situati a sud di Roma - Aprilia, Cisterna di Latina ed Anzio - e di un comune siciliano, Adrano.
Forza Italia figura come prima tra i partiti nazionali in soli 17 comuni, divenendo la prima lista per numero di voti nell’ente in quattro comuni. Tra cui il capoluogo laziale di Viterbo, ed i centri di Formia, Afragola ed Ottaviano.

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