Elezioni provinciali 2018





Con le elezioni provinciali del 31 ottobre 2018 si chiude il primo ciclo dell'ente di secondo livello creato dalla legge 56/2014. In cinquantasette delle settantasette province, infatti, si rinnoverà almeno uno dei due organi di vertice.

Sono 33 gli enti che rinnoveranno il solo presidente, mentre l'elezione del consiglio provinciale è rimandata nel 2019. In dodici si vota sia per il consiglio sia per il presidente. Nei restanti dodici, è arrivato il mid-term, che implica un rinnovo del solo consiglio


➧ Legge elettorale

 Risultati

Avanza il centrodestra, arretra il centrosinistra. Si può sintetizzare così

Elezione del solo Presidente

Nella gran parte delle province, le elezioni riguarderanno il solo presidente della Provincia, visto che il consiglio provinciale si è rinnovato per l'ultima volta nel 2017.

Rispetto al 2014, diciassette province hanno rinnovato il mandato del presidente anzitempo. Le cause sono varie: ad esempio, le dimissioni volontarie. A Fermo e a Pistoia, a seguito della nomina ad assessore regionale del presidente. A Lodi, invece, il presidente lascia per candidarsi alle elezioni politiche del 2018. A Terni ed Asti, invece, le dimissioni sono state giustificate con la volontà di dedicarsi maggiormente agli amministrati del proprio comune. Nella Bat, invece, per il contrasto tra presidente e maggioranza: Francesco Carlo Spina era stato eletto con il supporto del centrodestra ma, nel corso del mandato, ha aderito al Partito Democratico insieme a tutta la sua giunta comunale di Bisceglie.

La seconda causa è la decadenza del sindaco. In cinque casi (Cremona, Monza e Brianza, La Spezia, Grosseto, Massa-Carrara) perché ha terminato il mandato da amministratore locale e non si è ricandidato. A questi si aggiunge Crotone, dove si sono tenute ben due elezioni provinciali: la prima per scegliere il successore di Peppino Vallone e la seconda per scegliere quello di Nicodemo Parrilla, costretto alle dimissioni dopo lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata del comune di Cirò Marina. Ad Alessandria e Belluno perché i presidenti rivestivano il ruolo di sindaco e sono stati sconfitti alle elezioni comunali. Infine, a Latina, Isernia e Cosenza la decadenza è stata decretata a causa del commissariamento del comune in cui il presidente amministrava.

Provincia Candidati Carica locale Area politica Voti Seggi
Novara Federico Binatti Sindaco di Trecate Centro-destra  38 282 100,00%
Verbano-Cusio-Ossola Arturo Lincio  Sindaco di Trasquera   Centro-destra   40 120 54,07%
Maria Rosa Gnocchi  Sindaco di Baveno Centro-sinistra   34 069 45,93%
Brescia Samuele Alghisi  Sindaco di Manerbio   Centro-sinistra   41 623 52,86%
Giorgio Bontempi  Sindaco di Agnosine Centro-destra   37 112 47,14%
Como Fiorenzo Bongiasca  Sindaco di Gravedona ed Uniti   Centro-sinistra   33 740 50,05%
Pierluigi Mascetti Sindaco di San Martino della Battaglia Centro-destra   33 667 49,95%
Lecco Claudio Usuelli Sindaco di Nibionno Trasversale  48 583 100,00%
Savona Pierangelo Olivieri Sindaco di Calizzano Centro-destra  42 556 100,00%
Padova Fabio Bui Sindaco di Loreggia Centro-sinistra  45 348 100,00%
Rovigo Ivan Dall'Ara  Sindaco di Ceregnano   Centro-destra   42 204 57,69%
Francesco Siviero  Sindaco di Taglio di Po Centro-sinistra   30 944 42,31%
Verona Manuel Scalzotto  Sindaco di Cologna Veneta   Centro-destra   42 933 51,25%
Arturo Alberti  Sindaco di Grezzana PD - Fare! - Parte FI   40 833 48,75%
Vicenza Francesco Rucco Sindaco di Vicenza Centro-destra  59 207 100,00%
Forlì Cesena Gabriele Antonio Fratto  Sindaco di Bertinoro  Centro-sinistra   47 010 67,59%
Gianluca Vincenzi  Sindaco di Gatteo  Centro-destra   22 533 32,41%
Piacenza Patrizia Barbieri Sindaco di Piacenza Centro-destra  49 893 100,00%
Reggio nell'Emilia  Giorgio Zanni Sindaco di Castellarano Centro-sinistra  52 088 100,00%
Livorno Marida Bessi  Sindaco di Capraia Isola   Centro-sinistra   38 290 77,77%
Maurizio Papi  Sindaco di Porto Azzurro Centro-destra   10 938 22,23%
Pisa Massimiliano Angori  Sindaco di Vecchiano   Centro-sinistra   48 926 62,33%
Michele Conti  Sindaco di Pisa Centro-destra   29 566 37,67%
Prato Francesco Puggelli Sindaco di Poggio a Caiano Centro-sinistra  45 731 100,00%
Siena Silvio Franceschelli Sindaco di Montalcino   Centro-sinistra   50 092 61,30%
Luigi De Mossi Sindaco di Siena Centro-destra   31 618 38,70%
Ancona Luigi Cerioni Sindaco di Cupramontana  Centro-sinistra  27 439 100,00%
Ascoli Piceno Sergio Fabiani  Sindaco di Montegallo  Centro-sinistra   46 922 54,36%
Pasqualino Piunti  Sindaco di San Benedetto del Tronto  Centro-destra   39 386 45,64%
Pesaro e Urbino  Giuseppe Paolini Sindaco di Isola del Piano  Centro-sinistra  32 796 100,00%
Perugia Luciano Bacchetta Sindaco di Città di Castello   Centro-sinistra   42 943 52,62%
Fabrizio Gareggia Sindaco di Cannara Centro-destra   38 653 47,38%
Frosinone Antonio Pompeo  Sindaco di Ferentino   Centro-sinistra   51 768 60,05%
Tommaso Ciccone  Sindaco di Pofi Centro-destra   34 442 39,95%
Rieti Mariano Calisse  Sindaco di Borgorose   Centro-destra   43 609 52,84%
Carmine Rinaldi  Sindaco di Fiamignano Centro-sinistra   38 907 48,16%
Chieti Mario Pupillo  Sindaco di Lanciano   Centro-sinistra   44 068 55,48%
Umberto Di Primio  Sindaco di Chieti Centro-destra   35 357 44,52%
Pescara Antonio Zaffiri  Sindaco di Collecorvino   Centro-destra   39 886 45,34%
Luciano Di Lorito  Sindaco di Spoltore Centro-sinistra   34 962 39,74%
Vincenzo Catani Sindaco di Picciano Abruzzo Insieme   13 114 14,90%
Teramo Diego Di Bonaventura  Sindaco di Notaresco   Centro-destra   48 011 53,87%
Giuseppe D'Alonzo  Sindaco di Crognaleto Centro-sinistra   41 177 46,13%
Benevento Antonio Di Maria  Sindaco di Santa Croce del Sannio   Centro-destra   50 631 57,57%
Francesco Damiano  Sindaco di Montesarchio Centro-sinistra   37 313 42,43%
Salerno Michele Strianese  Sindaco di San Valentino Torio   Centro-sinistra   59 121 62,40%
Roberto Monaco  Sindaco di Campagna Centro-destra   24 082 37,60%
Brindisi Riccardo Rossi  Sindaco di Brindisi   Centro-sinistra   53 703 65,66%
Pasquale Rizzo  Sindaco di San Pietro Vernotico Centro-destra   28 075 34,34%
Foggia Nicola Gatta  Sindaco di Candela  Centro-destra   55 745 62,83%
Michele Merla Sindaco di San Marco in Lamis Centro-sinistra   32 971 37,17%
Lecce Stefano Minerva Sindaco di Gallipoli   Centro-sinistra   51 509 58,56%
Gianni Marra Sindaco di Squinzano Centro-destra   36 374 41,43%
Taranto Giovanni Gugliotti  Sindaco di Castellaneta  Centro-destra   54 808 61,79%
Rinaldo Melucci Sindaco di Taranto Centro-sinistra   33 888 38,21%
Potenza Rocco Guarino Sindaco di Albano di Lucania  Centro-sinistra  40 807 100,00%
Matera Pietro Marrese Sindaco di Montalbano Jonico   Centro-sinistra   40 047 46,40%
Francesco Di Giacomo  Sindaco di Grottole Altri di Centro-sinistra   24 901 28,85%
Vincenzo Zito Sindaco di Montescaglioso Centro-destra   21 355 24,74%

Due presidenti uscenti sui tre ricandidati ottengono la riconferma: Antonio Pompeo a Frosinone e Mario Pupillo a Chieti. Non ce la fa, invece, il materano Francesco Di Giacomo che paga la decisione dei principali partiti di centrosinistra sul territorio di appoggiare il candidato eletto in sua sostituzione. Perché così pochi riconfermati? Per il semplice fatto che molti uscenti non hanno potuto ricandidarsi, essendo il mandato di imminente scadenza.

Queste elezioni, in particolare, segnano un avanzamento del centrodestra ed un conseguente ridimensionamento del centrosinistra, che perde ben dieci province. In alcuni casi, come a Novara, Vicenza, Savona e Piacenza, si tratta di un cambiamento obbligato, visto che vi era un solo candidato in corsa. In altre province, invece, le sconfitte elettorali del Pd e degli alleati di centrosinistra nelle ultime elezioni amministrative si sono fatte sentire.

Così, nel Verbano-Cusio-Ossola (dove i dem hanno perso due centri importanti come Domodossola e Omegna) la guida dell'ente passa dal dem Stefano Costa all'azzurro Arturo Lincio. A Rieti, invece, la sconfitta alle comunali del 2017, consente al candidato di centrodestra di strappare la provincia alla sinistra per la prima volta nella storia. Lo stesso accade a Benevento, dove nel 2016, il capoluogo è passato dal centrosinistra al centrodestra.

Diverso, invece, è il caso di Foggia, dove il centrosinistra riuscì a spuntarla nel 2014 solo grazie alle divisioni interne al centrodestra. Così come sono diversi i casi di Teramo e Pescara. Nella prima, il forzista Diego Di Bonaventura riesce ad imporsi sullo sfidante nonostante il Pd governi oggi alcuni dei centri più popolosi della provincia come il capoluogo, Giulianova e Roseto degli Abruzzi. Nella seconda, il candidato della lista "Abruzzo Insieme" (che ha governato in regione con il centrosinistra in questa legislatura) ha favorito la vittoria del candidato presidente di centrodestra.

Due province, Lecce e Padova, invece compiono il passaggio opposto, scegliendo presidenti di area dem. La provincia torna ai progressisti dopo il doppio mandato dell'azzurro Antonio Gabellone, mentre a Padova il Pd aveva già contribuito a far eleggere il presidente del 2014, entrando a far parte di una maggioranza trasversale. Uno scenario che, parimenti, si è verificato anche a Brescia, Frosinone e Pesaro e Urbino, dove i presidenti eletti sono oggi solo rappresentanti del centrosinistra. Si assiste, invece, al passaggio opposto in quel di Lecco, dove progressisti e moderati si accordano sul sindaco di Nibionno, Claudio Usuelli.

I progressisti, poi, riescono a riconfermare quindici degli enti che già governavano: ad Ancona, Reggio Emilia, Prato e Potenza si è trattato di una scelta obbligata, visto che vi era un unico candidato in corsa. A Forlì-Cesena, Livorno, Chieti, Salerno e Brindisi, il candidato d'area ottiene una maggioranza più o meno schiacciante. Al fotofinish, invece, le elezioni provinciali di Como: il vicepresidente uscente Fiorenzo Bongiasca riesce a spuntarla sull'avversario, il candidato del centrodestra Pierluigi Mascetti, per un pugno di voti. Un risultato quanto mai inaspettato, visto il fatto che forzisti ed alleati controllano tutti i centri principali della provincia, ad eccezione di Mariano Comense.

Fallisce, invece, l'assalto del centrodestra nei fortini rossi di Pisa, Siena e Perugia. Nonostante la vittoria nei tre comuni capoluogo alle ultime elezioni comunali e un avanzamento sensibile nei principali paesi della provincia umbra (pensiamo ad Umbertide, Todi o Spoleto), i candidati di centrosinistra riescono ad imporsi. Agevolmente a Pisa e Siena, con minore distacco a Perugia.

Il centrodestra, comunque, può dirsi soddisfatto. Oltre alle conquiste effettuate ai danni del centrosinistra, riconferma la gran parte delle province che già governava: Verona, dopo un testa a testa,  Rovigo e Taranto.

 Elezione di Presidente e Consiglio provinciale

Oltre al presidente, si sono rinnovati anche quei consigli provinciali in cui le ultime elezioni si tennero nell'autunno 2016. Di seguito, i risultati (per il momento ancora parziali) di ciascuna provincia.

Cuneo

A Cuneo, gli amministratori locali si sono accordati su un unico candidato presidente, l'uscente Federico Borgna, ed un'unica lista di consiglieri

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Federico Borgna36 962  100,00
Lista unica                        38 387 100,00
12
Voti ai candidati presidente 36 962
Voti alle liste 38 387
12

Sono state elezioni caratterizzate da una bassa affluenza: solo il 32% degli amministratori si è recato nel capoluogo per inserire la propria scheda nell'urna. Si tratta, poi, di un consiglio rinnovato solo in parte. Ben cinque eletti già hanno occupato un seggio nella precedente consiliatura: il vicepresidente uscente della provincia Flavio Manavella (consigliere comunale di Bagnolo Piemonte), Milva Rinaudo (consigliere a Costigliole Saluzzo), Annamaria Molinari (sindaco di Castelletto Uzzone), Roberto Passone (sindaco di Novello) e Giorgio Lerda (sindaco di Caraglio).

Agli uscenti, si aggiungono sette neoeletti: Pietro Danna (consigliere di Monastero di Vasco), Simone Alberto (sindaco di Villanova Solaro), Bruno Viale (sindaco di Roaschia), Rosita Serra (presidente del Consiglio comunale di Fossano), Carla Bonino (sindaco di Vezza d'Alba), Massimo Antoniotti (sindaco di Borgomale) e Laura Margherita Porracchia (sindaco di Demonte).

Bergamo

Il presidente uscente Matteo Rossi non si ricandida per un secondo mandato. In sua sostituzione, il centrosinistra sceglie il sindaco di Calcinate Gianfranco Gafforelli di Civica Popolare. Il centrodestra, invece, propone il primo cittadino leghista di Calvenzano, Fabio Ferla.

Quattro le liste in campo: una (Democratici e civici per la Bergamasca) afferente all'area di centrosinistra; la Civica per Gafforelli presidente più tendente al centro; due (Lega e Civici Popolari Indipendenti) di centrodestra.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Gianfranco Gafforelli 36 687  50,22
Democratici e civici per la Bergamasca  28 593 39,30
7
Civica per Gafforelli Presidente  6 377 8,76
1
Fabio Ferla36 355 49,78
Lega  22 254 30,58
5
Civici Popolari Indipendenti  15 526 21,34
3
Voti ai candidati presidente 73 042
Voti alle liste 72 750
16

Gianfranco Gafforelli la spunta sul suo avversario per un pugno di voti: la partita finisce 50,22% a 49,78%. Il centrosinistra avrà, poi, la maggioranza in consiglio provinciale. Oltre al presidente, che per prassi vota, le due liste d'area esprimeranno otto consiglieri su sedici. Lo stesso numero delle due liste di centrodestra che, complessivamente, comunque, raccolgono la maggioranza assoluta dei voti.

Per i Democratici e Civici per la Bergamasca entrano in consiglio i sindaci di Treviolo (Pasquale Gandolfi), Costa Volpino (Mauro Bonomelli), Nembro (Claudio Cancelli) e Caravaggio (Claudio Bolandrini) e tre consiglieri comunali, tra cui il giovane Marco Redolfi di Mornico al Serio. Il capoluogo avrà due rappresentanti: Romina Russo ed Ezio Deligios. L'unico eletto della Civica Gafforelli, invece, sarà il sindaco di Rovetta, Stefano Savoldelli.

Per la Lega, una pattuglia di quattro consiglieri comunali (Gianfranco Masper di Treviolo, Alberto Ongaro di Gazzaniga, Matteo Villa di Calusco d'Adda e Demis Todeschini di Sant'Omobono Terme) accompagnerà il sindaco di Treviglio Juri Fabio Imeri. Un primo cittadino, Omar Seghezzi di Premolo, invece, rapprenterà la lista di area forzista Civici Popolari Indipendenti, insieme all'assessore di Calusco Massimo Cocchi e il vicesindaco di Verdellino Umberto Valois.

Sondrio

Essendo in scadenza di mandato al comune di Chiavenna, il presidente uscente Luca Della Bitta si ricandiderà per il solo consiglio provinciale, cedendo la poltrona a Elio Moretti, sindaco di Teglio. Si tratta di una candidatura unica, appoggiata dal solo centrodestra. Due, le liste che si presentano per il Consiglio provinciale: una di centrosinistra - Sondrio Città d'Europa - e una di centrodestra - Valtellina Valchiavenna per Moretti.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Elio Moretti 62 281  100,00
Valtellina Valchiavenna per Moretti  62 469 80,18
8
Liste senza candidati presidente
Sondrio Provincia d'Europa15 438 19,81
2
Voti ai candidati presidente 62 281
Voti alle liste 77 907
10

Come da copione, Moretti viene eletto presidente senza difficoltà. Avrà, inoltre una maggioranza ferrea anche in consiglio: la lista Valtellina Valchiavenna, infatti, sblocca 8 dei 10 scranni disponibili. A quella di centrosinistra (Sondrio Provincia de'Europa), invece, ne andranno due.

Quest'ultima sarà rappresentata in consiglio dal sindaco di Tirano, Franco Spada, e la consigliera di Cosio Valtellino Daria Cornaggia. Oltre al presidente uscente Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, entrano in consigio per la lista di centrodestra Valchiavenna Valtellina altri tre primi cittadini: Franco Angelini di Faedo Valtellino, Alessandro Pedrini di Valdisotto e Andrea Ruggeri di Morbegno. Ci sarà anche il vicesindaco di Albaredo per San Marco, Patrizio Del Nero ed il consigliere di Tirano, Maria Lisa Stoppani. Dure rappresentanti, infine, per il capoluogo: Cristina Maspes e Daniela Parolo.

Varese

Ad un anno dalla scadenza del suo secondo mandato come sindaco di Cantello, l'uscente Nicola Gunnar Vincenzi non si ricandida alla guida della provincia. Al suo posto si sfidano il primo cittadino di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, per il centrodestra e il suo omologo di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, per il centrosinistra.

Per il consiglio provinciale, invece, si presentano tre liste: quella del centrosinistra - Civici e Democratici per la provincia di Varese - quella legata a Forza Italia (Polo Civico delle Libertà) e quella della Lega Nord.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Emanuele Antonelli44 449  55,23
Lega   26 048 31,58
5
Polo Civico delle Libertà25 286 30,65
5
Stefano Bellaria36 017 44,77
Civici e Democratici per la provincia di Varese   31 147 37,76
6
Voti ai candidati presidente 80 466
Voti alle liste 82 481
16

Dopo quattro anni di governo targato Pd, la provincia torna al centrodestra. Il nuovo presidente, infatti, è Emanuele Antonelli. Di circa 8mila voti ponderati è il distacco da Stefano Bellaria.
Il centrosinistra si consola ottenendo la maggioranza relativa dei consensi per il consiglio provinciale. Fatto che consente loro di sbloccare più seggi delle liste avversarie. Che, comunque, insieme riescono a garantire una maggioranza stabile in consiglio ad Antonelli.

Per i Civici e Democratici per la provincia di Varese i consiglieri saranno sei: Martina Cao (vicesindaco di Ispra), Giuseppe Licata (sindaco di Lozza), Giacomo Fisco (consigliere comunale di Varese), Fabrizio Caprioli (consigliere di Gorla Maggiore), Carmelo Lauricella (consigliere comunale di Gallarate), Debora Pacchioni (assessore a Cislago).

Per il Carroccio, cinque: il sindaco di Saronno, Alessandro Fagioli; il consigliere comunale di Somma Lombardo, Alberto Barcaro; l'assessore di Tradate, Marinella Colombo; il consigliere comunale di Gallarate, Corrado Canziani; l'assessore di Busto Arsizio, Maria Paola Reguzzoni.

Altrettanti ne sblocca la lista Polo Civico delle Libertà: il consigliere di Solbiate Arno, Marco Riganti; il sindaco di Cassano Valcuvia nonché presidente uscente Marco Magrini; il sindaco di Venegono Inferiore, Mattia Premazzi; il consigliere di Varese, Simone Longhini; il consigliere comunale di Gallarate, Giuseppe De Bernardi Martignoni.

Ferrara

Nel 2019, il presidente della provincia uscente Tiziano Tagliani cesserà il suo secondo mandato da sindaco di Ferrara e non si è potuto ricandidare. In sua sostituzione, come già successo nel 2014, c'è stata una candidatura unica: quello della sindaca di Vigarano Mainarda, Barbara Paron (area centrosinistra).
Tre, invece, le liste per il consiglio provinciale: Ferrara insieme di centrosinistra, Terre estensi di centrodestra e Noi per territorio, formata da rappresentanti di liste civiche.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Barbara Paron 44 260  100,00
Ferrara Insieme  38 860 50,05
6
Liste senza candidati presidente
Terre estensi26 778 34,49
4
Noi per il territorio       12.000 15,46
2
Voti ai candidati presidente 44 260
Voti alle liste 77 638
12

Senza problemi, Barbara Paron viene eletta presidente della provincia di Ferrara con poco più di  44mila voti ponderati. La lista di centrosinistra Ferrara Insieme, che ha sostenuto la sua candidatura, ottiene la maggioranza assoluta dei voti eleggendo sei consiglieri: i sindaci di Portomaggiore (Nicola Minarelli) e Copparo (Nicola Rossi), i consiglieri di Ferrara Deanna Marescotti e Davide Bertolasi, più la consigliera di Copparo Anna Celati e quella di Codigoro Simona Penini.

La lista del centrodestra, Terre estensi, raccoglie il 34,49% sbloccando la bellezza di quattro seggi: si tratta dei due consiglieri comunali di Bondeno Francesca Piacentini e Michele Sartini, il capogruppo dell'opposizione di Goro, Gino Soncini, ed il consigliere di Vigarano Mainarda, Mauro Zanella.

Due seggi, infine, vanno ai rappresentanti della civica Noi per il territorio. I due eletti sono Angelo Mottola e Alessandro Guaraldi, entrambi del consiglio comunale di Cento.

Modena

Essendo il primo mandato da sindaco di Modena in scadenza, il presidente uscente Gian Carlo Muzzarelli ha deciso di ripresentarsi per il solo consiglio provinciale. Per la sua successione si sono sfidati in due: il sindaco di Polinago, Giandomenico Tomei, per il centrosinistra e quello di Finale Emilia, Sandro Palazzi, per il centrodestra.

Quattro, invece, le liste per il consiglio provinciale. Due di queste - Progressisti e civici per Modena e Insieme per una nuova provincia - riconducibili al centrosinistra. Un'altra, Unione Modena Civica, di centrodestra e la quarta, Civicamente Modena, composta da esponenti delle liste civiche.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Giandomenico Tomei52 115  76,10
Insieme per una nuova provincia   42 942 58,76
8
Sandro Palazzi16 394 23,90
Unione Modena Civica  16 868 23,08
3
Liste senza candidati presidente
Progressisti e civici per Modena  8 797 12,03
1
Civicamente Modena4 462 6,10
-
Voti ai candidati presidente 68 509
Voti alle liste 73 069
12

Giandomenico Tomei è il nuovo presidente della provincia di Modena con il 76,10% dei voti. Nettamente sconfitto il sindaco leghista di Finale Emilia Sandro Palazzi, che si ferma al 23,90%. La lista del centrosinistra (Insieme per una nuova provincia), poi, va ben oltre la maggioranza assoluta dei consensi e sblocca 8 seggi. Fatta eccezione per Rita Liotti, che è consigliera comunale a Modena, gli altri sono sindaci del circondario: il presidente uscente Muzzarelli, Federica Nannetti (Nonantola), Massimo Paradisi (Castelnuovo Rangone), Roberto Solomita (Soliera), Monja Zaniboni (Camposanto), Maria Costi (Formigine), e Fabio Braglia (Palagano).

Unione Modena Civica, la lista del centrodestra, raccoglie il 23,08% ed elegge tre rappresentanti: Simona Magnani, consigliera comunale di Polinago, Antonio Platis, consigliere di Mirandola, e Marco Rubbiani, consigliere di Campogalliano. 

Infine la lista "Progressisti e civici per Modena" elegge Marco Cugusi, consigliere comunale di Modena, mentre la lista "Civicamente Modena" non elegge consiglieri.

Parma

Nonostante la riconferma a sindaco di Salsomaggiore Terme nell'ultima tornata di elezioni amministrative, il presidente Filippo Fritelli ha deciso di non ricandidarsi. Al suo posto, il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, esponente del Partito Democratico e del centrosinistra.

Tre, invece, le liste che si sono fronteggiate per il nuovo consiglio provinciale: una di centrosinistra (Provincia Democratica Progressista), una di centrodestra (Provincia Nuova) e una terza lista (Insieme per il territorio), composta da esponenti trasversali.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Diego Rossi 59 584  100,00
Provincia Democratica Progressista 33 295 42,55
5
Liste senza candidati presidente
Insieme per il territorio     27 073 34,60
4
Provincia Nuova17 863 22,83
3
Voti ai candidati presidente 59 584
Voti alle liste 78 232
12

Con circa 59mila voti ponderati e un'affluenza del 66,0%, Diego Rossi è diventato il nuovo presidente della provincia di Parma. A sostenerlo, ci saranno cinque consiglieri della lista di centrosinistra Provincia Democratica Progressista: i sindaci di Corniglio, Giuseppe Delsante, e Sala Baganza, Aldo Spina, l'assessore di Salsomaggiore Terme Marco Trevisan,  il consigliere comunale di Medesano Gianpaolo Cantoni, quello di Varano de' Melegari Giovanni Bertocchi.

Il comune capoluogo avrà ben due rappresentanti: il presidente del consiglio comunale Alessandro Tassi Carboni e il consigliere Ferdinando De Maria. Entrambi eletti con Insieme per il Territorio. Che riesce ad ottenere anche altri due seggi: quello del consigliere comunale di Fontevivo, Andrea Mari, e quello del sindaco di Neviano degli Arduini, Alessandro Garbasi.

Per la lista di centrodestra, invece, siederanno in consiglio tre rappresentanti: il vicesindaco di Varano de' Melegari Alessandro Saglia Codeluppi, il consigliere comunale di Fontevivo Marzio Benecchi e il consigliere comunale di Traversetolo, Giuseppe Quintavalla.

Rimini

Il presidente uscente Andrea Gnassi, sindaco di Rimini riconfermato per un secondo mandato nel 2016, lascia la provincia. In sua sostituzione, si contenderanno la poltrona in due: il sindaco di Gemmano, Riziero Santi, per il centrosinistra e la prima cittadina di Coriano, Domenica Spinelli, per il centrodestra.
Due anche le liste per il consiglio provinciale: quella di centrosinistra denominata Rimini Provincia civica e democratica e quella di centrodestra, Buongoverno in provincia di Rimini.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Riziero Santi44 734  50,18
Rimini Provincia civica e democratica   47 784 53,94
7
Domenica Spinelli44 411 49,82
Buongoverno in provincia di Rimini  40 798 46,06
5
Voti ai candidati presidente 89 145
Voti alle liste 88 582
12

Riziero Santi diventa il nuovo presidente della provincia di Rimini dopo un lungo testa a testa. Il sindaco di Gemmano raccoglie 44 734 voti ponderati contro i 44 411 dell'avversaria Domenica Spinelli. In consiglio provinciale, però, avrà una maggioranza.

Rimini Provincia civica e democratica, la lista del centrosinistra, stacca per 7 mila voti ponderati quella del centrodestra, eleggendo 7 consiglieri su 12. Due di questi - Alice Parma e Daniele Morelli - sono sindaci rispettivamente di Santarcangelo di Romagna e San Giovanni in Marignano. I restanti, invece, sono consiglieri del comune di Rimini: Giulia Corazzi, Barbara Di Natale, Mirco Muratori e Luca Pasini. Infine, da Cattolica viene l'ultimo degli eletti, Federico Vaccarini.

Il centrodestra e la lista Buongoverno in provincia di Rimini, invece, ottiene cinque scranni, che vanno a cinque consiglieri comunali: Alfonso Pellegrino (Riccione), Walter Vicario (Santarcangelo di Romagna), Anna Pecci (Coriano), Lorenzo Cantori (Novafeltria) e Marzio Pecci (Rimini).

Arezzo

Il dopo Roberto Vasai vede una corsa in rosa per la poltrona di presidente della provincia. Il centrosinistra, infatti, candida la sindaca di Civitella in Val di Chiana Ginetta Menchetti; il centrodestra risponde con la prima cittadina di Montevarchi, Silvia Chiassai. Anche per il consiglio provinciale, si profila una sfida a due: la lista Centrosinistra per Arezzo e Comuni per la provincia, il cui orientamento è centrodestra.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Silvia Chiassai Martini43 511  50,39
Comuni per la Provincia   44 943 52,37
6
Ginetta Menchetti42 827 49,61
Centro-sinistra per Arezzo   40 860 47,63
6
Voti ai candidati presidente 86 338
Voti alle liste 85 803
12

Per la prima volta nella storia, il centrodestra si impossessa della provincia aretina. Per un pugno di voti, Silvia Chiassai è la nuova presidente. Raccoglie il 50,39% dei consensi contro il 49,61% di Ginetta Menchetti. Il centrodestra avrà, inoltre, anche la maggioranza in consiglio: oltre al presidente, infatti, la lista Comuni per la Provincia sblocca la bellezza di sei seggi. 

Due di questi, saranno occupati da due rappresentanti del capoluogo: Federico Scapecchi e Angiolino Piomboni. Altri due, dalla Valle Tiberina: Alessandro Rivi, consigliere comunale di Sansepolcro ed Ezio Lucacci, consigliere di Anghiari. I restanti rispettivamente per la Val di Chiana (Rosaria Migliore, consigliere comunale di Civitella in Val di Chiana) e il Casentino (Laura Seghi).

Zona dal quale viene anche una degli eletti di centrosinistra: la sindaca di Talla Eleonora Ducci. Due neo consiglieri, Donato Caporali e Alessandro Caneschi, verranno dal capoluogo. Tanti quanti il Valdarno, che potrà contare su Leonardo Ciarponi (consigliere comunale di Terranuova Bracciolini) e Cristina Ermini (consigliera di San Giovanni Valdarno). Infine, troviamo il consigliere comunale di Foiano della Chiana, Gabriele Corei.

Avellino

A meno di un anno dalla scadenza del mandato come sindaco di Ariano Irpino, il presidente uscente Domenico Gambacorta lascia la provincia. Per la successione, si daranno battaglia in due: il sindaco di Solofra, Michele Vignola, proposto dal Partito Democratico e dai demitiani, e Domenico Biancardi, sindaco di Avella in quota centrodestra.

Saranno in cinque, le liste che, invece, concorreranno per il nuovo consiglio provinciale: due (Partito Democratico e L'Italia è popolare) riconducibili al centrosinistra; due (Prima gli Irpini e Moderati per l'Irpinia) provenienti dal centrodestra; una (Proposta civica per l'Irpinia), di area trasversale. Quest'ultima sarà l'unica formazione a non appoggiare nessuno dei due candidati in corsa.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Domenico Biancardi46 252  51,47
Moderati per l'Irpinia  13 849 14,56
2
Prima gli Irpini  7 946 8,35
1
Michele Vignola43 608 48,53
Partito Democratico  30 750 32,34
4
L'Italia è popolare                 15 449 16,25
2
Liste senza candidati presidente
Proposta civica per l'Irpinia      27 073 28,47
3
Voti ai candidati presidente 89 860
Voti alle liste 95 067
12

Ancora una volta è il centrodestra ad imporsi: Domenico Biancardi sconfigge di misura Michele Vignola. A scrutinio concluso, la partita è terminata 51,47% contro 48,53%. Biancardi, tuttavia, non avrà la maggioranza in Consiglio.

I Moderati per l'Irpinia, infatti, sbloccano due seggi: uno per il capogruppo dell'opposizione a Montoro, Girolamo Giacquinto, e l'altro per il consigliere di Sturno Franco Di Cecilia. A loro si aggiungerà un terzo rappresentante del centrodestra: il consigliere leghista di Avellino, Damiano Genovese. Di volta in volta, dunque, Biancardi dovrà cercare una mediazione con gli altri gruppi consiliari.

A cominciare da Proposta civica per l'Irpinia, che sblocca quei tre seggi che potrebbero essere determinanti. Per la civica trasversale legata al consigliere regionale Vincenzo Alaia siederanno in consiglio: Giandonato Giordano (consigliere comunale di Guardia Lombardi con un passato nel centrosinistra); il sindaco di Pago del Vallo di Lauro, Antonio Mercogliano; il sindaco di Candida, Fausto Picone, già consigliere provinciale nella scorsa legislatura con l'Udc.

Nel centrosinistra, invece, resta la consolazione di aver impedito al neo presidente di ottenenre una maggioranza stabile. Il Partito Democratico, la lista più votata con il 32,34%, avrà in consiglio quattro esponenti: il capogruppo dell'opposizione di Sant'Angelo dei Lombardi, Nicolino Santoro; l'ex sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi (oggi consigliere), Rosa Repole, la vicesindaca di Cervinara nonché vicepresidente della provincia uscente Caterina Lengua e il consigliere di Pratola Serra, Gerardo Galdo. La lista dei demitiani, L'Italia è popolare, invece, avrà due consiglieri: il sindaco di Cairano, Luigi D'Angelis ed il sindaco di Serino, Vito Pelosi.

Catanzaro

Nel 2014, il centrosinistra si era imposto alla guida della provincia per la prima volta nella sua storia: oltre alla maggioranza dei seggi in consiglio provinciale, era riuscito ad eleggere il proprio candidato, Enzo Bruno, alla presidenza. L'uscente non si è ricandidato e per la sua successione si sono sfidati in due: il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, per il centrodestra e il suo omologo di Soverato, Ernesto Alecci per il centrosinistra.

I due candidati sono sostenuti da cinque liste ciascuno: tre (Centrodestra per la provincia, Destra Civica e La Provincia ci Lega) con Abramo; due (Partito Democratico e Area Civica) con Ernesto Alecci. A queste, si aggiunge la civica Riformisti e moderati, che non sostiene alcun candidato.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Sergio Abramo46 685  50,07
Centrodestra per la provincia  25 809 27,34
4
Destra Civica  22 293 23,62
3
La Provincia ci Lega6 731 7,13
1
Ernesto Alecci46 536 49,93
Area Civica                 19 078 20,21
2
Partito Democratico  8 658 9,17
1
Liste senza candidati presidente
Riformisti e Moderati      11 809 12,51
1
Voti ai candidati presidente 93 221
Voti alle liste 94 378
12

Per un pugno di voti, Sergio Abramo riporta la provincia a centrodestra. La sfida per la presidenza, infatti, si conclude con un vantaggio di circa 150 voti ponderati su Ernesto Alecci. al centrodestra va anche la maggioranza dei seggi: le tre liste in sostegno di Abramo sbloccano complessivamente ben otto seggi.

Quattro vanno ala lista "Centrodestra per la provincia", che elegge: Baldassarre Arena, assessore a Davoli; l'assessore di Catanzaro, Filippo Mancuso; l'assessore di Marcellinara e consigliere provinciale uscente, Antonio Montuoro; il consigliere comunale di Catanzaro, Luigi Levato.

I consiglieri di Catanzaro, Giuseppe Pisano e Agazio Praticò e il sindaco di Centrache, Fernando Sinopoli, saranno, invece, i tre rappresentanti di Destra Civica. Mentre il consigliere comunale di Curinga, Nicola Azzarito Cannella è il primo consigliere del Carroccio ad entrare in provincia.

Nel centrosinistra, invece, vengono eletti quattro consiglieri. Due (il consigliere provinciale uscente Marziale Battaglia, consigliere di Isca sullo Ionio, e il sindaco di Gaseprina, Gregorio Galello) in quota Area Civica. Il sindaco di Sellia e consigliere provinciale uscente Davide Zicchinella in quota Partito Democratico. Infine, il sindaco di Falerna Giovanni Costanzo in quota Riformisti e Moderati.

Vibo Valentia

La provincia giunge al voto dopo il terremoto che ha investito il comune di Briatico - sciolto per infiltrazioni della criminalità - amministrato proprio dal presidente Andrea Niglia. Per la sua successione si sfidano in due: il sindaco Pd di Arena, Antonino Schinella, e Salvatore Solano, sindaco di Stefanaconi, per il centrodestra.

Quattro liste, invece, concorrono per il consiglio provinciale. Due, il Partito Democratico (che sostiene Schinnella) e Civilmente impegnati, appartengono al centrosinistra; le altre, Rinascita Vibonese e Forza Civica, riconducibili al centrodestra.

Tabella dei risultati
Candidati e liste Voti % Seggi
Salvatore Solano50 948  57,32
Rinascita vibonese35 596 39,25
4
Forza Civica14 042 15,48
1
Antonino Schinella37 926 42,68
Partito Democratico  24 738 27,27
3
Liste senza candidati presidente
Civilmente impegnati       16 312 17,98
2
Voti ai candidati presidente 88 874
Voti alle liste 90 688
10

Per la prima volta nella sua storia, il centrodestra si impone alla guida della provincia di Vibo Valentia. Salvatore Solano è eletto presidente col 57,32% dei consensi. Considerando il fatto che il presidente vota in consiglio provinciale, il centrodestra riesce ad avere la maggioranza anche in consiglio.

Alla lista "Rinascita vibonese" vanno, infatti, quattro seggi: all'assessore di Francavilla Angitola, Domenico Anello, ai consiglieri comunali di Vibo Valentia, Giuseppe Policari, Giuseppe Roberto Muratore e Maria Rosaria Lagrotta. Per Forza Civica, invece, ci sarà un rappresentante: il consigliere comunale di San Calogero Antonio Zinnà.

Nel centrosinistra, che si presenta diviso alla tornata, sono cinque i seggi scattati. Tre per il Partito Democratico: i vicesindaci di Filadelfia, Antonio Carchedi, e Pizzo Calabro, Maria Francesca Pascale, ed il consigliere comunale di Sant'Onofrio, Gregorio Profiti. Due in quota "Civilmente impegnati": il vicesindaco di Sorianello, Carmine Mangiardi, ed il consigliere Pd di Vibo Valentia Maria Fiorillo. 

 Elezione del solo Consiglio provinciale

Votano, infine, il solo consiglio quelle province nelle quali le prime elezioni di secondo livello si sono tenute nel 2016. 

Alessandria

Dopo la decadenza da sindaco di Maria Rita Rossa, ad Alessandria si sono rese necessarie nuove elezioni nel 2017. Come presidente è stato scelto il candidato di centrodestra, nonché sindaco di Cassine ed ex consigliere provinciale uscente Gianfranco Lorenzo Baldi. In questo primo anno, Baldi ha dovuto coabitare con una maggioranza di centrosinistra in consiglio provinciale.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
La provincia dei comuni 39 373  54,51
7
Uniti per la provincia di Alessandria e il suo territorio 32 854 45,49
5
Voti alle liste 71 099
12

Il centrodestra, questa volta, riesce ad ottenere anche il controllo del consiglio provinciale. Alla lista "La provincia dei Comuni" vanno sette dei dodici. Rieletti il sindaco di Paderna, Matteo Gualco, e il vicepresidente uscente Federico Riboldi (attualmente anche consigliere d'opposizione a Casale Monferrato) e Maurizio Sciaudone, consigliere comunale di Alessandria. Il capoluogo sarà rappresentato anche da Gian Paolo Lumi, consigliere in quota Lega. Entrano anche la consigliera di Denice Elisa Sburlati, il sindaco di Cerrina Aldo Visca e l'assessore di Occimiano Stefano Zoccola.

Per il centrosinistra, tornano a sedere nei banchi del consiglio il sindaco di Dernice, Carlo Buscaglia, il consigliere comunale di Alessandria, Enrico Mazzoni, e il vicesindaco di San Salvatore Monferrato, Corrado Tagliabue. A loro si aggiungono il sindaco di Silvano d'Orba, Ivana Maggiolino, e il sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio.

Asti

Dopo la competizione a tre nelle elezioni provinciali del 2016 che incoronarono Marco Gabusi, sindaco di Canelli e vicepresidente uscente, a nuovo capo della provincia astigiana, questa volta si presenta alle urne un'unica lista. Quella di centrodestra denominata "Per la provincia che vogliamo".

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Per la provincia che vogliamo   51 992  100,00
10
Voti alle liste 51 992
10

Con un'affluenza relativamente bassa, circa il 40% dei votanti, la lista raccoglie poco più di 51mila voti ponderati. Riconfermati sei consiglieri uscenti: Federico Marengo (sindaco di Castagnole Monferrato), Marco Lovisolo (sindaco di Nizza Monferrato), Mario Vespa (consigliere comunale di Asti), Paolo Lanfranco (vicepresidente uscente e sindaco di Valfenera), Fabio Carosso (sindaco di Coazzolo), Luca Quaglia (consigliere di San Damiano d'Asti).

A cui si aggiungeranno Monica Amasio (consigliere comunale di Asti), Pierangela Tealdo (sindaco di Vesime), Sara Rabellino (sindaco di Piea) e Patrizia Masoero (consigliere comunale ad Agliano Terme).

Vercelli

Nel 2016, il centrodestra aveva fatto piazza pulita: era riuscito a far eleggere il proprio candidato, l'uscente Carlo Riva Vercellotti, alla presidenza e aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Due anni dopo, si riconferma la sfida di due anni fa:

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
La Casa dei Comuni  30 073  56,40
6
La provincia dei Comuni   23 259 43,60
4
Voti alle liste 53 332
10

Anche nel 2018, la lista di centrodestra "La Casa dei Comuni" riesce a confermare la maggioranza. Riva Vercellotti sarà sostenuto da sei consiglieri, con tre riconferme (il sindaco di Borgo d'Ale, Pier Mauro Andorno, quello di Balocco Gian Mario Morello e l'assessore di Arborio Alessandro Montella) e tre new entry: la sindaca di Costanzana Raffaella Oppezzo e i consiglieri di Borgosesia e Varallo Gianna Poletti e Roberto Carelli.

Anche nel centrosinistra, tre dei quattro eletti sono nuovi. I consiglieri comunali di Vercelli Adriano Brusco (già candidato sindaco del Movimento 5 Stelle che, poi, ha creato il gruppo consiliare Cambia Vercelli) e Costantino Zappino, il consigliere di Santhià Mattia Beccaro faranno compagnia al riconfermato sindaco di Quarona Sergio Svizzero.

Cremona

Attualmente la provincia è governata dal centrosinistra che, inoltre, esprime anche il presidente: il sindaco di Gadesco Pieve Delmona, Davide Viola. Come due anni fa, la sfida per il consiglio provinciale di Cremona è a tre:

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Insieme per il Territorio   31 533  45,19
6
Lega, FdI e Amministratori del Centro Destra   19 957 28,60
3
Centro destra per Cremona18 276 26,19
3
Voti alle liste 69 766
12

Il centrosinistra riesce a mantenere il controllo della provincia, pur mancando la maggioranza assolta dei seggi. Due eletti - il consigliere di Cremona Giovanni Gagaliardi  e quello di Casalmaggiore, Calogero Tascarella - fanno il loro ingresso per la prima volta in cosniglio. Quattro consiglieri uscenti - Stefania Bonaldi (sindaco di Crema), Rosolino Azzali (sindaco di Corte de' Frati), Diego Vairani (sindaco di Soresina), Ernesto Roberto Barbaglio (sindaco di Pianengo) - invece sono stati riconfermati. 

Squadra riconfermata anche tra gli eletti della lista Centro destra per Cremona. Giovanni Rossoni (sindaco di Offanengo), Alberto Sisti (sindaco di Castelvisconti) siederanno in consiglio con la new entry Massimo Mori, consigliere di maggioranza a Casalmaggiore.

Tre nuove leve, invece, sono gli eletti della lista "Lega, FdI e Amministratori del Centro Destra": il consigliere di Sesto ed Uniti Mirco Poli, il consigliere di Cremona Ferruccio Giovetti e quello di Crema, Simone Beretta.

Lodi

In sostituzione del dimissionario Mauro Soldati, che ha scelto di candidarsi alle elezioni politiche, gli amministratori del lodigiano scelto come nuovo presidente il sindaco leghista di Codogno, Francesco Passerini. Il quale, però, ha dovuto affrontare i primi mesi del suo mandato con una maggioranza consiliare di centrosinistra. Area politica, quest'ultima, che è stata, tuttavia esclusa dalla tornata

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Con Passerini Presidente  38 955  77,51
8
Progetto Civico per il lodigiano  11 302 22,49
2
Voti alle liste 50 257
10

Il prossimo sarà un consiglio tutto di centrodestra. Otto seggi scattano per la civica "Con Passerini presidente", nella quale sono confluiti gli amministratori locali dei principali partiti di quest'area politica. A partire dal sindaco di Lodi, Sara Casanova, campionessa di preferenze. La seguono Enrico Sansotera, consigliere comunale di Codogno, Maurizio Ettore Villa, assessore di Sant'Angelo Lodigiano, Giuseppe Corbellini, consigliere comunale di Lodi, Alex Dalla Bella, consigliere di Mulazzano, il sindaco di Secugnago, Mauro Salvalaglio e il sindaco di Corno Vecchio, Veronica Emilia Piazzoli. A loro si aggiunge il riconfermato vicepresidente uscente Livio Bossi, sindaco di Boffalora d'Adda.

I civici di centrodestra, ossia gli amministratori confluiti nella lista Progetto Civico per il lodigiano sbloccano, invece, i restanti due seggi: quello per il consigliere comunale di Zelo Buon Persico Angelo Madonini e quello per il sindaco di Borgo San Giovanni, Nicola Buonsante.

Mantova

Il centrosinistra governa la provincia ininterrottamente dal 1997. Nelle elezioni provinciali del 2016 è stato eletto presidente il sindaco di San Giorgio di Mantova, Beniamino Morselli. Contestualmente, la lista "Uniti per la provincia di Mantova" aveva sbloccato la maggioranza assoluta dei seggi.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Uniti per la provincia di Mantova 37 086  45,77
6
Cambiare insieme 35 306 42,54
5
La Provincia dei comuni10 584 12,75
1
Voti alle liste 82 976
12

Il centrosinistra vince ancora, conquistando la maggioranza dei voti e dei seggi. Primo in graduatoria, il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, seguito da altri consiglieri riconfermati. Come i sindaci di Marmirolo, Paolo Galeotti, e di Sabbioneta, Aldo Vincenzi, e San Giovanni del Dosso, Angela Zibordi, l'assessore di Goito Matteo Biancardi e la consigliera di Asola Francesca Zaltieri.

Pur guadagnando un consigliere, il centrodestra sarà costretto all'opposizione anche in questa legislatura. Cinque sono gli eletti: gli uscenti Alessandro Sarasini (sindaco di Commessaggio), Stefano Meneghelli (sindaco di Guidizzolo), che saranno affiancati da tre new entries. Parliamo del consigliere comunale di Mantova, Andrea Gorgati, il vicesindaco di Cavriana, Matteo Guardini, e l'assessore di Borgo Virgilio Francesco Aporti.

Riconfermano il seggio già occupato nello scorso consiglio anche i civici de La Provincia dei comuni: si tratta di Renata Riva, consigliere comunale di Curtatone.

Pavia

L'ex presidente della provincia di centrodestra Vittorio Poma è stato nuovamente designato per l'incarico, anche se, questa volta, con il sostegno del centrosinistra. La lista a lui collegata, "La Casa dei Comuni" deteneva la maggioranza dei seggi.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
La Casa dei Comuni  95 175  43,17
5
Una forza in comune  70 599 32,02
4
Lega 54 687 24,81
3
Voti alle liste 220 461
12

Il centrosinistra risulta ancora maggioritario nella provincia dell'Oltrepò, tuttavia non potrà contare della maggioranza assoluta dei seggi. Cinque saranno i rappresentanti che affiancheranno Poma nel suo ultimo biennio. Tutti provenienti dal precedente consiglio: Emiliano Scolé (consigliere di Casastima), Paolo Gramigna (consigliere di Bagnaria), Emanuele Corsico Piccolini (consigliere di Vigevano), Piergiorgio Maggi (sindaco di Stadella) e Marcello Infurna (sindaco di Certosa di Pavia).

Quattro, invece, saranno i rappresentanti della lista "Una forza in comune", sostenuta da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Unione di Centro: il sindaco di Voghera, Carlo Barbieri; la consigliera comunale di Pavia, Barbara Lucia Longo; la consigliera comunale di Mortara, Daniela Bio; il sindaco di Magherno Giovanni Amato.

Tre, infine, gli eletti del Carroccio: i sindaci di Vigevano (Andrea Sala), Marzano (Angelo Bargigia) e Mortara (Marco Facchinotti).

Treviso

La provincia della Marca è attualmente governata dal centrodestra, che è riuscito ad eleggere, due anni fa, come presidente il sindaco di Castelfranco Veneto Stefano Marcon e ad ottenere la maggioranza assoluta in consiglio. In questo frangente, si sfideranno due liste.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Marcon Presidente  48 115  67,67
11
Amministratori di Marca   22 984 32,33
5
Voti alle liste 71 099
16

Il centrodestra, con la lista Marcon Presidente, si riconferma saldamente alla guida della provincia. Undici, infatti, sono i seggi sbloccati sui sedici complessivi. Una squadra, quella della maggioranza uscente totalmente rinnovata. Fatta eccezione per la sindaca di Crocetta del Montello Marianella Tormena, gli altri dieci rappresentanti fanno l'ingresso per la prima volta in consiglio. Si tratta di tre sindaci - Alessandro Righi (Motta di Livenza), Albino Cordiali (Vidor) e Silvano Marchiori (Loria) - e sette consiglieri comunali - Emanuele Crosato (Cessalto), Claudio Bergamin (Castelfranco Veneto), Leopoldino Miorin (Conegliano), Stefania Sartori (Quinto di Treviso), Giancarlo Da Tos (Treviso) e Mauro Fael (Cordignano).

Anche tra gli "Amministratori di Marca", le riconferme sono due su cinque. Parliamo del consigliere comunale di Castelfranco Veneto, Sebastiano Sartoretto, e dell'omologa di Treviso, Maria Tocchetto. I tre altri neo consiglieri saranno, invece: Alessandro Bortoluzzi (ex candidato a sindaco di Conegliano), Martina Cancian (consigliere comunale a San Biagio di Callalta) e Miriam Poloni, consigliera comunale di Casier.

Ravenna

Il centrosinistra si era giudicato ad ampia maggioranza le elezioni provinciali passate, eleggendo a presidente il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. In questa tornata si presentano nuovamente le stesse liste già in corsa nella tornata precedente.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Insieme per la Provincia di Ravenna 59 008  80,97
10
Ravenna per la Romagna13 863 19,03
2
Voti alle liste 71 099
12

Anche se con un consigliere in meno, il centrosinistra vince nuovamente a mani basse le elezioni provinciali. Dieci, gli eletti nella lista Insieme per la provincia di Ravenna. Tra questi, tre i riconfermati: i consiglieri comunali di Ravenna Fiorenza Campedelli e Davide Perini e la consigliera comunale di Faenza Maria Luisa Martinez. Saranno accompagnati da tre sindaci - Eleonora Proni (Bagnacavallo), Nicola Pasi (Fusignano) e Riccardo Francone (Bagnara di Romagna) - e quattro consiglieri comunali: Alessandro Barattoni e Chiara Francesconi (Ravenna), Luca Ortolani (Faenza) e Gianmarco Lanzoni (Riolo Terme).

Una new entry - la consigliera di Conselice Elena Panfiglio - farà opposizione con il riconfermato Oriano Casadio (consigliere di Casola Valsenio) per la lista di centrodestra Ravenna per la Romagna.

Massa-Carrara

Le elezioni provinciali di Massa-Carrara rappresentano un test per il centrosinistra, che controllava il consiglio, e per il presidente Gianni Lorenzetti dopo le sconfitte elettorali nei due comuni capoluogo. Due anni fa la competizione era tra due liste, mentre questa volta sono tre.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Centrosinistra per Massa-Carrara   36 372  42,85
4
Alleanza provinciale  31 901 37,58
4
Civici e Popolari16 594 19,55
2
Voti alle liste 84 867
10

Il centrosinistra sblocca quattro seggi e rinnova la sua squadra: Cristiano Bottici (consigliere comunale di Carrara), Claudio Novoa (sindaco di Mulazzo), Stefano Alberti (consigliere comunale di Massa) e Giulio Francesconi (consigliere comunale di Montignoso). Non abbastanza, per avere la maggioranza in consiglio. Lorenzetti e la lista in suo sostegno dovranno, dunque, cercare un'intesa con i gruppi di opposizione.

A partire dai Civici e Popolari che conta, comunque, esponenti del centrosinistra. Come Andrea Vannucci, ex candidato sindaco di Carrara in opposizione all'aspirante primo cittadino dem, che sarà affiancato dal consigliere comunale di Fivizzano, Claudio Ricciardi.

Insomma, il centrodestra avrebbe giocato un ruolo più secondario senza la divisione a sinistra. La lista "Alleanza Provinciale" conterà su quattro esponenti: i riconfermati Mariaelena Cresci (consigliera del comune di Potremoli) e Giammarco Simi (assessore a Villafranca in Lunigiana) e le due new entry Omar Tognini (assessore a Licciana Nardi) e Antonio Cofrancesci (consigliere comunale di Massa).

Fermo

Nel 2016, il centrosinistra aveva confermato la sua leadership all'interno della provincia. Era riuscito ad eleggere la nuova presidente, ovvero la sindaca di Monte Urano Moira Canigola, e aveva mantenuto la maggioranza in consiglio provinciale.
Nel mid-term, si presentano quattro liste: due di centrosinistra (Intesa per la provincia e Amministratori del Fermano per la Costituzione, legata all'ex presidente Massimo Rossi) e due di centrodestra (Progetto Provincia, in cui sono confluiti leghisti, Fratelli d'Italia e i civici del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro e Il Fermano prima di Tutto, legata a Forza Italia).

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Intesa per la provincia   37 453  43,85
5
Progetto Provincia 32 122 37,61
4
Il Fermano prima di Tutto 12 003 14,05
1
Amministratori del Fermano per la Costituzione  3 815 4,46
0
Voti alle liste 85 393
10

Nonostante l'arretramento rispetto a due anni fa, il centrosinistra mantiene la maggioranza in consiglio provinciale. Per la lista "Intesa per la provincia", infatti, scattano la bellezza di cinque seggi. Rientrano in consiglio sia Stefano Pompozzi, consigliere a Servigliano, sia Aronne Perugini, ex vice di Cesetti e vicesindaco di Montegranaro. Porto Sant'Elpidio manda Silvia Santini e Francesca Mandolesi, mentre Porto San Giorgio esprime Antonello Cossiri.

L'ex sindaco di Montegranaro, Gastone Gismondi, guida la truppa di Progetto Provincia, nella quale trovano spazio anche il consigliere di Montegiorgio, Alan Petrini, e i due consiglieri comunali di maggioranza del capoluogo: Eleonora Luciani e Cristian Falzolgher.

Un eletto, infine, riesce a farlo anche "Il Fermano prima di Tutto": si tratta del consigliere azzurro  di Porto San Giorgio, Carlo Del Vecchio. Nulla da fare per la lista della sinistra radicale "Amministratori del Fermano per la Costituzione. Né Rossi né i suoi alleati riescono nell'ingresso in consiglio.

Macerata

Il presidente della provincia Antonio Pettinari, esponente dell'Udc, era stato riconfermato alla guida dell'ente pur senza l'apporto del Pd, che gli aveva preferito la sindaca di Colmurano, Ornella Formica. Nonostante ciò, era stata la lista dem a detenere la maggioranza in consiglio. 

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Centrodestra Macerata   30 144  39,20
5
Territori maceratesi 28 839 37,51
4
Per la nostra terra delle armonie 17 898 23,28
3
Voti alle liste 76 881
12

Alla lista "Centrodestra Macerata" va la maggioranza relativa dei voti e dei seggi. Sblocca, infatti, cinque seggi: ai riconfermati Paolo Renna (consigliere comunale di Macerata) e Debora Brugnola (consigliere comunale di Esanatoglia), si aggiungono i sindaci Fabrizio Ciarapica (Civitanova Marche) e Filippo Saltamartini (Cingoli) e la capogruppo dell'opposizione a Macerata Deborah Pantana.

Il centrosinistra, la cui lista "Territori Maceratesi" è dietro di un soffio, riesce a portare in consiglio quattro consiglieri: i riconfermati Paolo Micozzi (consigliere comunale di Macerata) e Francesco Acquaroli (capogruppo dell'opposizione a Morrovalle) e i consiglieri comunali Enrico Marcolini (Macerata) e Stefania Settimi (Corridonia).

A fare da ago della bilancia, dando i consiglieri ad una coalizione o all'altra sarà l'Unione di Centro, che ripropone la lista "Per la nostra terra delle armonie". Gli eletti sono tre: i riconfermati Tarcisio Antognozzi (consigliere comunale di Civitanova Marche) e Rosalba Ubaldi (consigliere comunale di Porto Recanati), oltre a Rossella Ruani (consigliere comunale di Morrovalle).

Campobasso

Dopo un quinquennio in mano al centrodestra, nel 2016, la provincia è tornata in mano al centrosinistra. Con il sindaco del capoluogo, Antonio Battista, alla guida e una pattuglia di otto consiglieri su dieci in suo appoggio. Come due anni fa, la corsa è sempre a tre.

Tabella dei risultati
Liste Voti % Seggi
Insieme in provincia   44 219  55,12
6
Cives-Provincia democratica 28 141 35,07
3
Provincia amica7 861 9,79
1
Voti alle liste 80 221
10

Per il presidente Battista si prospetta una coabitazione. Il centrodestra, nonostante la divisione in due liste, ottiene la maggioranza assoluta dei voti e dei seggi.
Sei di questi saranno occupati dai rappresentanti della lista "Insieme in provincia": la riconfermata Maria Laura Cancellario (consigliera comunale di Campobasso), i sindaci Alessandro Amoroso (Petrella Tifernina), Orazio Civetta (Ripabottoni), l'assessore di Montenero di Bisaccia Laura Contucci e i consiglieri comunali Michele Marone (Termoli), Mariacristina Spina (Bojano) e Angelo Del Gesso (Palata). Il settimo, scattato in quota "Provincia Amica" va a Simona Valente, sindaco di Campochiaro.

Per "Cives-Provincia Democratica", la lista del centrosinistra, rientrano in consiglio gli uscenti Antonio Giuditta (consigliere comunale di Termoli), Giuseppe D'Elia (consigliere comunale di Campobasso) e Giuseppe Aristotile, assessore a Guglionesi.

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