Catiuscia Marini lascia l'incarico di presidente della Regione Umbria. La comunicazione delle dimissioni, così come stabilito dallo Statuto regionale, è stata inoltrata nel pomeriggio alla presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi.
Le parole di Catiuscia Marini
"Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata 'fare l'interesse generale', da sindaco della mia Città , da Europarlamentare, ed in questi anni da Presidente di Regione" spiega la ormai ex governatrice in una lettera aperta. La scelta di lasciare l'incarico, precisa Marini, è soprattutto nell'interesse e nella salvaguardia dell'immagine dell'Ente.
Catiuscia Marini è indagata nell'inchiesta su un presunto concorso truccato di un'Azienda sanitaria dell'Umbria. Sempre nel contesto di questa indagine, lo scorso 12 aprile, la Guardia di Finanza aveva eseguito alcuni decreti di perquisizione nei confronti della presidente, dell'assessore alla Salute e alla Coesione sociale Luca Barberini e del segretario del Partito Democratico dell'Umbria Giampiero Bocci. Per questi ultimi due sono scattate anche le manette.
Le reazioni della politica
"Voglio ringraziare Catiuscia Marini, che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione. Ora, sebbene in presenza di un'indagine che è ancora allo stato preliminare, ha scelto con responsabilità di fare un passo indietro proprio allo scopo di evitare imbarazzi e strumentalizzazioni per la sua Umbria. Da garantisti, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso prima di emettere giudizi definitivi. Spero lo facciano tutti".
Questa la nota del segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che aveva confidato nel "senso di responsabilità" di Marini. Alla quale, la maggioranza regionale di centro-sinistra aveva, comunque garantito fiducia. Questo, infatti, era emerso dalla conferenza dei tre capigruppo dei partiti di maggioranza. Il commissario dem per l'Umbria Walter Verini aveva, poi, invitato Catiuscia Marini ad andare avanti, "mettendo il turbo" e cambiando "marcia su quattro o cinque temi".
Al contrario, l'opposizione è salita sulle barricate. I consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle hanno chiesto una commissione d'inchiesta sulla Sanità. La Lega aveva raccolto le firme per chiedere le dimissioni della Marini e, insieme agli altri partiti di centrodestra, era pronta a portare in aula una mozione di sfiducia nei confronti della presidente.
Lo scenario futuro
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| Rappresentanti dell'Umbria ad aprile 2019: Parlamentari, presidenti della Provincia e sindaci dei comuni superiori |
Finisce dopo nove anni il governo di Catiuscia Marini alla guida dell'Umbria. Militante del PDS e dei DS, aveva cominciato la sua carriera politica nella natia Todi, dove è stata sindaco per due mandati dal 1998 al 2007. Quindi, dal 2008 al 2009 è stata europarlamentare. È diventata presidente della Regione nel 2010, dopo aver vinto le elezioni regionali contro Fiammetta Modena e Paola Binetti. Catiuscia Marini si era a sua volta aggiudicata la nomination dopo la riununcia dell'uscente Maria Rita Lorenzetti e sconfiggendo alle primarie proprio Giampiero Bocci. Quindi, la riconferma nel 2015.
Anche se è un po' presto per parlarne, nonostante la ravvicinata scadenza del mandato, con grande probabilità, la regione andrà alle urne anticipatamente. A spingere in questa direzione è in particolar modo il centrodestra che vuole passare all'incasso. I conservatori vogliono fare la quadra dopo aver vinto i comuni di Perugia e Terni, e dopo aver sbancato tutti i collegi uninominali della Regione nelle scorse elezioni politiche.
Uno scenario che inquieta maggiormente il centrosinistra che, dopo le debacle in Trentino e Basilicata, rischiano di perdere un'altra roccaforte rossa.


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