VOTI AI CANDIDATI SINDACO (I TURNO) ➔
Domenica 10 giugno 2018 si tiene il primo turno delle elezioni amministrative italiane in 761 comuni. Di questi 652 hanno una popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, mentre i restanti superano questa soglia. Tra questi abbiamo anche un capoluogo di regione - Ancona - e venti comuni capoluogo di provincia.
Ai comuni già citati si aggiungono anche il Municipio Roma III (Monte Sacro) ed il Municipio Roma VIII (Appia Antica), dove le elezioni si sono rese necessarie a causa delle crisi amministrative che hanno investito le due giunte M5S.
In totale, sono 6,3 milioni gli italiani coinvolti, divisi in 7.987 sezioni.
Come si vota
Il sistema elettorale cambia a seconda dei comuni: un maggioritario a turno secco nel caso dei comuni con meno di 15.000 abitanti. Un maggioritario con doppio turno nei casi dei comuni con più di 15.000 abitanti e nei due Municipi di Roma.
Il secondo turno si verifica due settimane dopo la prima votazione e viene disputata qualora nessun candidato sindaco abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti al primo turno. In Sicilia, questa soglia è ristretta al 40% dei voti validi.
Nel caso in cui nessuna coalizione abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, calcolata sulla base dei voti validi espressi nei confronti dei candidati sindaco, al primo turno, il premio di maggioranza del 60% dei seggi validi viene attribuito alla coalizione dell'aspirante primo cittadino eletto. In caso contrario, se il candidato sindaco non è eletto al primo turno, si può verificare il rischio di anatra zoppa. Ossia una coabitazione tra un primo cittadino di un colore politico e una maggioranza in consiglio comunale di colore differente.
In questi ultimi comuni sono previste tre modalità di voto:
- voto al solo candidato sindaco.
- voto alla sola lista, che si estende al candidato sindaco collegato.
- voto al candidato sindaco e ad una lista. Il voto disgiunto è ammesso, ragion per cui è possibile scegliere un candidato primo cittadino e una lista ad esso non collegata.
Si ricorda che è possibile esprimere, nel caso di voto alla lista sino a due preferenze. Deve essere, infatti, attribuito a due candidati consiglieri di sesso differente. Questa è la cosiddetta parità di genere.
Comuni coinvolti
Sono 761 i comuni coinvolti in questa tornata. Oltre ad Udine, in cui si è votato lo scorso 29 aprile, vi sono altri 20 capoluoghi di provincia. Di seguito, l'elenco con tanto di popolazione residente legale al Censimento del 2011, il numero di sezioni ed il numero di elettori:
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| Fonte: Dossier sulle elezioni amministrative del Ministero dell'Interno |
Rispetto alle elezioni comunali del 2013 mancano i comuni di Roma Capitale, Isernia e Lodi. Nei primi due, sindaco e consiglio comunale sono stati rinnovati nel 2016, nel terzo si è votato l'anno scorso.
Al contrario, si aggiungono alla tornata elettorale di quest'anno tre capoluoghi di provincia: Terni, Teramo e Trapani. Nei primi due si votò nel 2014, nel terzo si giunge alle urne dopo il rocambolesco caso occorso l'anno scorso. Il ballottaggio, infatti, si disputò con un solo competitor, a seguito del ritiro di uno dei due candidati. Tuttavia non si raggiunse il quorum e il comune venne commissariato.
A questi tre comuni capoluogo si aggiungono altri 136 comuni, in cui la tornata si è resa necessaria anticipatamente dopo lo scioglimento del consiglio:
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| Fonte: Dossier sulle elezioni amministrative del Ministero dell'Interno |
In diciotto casi, si tratta di comuni appena costituiti a seguito di fusioni di comuni. Quattro sono in Piemonte e Lombardia, due in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, e Toscana, uno ciascuno per Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Liguria e Calabria.
Alluvioni Pioverà (AL) ■ Cassano Spinola (AL) ■ Alto Sermenza (VC) ■ Cellio con Breia (VC) ■ Centro Valle Intelvi (CO) ■ Valvarrone (LC) ■ Castelgerundo (LO) ■ Borgo Mantovano (MN) ■ Sèn Jan di Fassa (TN) ■ Borgo Veneto (PD) ■ Barbarano Mossano (VI) ■ Fiumicello Villa Vicentina (UD) ■ Treppo Ligosullo (UD) ■ Montalto Carpasio (IM) ■ Alta Val Tidone (PC) ■ Laterina Pergine Valdarno (AR) ■ Rio (LI) ■ Casali del Manco (CS)
Offerta politica
Non è una sfida affollata, quella delle elezioni amministrative italiane del 2018. A dirlo è il Centro Italiano Studi Elettorali che, in un suo dossier, ha stimato la presenza di 5,3 candidati a sindaco per 15 liste nei 109 comuni con più di 15.000 abitanti. Dal punto di vista degli schieramenti elettorali, si registra un tripolarismo: centrosinistra, centrodestra e Movimento Cinque Stelle. A cui si aggiungono sovente, candidati alternativi di destra e sinistra.
Per maggiori dettagli sull'offerta politica, si rimanda a questo mio articolo per Termometro Politico. Sulle candidature comune per comune, invece, si invita a consultare il Dossier curato dal Ministero dell'Interno.



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