Anche la seconda delle tre partite di elezioni suppletive va al centrosinistra: nel collegio della Camera che racchiude il Centro storico della Capitale e i quartieri Flaminio, Trionfale e Della Vittoria, è il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a prendere il posto dell'ex premier Paolo Gentiloni, ormai Commissario europeo agli Affari economici da dicembre.
Esponente del Partito Democratico, appoggiato da una larga coalizione che, oltre ai dem, comprendeva anche Italia Viva, Partito Socialista Italiano, Articolo uno, Sinistra Italiana, Democrazia Solidale ed Europa Verde, Gualtieri ha stravinto sui sei avversari: l'ex parlamentare Maurizio Leo di Fratelli d'Italia e proposto dal centrodestra, la pentastellata Rossella Rendina, la ginecologa Elisabetta Canitano di Potere al Popolo, Marco Rizzo e Mario Adinolfi rispettivamente leader di Partito Comunista e Popolo della Famiglia ed il giovane Luca Maria Lo Muzio Lezza di Volt.
A scrutinio terminato, infatti, il titolare del dicastero di via Venti Settembre - che per altro si trova proprio in questo collegio elettorale - aveva totalizzato il 62,24% dei consensi distanziando di quasi quaranta punti Maurizio Leo, fermo al 26,08%.
Al terzo posto si è classificata Rossella Rendina del Movimento Cinque Stelle, che ottiene il 4,36%, ben lontana dai due poli e decisamente più vicina a chi ha giocato tradizionalmente il ruolo di terza forza. Nel derby a sinistra tra Elisabetta Canitano e Marco Rizzo la spunta per 80 voti il secondo. Restano, invece, in coda Il Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi (1,32%) e Volt, che non supera nemmeno l'1% dei consensi.
Decisamente bassa, anche se con un livello di partecipazione maggiore rispetto a quelli riscontrati a Napoli settimana scorsa, è l'affluenza: alle 23:00 si erano presentati alle urne il 17,66% degli aventi diritto. Rispetto al 4 marzo, si tratta del 56,11% in meno.
Alle suppletive, però, si sa che questa è la musica quando si parla di partecipazione al voto: di ciò si ha avuto riscontro sia nel caso di tornate isolate - come quelle di Cagliari e Napoli - sia quando queste elezioni si sono svolte durante un election day, come è accaduto lo scorso maggio nelle suppletive di Trento e Pergine Valsugana.
Così, anche in questo caso, oltre al seggio nessuno guadagna nulla, centrosinistra in primis. Gualtieri prende 34 175 voti in meno rispetto al 4 marzo, riconfermando quasi il 40% dei consensi raccolti da Paolo Gentiloni e Filippo Miraglia. Al Ministro dell'Economia restano, comunque, due soddisfazioni: aver guadagnato in termini percentuali 15,11 punti in più rispetto ai suoi predecessori e di aver limitato le perdite rispetto agli avversari principali.
Maurizio Leo, ad esempio, perde sì meno voti rispetto a Luciano Ciocchetti (27 032) di quanto accada nel centrosinistra, ma cala di 3,73 punti percentuali, riconfermando meno di un quarto delle preferenze che andarono al centrodestra il 4 marzo di due anni fa.
Al Movimento Cinque Stelle va anche peggio: Rossella Rendina lascia per strada 17 941 voti rispetto ad Angiolino Cirulli, passando dal 16,79% al 4,36%, riconfermando meno del 10% delle preferenze che andarono alle scorse elezioni politiche al Movimento Cinque Stelle.
Candidati
|
Voti | % | |||
| Roberto Gualtieri | 20 304 | 62,24 | ✅ | ||
| Maurizio Leo | 8 508 | 26,08 | |||
| Rossella Rendina | 1 422 | 4,36 | |||
| Marco Rizzo | 855 | 2,62 | |||
| Elisabetta Canitano | 785 | 2,41 | |||
| Mario Adinolfi | 432 | 1,32 | |||
| Luca Maria Lo Muzio Lezza | 316 | 0,97 | |||
Voti validi
|
32 622 | ||||
Decisamente bassa, anche se con un livello di partecipazione maggiore rispetto a quelli riscontrati a Napoli settimana scorsa, è l'affluenza: alle 23:00 si erano presentati alle urne il 17,66% degli aventi diritto. Rispetto al 4 marzo, si tratta del 56,11% in meno.
Alle suppletive, però, si sa che questa è la musica quando si parla di partecipazione al voto: di ciò si ha avuto riscontro sia nel caso di tornate isolate - come quelle di Cagliari e Napoli - sia quando queste elezioni si sono svolte durante un election day, come è accaduto lo scorso maggio nelle suppletive di Trento e Pergine Valsugana.
| Candidato 4 marzo |
Voti | Voti | Candidato 1° marzo |
Diff. | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
P. Gentiloni + F. Miraglia
|
54 479
|
➡
➡
|
20 304
|
Roberto Gualtieri
|
⬇ 34 175 | ||||
Angiolino Cirulli
|
19 363
|
1 422
|
Rossella Rendina
|
⬇ 17 941 | |||||
Luciano Ciocchetti
|
35 540
|
8 508
|
Maurizio Leo
|
⬇ 27 032 | |||||
Così, anche in questo caso, oltre al seggio nessuno guadagna nulla, centrosinistra in primis. Gualtieri prende 34 175 voti in meno rispetto al 4 marzo, riconfermando quasi il 40% dei consensi raccolti da Paolo Gentiloni e Filippo Miraglia. Al Ministro dell'Economia restano, comunque, due soddisfazioni: aver guadagnato in termini percentuali 15,11 punti in più rispetto ai suoi predecessori e di aver limitato le perdite rispetto agli avversari principali.
Maurizio Leo, ad esempio, perde sì meno voti rispetto a Luciano Ciocchetti (27 032) di quanto accada nel centrosinistra, ma cala di 3,73 punti percentuali, riconfermando meno di un quarto delle preferenze che andarono al centrodestra il 4 marzo di due anni fa.
Al Movimento Cinque Stelle va anche peggio: Rossella Rendina lascia per strada 17 941 voti rispetto ad Angiolino Cirulli, passando dal 16,79% al 4,36%, riconfermando meno del 10% delle preferenze che andarono alle scorse elezioni politiche al Movimento Cinque Stelle.
Come mostra la mappa, Gualtieri si aggiudica la maggioranza assoluta dei voti in tutti i rioni e quartieri coinvolti nella tornata. Il Ministro vola soprattutto nella zona meridionale del Municipio, superando il 70% a Trastevere, fermandosi poco sotto questa soglia a Testaccio, Celio e San Saba.
Consensi superiori alla media si registrano anche a Ponte, Regola, Ripa e Sant'Eustachio, così come nella parte sud-orientale del collegio, composta dai rioni Monti ed Esquilino.
Gualtieri va altrettanto bene in due dei tre quartieri situati fuori dalle Mura Aureliane: al quartiere Flaminio ottiene il suo secondo risultato migliore, raggiungendo il 69,8%, mentre al Della Vittoria raggiunge il 63,4%.
A Trionfale, il più esterno dei tre quartieri, le preferenze verso il centrosinistra si fanno invece più contenute, come da tradizione. Lo stesso accade a Borgo, in Prati e nell'area centro-orientale del collegio, composta dai rioni Colonna, Campo Marzio e Castro Pretorio.
Avendo il centrosinistra confermato il seggio, nulla cambia negli equilibri di Montecitorio: il governo giallorosso potrà ancora contare su questo scranno.
Passando, invece, alla dimensione locale, ancora una volta trova conferma una tendenza ormai visibile da due anni: Roma è tornata stabilmente a scegliere il centrosinistra dopo l'anno e mezzo di luna di miele con il Movimento Cinque Stelle. Difficile, tuttavia, pensare che questa tornata possa configurare un avviso di sfratto per l'amministrazione uscente. Caratterizzate da una affluenza bassa, le suppletive si sono svolte in una zona della città tradizionalmente più vicina al centrosinistra e a diciotto mesi dalle elezioni comunali.


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